Quattro parate decisive per mantenere in partita sino all’ultimo il Benevento, poi vittorioso, consacrano Christian Puggioni come l’uomo che, con un girone d’anticipo, avrebbe potuto garantire qualche punto in più alla formazione sannita. Ma nel girone d’andata c’erano un Viviano infortunato e il portiere ne compensava l’assenza in blucerchiato. Ieri il suo derby personale lo ha scatenato contro Lapadula, Rossi ed Omeonga in un trittico di interventi provvidenziali per spianare la strada a Diabaté, in rete all’87esimo.

Queste le dichiarazioni del portiere in zona mista: “È stata una partita difficile perché ci giocavamo la credibilità personale, oltre a dare lustro alla nostra tifoseria. Abbiamo raschiato il barile per trovare tutte le energie possibili e alla fine siamo riusciti a dare vita a una bella prestazione. I tifosi? La prima volta che ci avevano chiamato sotto la Curva pensavo ad una contestazione, ma alla fine hanno acclamato la maglia. Hanno mostrato tanta maturità e ideale sportivo, sottolineando l’amore per i colori al di là dei calciatori che scendono in campo. Credo che la gente abbia recepito il cambio di rotta ed è stata protagonista di una riabilitazione sportiva, oltre a un’apoteosi del fair play”.

“Adesso bisognerà essere bravi per tenere queste risorse calde in vista del prossimo campionato. La Serie B è un campionato totalmente diverso dalla A e come tale ha bisogno degli interpreti giusti. La società opererà al meglio con le persone scelte, in modo da posizionare gli uomini giusti nell’impianto tecnico che sarà propedeutico al progetto sportivo. Sarà importante avere un gruppo sano che riuscirà a superare le difficoltà. Chi resterà in giallorosso avrà una grande responsabilità perché tutte le avversarie aspetteranno il Benevento: ogni gara sarà la partita della vita. Occorre gente che sa reggere determinate pressioni”.

La Genova blucerchiata oggi tifava per noi. Domani andrò a vedere la partita col Napoli e non potevo tornare dai miei amici con una sconfitta”.