Atalanta-Genoa da tremiti e sussulti, anche se per questa volta potrebbe tutto essere per la Dea di Gasperini. Ballardini non ha ancora digerito la sconfitta dell’andata per il gollonzo di Masiello, Preziosi le 8 “pappine” del Gaspe dello scorso anno di cui 5 al Ferraris.

Ballardini già all’andata aveva trovato le possibili contromisure al gioco orobico ma non è riuscito a sfruttarle per l’errore della difesa genoana su pallone inattivo dalla trequarti con Rigoni preso alle spalle sul secondo palo da Masiello .

Il Genoa allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” non sarà disincentivato come sperano a Bergamo dai 41 punti in classifica e la certezza di un altro anno in A: rispetto alla gara di andata cercherà di assorbire l’avversario ma non facendo il minimo sindacale.

Non sarà un Genoa diverso dalla gara di andata: aspettare e abbassare il baricentro non concedendo spazi alle spalle dei difensori. Due o tre linee serrate e compatte con tutti vicini per essere utili nei raddoppi e aiutare chi è in difficoltà. Il Vecchio Balordo contro l’Atalanta domenica sarà più coraggioso e rodato rispetto all’andata, coraggio che non sarà figlio di presunzione o superbia che non porterebbero da nessuna parte e a nessun risultato.

Se Gasperini gioca quasi con marcature ad uomo, i riferimenti di base di Ballardini in fase di non possesso non saranno rigorosamente due: la zona del pallone che deve orientare il movimento generale della squadra scalando a destra, sinistra o restando al centro e il compagno più vicino che deve orientare il movimento del singolo. Quando questo riesce e le coperture scattano con la massima intensità non si permette all’avversario di realizzare due dribbling di fila.

In Atalanta-Genoa protagonista sarà la superiorità nella zona pallone, a fare la differenza saranno la concentrazione e la coerenza nell’applicare i dettami dei tecnici. Domani a Bergamo sarà difficile per Gasperini, come nelle gare dello scorso campionato, spezzare il Grifone in due aspettando l’errore in fase difensiva e/o del singolo cercando i duelli individuali con la difesa troppo larga oppure approfittare dei palloni inattivi.  Il Genoa e i centrocampisti con la cura ballardiniana, oltre fare le due fasi di gioco, sono migliorati nel leggere le ripartenze avversarie, non facendo solo la fase di possesso ma cercando la profondità e gli spazi per quelli che giocheranno davanti. Per la formazione aspettiamo la conferenza stampa di Ballardini programmata all’ora di pranzo.

Capitolo Atalanta. La Dea, grazie alla vittoria di domenica scorsa contro il Torino e le sconfitte delle dirette concorrenti per un posto in Europa League, si è ripresa il sesto posto in classifica, quello utile per andare a giocarsi la manifestazione senza passare dai preliminari.

L’esperienza di Gasperini sulla competizione europea lo porterà a fare di tutto perché l’Atalanta non arrivi settima e inizi gli allenamenti quasi alla fine di giugno per giocare tre turni preliminari prima di accedere ai gironi. Tutto ciò è stato discapito delle squadre italiane nei passati campionati.

È durata un mese la crisi della Dea dopo l’eliminazione da parte del Borussia ai sedicesimi di finale, crisi acuita dalla sconfitta casalinga con la Doria e il pareggio successivo in casa della Spal. Gasperini ha fatto un altro miracolo ricaricando le pile, riprendendosi l’Europa con tante assenze ed una mossa ripagata dando fiducia al 19enne della Primavera Musa Barrow, autore di assist e gol contro il toro di Mazzari andato agli Azzurri d’Italia con l’obiettivo di pareggiare, seppur spento e poco ispirato.

Parlare tatticamente di una squadra di Gasperini dopo averlo visto parecchi anni all’opera appare quasi banale. Sul campo con il materiale diverso rispetto ad altri tecnici – anche se Freuler, De Roon, Cristante a centrocampo oppure Gomez e Ilicic davanti non hanno nulla da invidiare alle squadre che li precedono in classifica – è tra i top. La Dea continua a rispettare – e bene – il solito cliché del G&G, Gioco e Gol, che si è conosciuto bene sotto la Lanterna nei tempi migliori.

Una struttura consolidata difficilmente modificabile che basa il gioco su idee e concetti che dipendono da una sovrastruttura fisica, dinamica ed anche tecnica quando si possono schierare tutti i titolari, non tanto per qualità ma per caratteristiche. Tutto ciò si sposa bene con le idee del Gasperini, sempre bravo nella lettura del gioco degli avversari e il relativo depotenziamento con meccanismi mandati a memoria dagli orobici. Traducendo tutto in chiave tattica: profondità, marcature ad uomo e gioco sulle corsie laterali.

Il modulo contro il Genoa sarà sempre il 3-4-1-2, ma rispetto alle ultime gare il tecnico orobico potrebbe avere quasi la rosa titolare a disposizione con i rientri Ilicic, Palomino e Masiello. Unico a non recuperare Spinazzola.

La formazione bergamasca vede la difesa confermata con Berisha in porta; Toloi, Caldara, Masiello in difesa; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne a centrocampo; Cristante alle spalle di Gomez sicuramente, con Petagna favorito su Cornelius. Il dubbio se gettare nella mischia subito Ilicic o Musa Barrow con staffetta già programmata dopo lo stop di tre settimane di Ilicic per problemi al ginocchio

Dirigerà Fabbri di Ravenna. Nato nel 1983, è impiegato. Arbitro dal 2000, nel 2009 alla Lega Prof,  nel 2012 alla Can B. La prima gara in Serie A l’ha diretta alla fine del campionato 2012/2013 . Solo 4 gare in tre anni prima di passare a giugno 2015 alla Can A. Fabbri tra gli ultimi arrivati alla Can sta dimostrando che i “pelati” come Collina arbitrano meglio. È cresciuto, nella stagione in corso è già stato utilizzato 16 volte su 51 gare complessive nella massima serie, con 5 rigori e quattro espulsi. Il segno 2 prevale nel tabellino con 7 gare. Poi 5 le vittorie casalinghe e 4 i pareggi. Una curiosità sulle gare dirette in stagione per gli orobici e il Grifone. La Dea ha perso in casa dell’Inter e vinto in quella del Milan, il Vecchio Balordo nel Tempio ha  battuto l’Inter e perso con il Milan. Fabbri è migliorato anche dietro il VAR perché i suoi interventi dietro la TV sono diminuiti rispetto all’inizio dell’esperimento.

Primo assistente Bindoni di Venezia, secondo Mastrodonato di Molfetta. Quarto uomo Pairetto di Nichelino. Al VAR La Penna di Roma, all’AVAR Minelli di Varese.

In diffida per l’Atalanta: Caldara, Cristante, Mancini. Diffidati Genoa: Veloso e Pandev.