In orario pomeridiano, alle ore 15.30 e prima di andare in ritiro, è intervenuto in sala stampa a Villa Rostan il tecnico rossoblu Davide Ballardini, il quale ha affrontato i temi della gara che domani metterà contro il suo Genoa alla Fiorentina di Stefano Pioli. Ecco i temi sollevati in conferenza.

Come ha vissuto la riconferma?

Siamo tutti molto contenti, ma tutti noi vogliamo un Genoa più forte, più competitivo e con più qualità. Un Genoa che sappia presentarsi ancora meglio di quanto fatto quest’anno. La felicità è tanta ma è molto più importante che il Genoa dia ancor più soddisfazioni ai propri tifosi. Questo è l’obiettivo“.

Teme Simeone?

Più che Simeone temo una Fiorentina in grande condizione. Ha una rosa di giocatori all’altezza e importanti per raggiungere l’obiettivo dell’Europa League. Per questo hanno motivazioni altissime. Vorranno raggiungere un obiettivo fino a qualche tempo fa non così vicino. E poi Davide Astori è lì con loro: tante sono le loro motivazioni“.

Il fatto che lei sia ancora in panchina potrà influire sul finale di campionato di alcuni giocatori in cerca della riconferma?

“No, non influisce per nulla. Tutti questi ragazzi, dal primo al trentesimo, sono stati straordinari. Lo ripetiamo oggi come detto tante altre volte: nessuno si è mai tirato indietro. Questa è stata la forza che ha portato il Genoa ad ottenere un risultato che all’inizio era davvero insperato. Detto questo, si ha la certezza della serietà e del coinvolgimento da parte di tutti. Se mi aspettavo la riconferma? Non ci ho mai pensato. Eravamo così presi dall’impegno del campionato. Chiaramente fa piacere: ma adesso occorre ripartire con più forza e qualità migliorando anche il gioco. Insomma, cercare di dare ancor più soddisfazioni ai tifosi”.

Come si motiva una squadra già salva?

“A Bergamo ci hanno sovrastato nel primo tempo proprio perché avevano molte più motivazioni di noi. Nel secondo tempo però potevamo rimettere in dubbio la partita. Non è facile e bisogna essere bravi: grazie alle motivazioni, alla serietà, alla fatica, una volta raggiunto l’obiettivo si deve essere ancora più bravi. Perché l’obiettivo raggiunto non deve renderci “pieni” ma deve portarci a fare bene come prima”.

Come vede la crescita di Giuseppe Rossi da quando è arrivato al Genoa?

Qui – e mi piace – si parla solo di Giuseppe Rossi. Ma in questa squadra ci sono trenta giocatori e un giocatore da solo fa davvero poco. Su Rossi posso ripetere che sta meglio e che sia a buon punto. Domani potremmo metterlo dall’inizio e, nel caso, avremo la possibilità di valutare il suo percorso di crescita fisica e tutto il resto. Il discorso Giuseppe Rossi deve però andare, secondo me, sulla prossima stagione: se avrà la possibilità di fare la preparazione bene, allenarsi, giocare, essere un atleta che gioca a pallone essendo lui un tutt’uno con la palla. Questi mesi sono stati propedeutici per vedere l’anno prossimo il Giuseppe Rossi nelle migliori condizioni”.

La sua conferma è arrivata anche dai calciatori e dalle loro dichiarazioni: cosa significa? 

“Non significa niente. Per me, a parte la grande soddisfazione, è fondamentale avere un Genoa con più forza, qualità, che dia sensazioni forti a chi vuole bene a questo club. E visto che il club e l’amore per questo club sono grandi, bisogna che noi ci miglioriamo tutti: per dare più emozioni, far divertire ed essere più competitivi”.

Pioli ha elogiato il gioco del Genoa e condivide con lei qualche dubbio difensivo. Domani per contrastare la Fiorentina si ripartirà dalla strategia tattica vista nel secondo tempo di Bergamo con una linea a quattro oppure con quella tradizionale?

La linea a quattro è da escludere. Ci sono magari momenti della partita in cui sei sotto di uno o due gol, ma questa squadra è nata in un modo e non va stressata: metteremmo in difficoltà alcuni nostri giocatori. Bisogna avere rispetto delle caratteristiche e della qualità dei nostri giocatori. Poi che si giochi magari con tre o due centrocampisti, oppure con due attaccanti, quello è un altro discorso: però mi viene da dire che la difesa a tre coi due esterni – che poi spesso hanno giocato da ali, come successo per Lazovic e Laxalt – è quella che rispetta le caratteristiche di questa squadra. Noi dobbiamo migliorare tanto nella forza e nella qualità: ma questo lo faremo da fine stagione in avanti”. 

Le assenze?

Izzo, Pedro Pereira, Laxalt, Migliore e Rigoni (infiammazione al ginocchio sottoposta ad infiltrazione, ndr) non ci saranno. La situazione sull’esterno di sinistra? Non ci sono tante alternative. Abbiamo solo Lazovic e Rosi: vedremo chi mettere ma grandi alternative non ci sono“.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI MISTER BALLARDINI

 

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