La tematica sui diritti televisivi, che vede ancora aperta la partita sull’assegnazione e tiene aperto uno “spiraglio” anche all’ipotesi, per gli utenti, di doversi fare carico di un doppio abbonamento, ha portato quest’oggi la Federsupporters ad inviare una missiva al Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), organo che dipende dal Ministero dello Sviluppo Economico (oggi presieduto da Luigi Di Maio, ndr) spiegando che “la Lega professionistica di Serie A, con decisione dell’8 giugno scorso, ha stabilito prezzi, condizioni, modalità e forme della commercializzazione dei diritti in oggetto” ma che “tali condizioni, modalità e forme non prevedono, contrariamente all’invito formulato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), la suddetta commercializzazione secondo il principio della vendita per piattaforma, bensì per prodotto“. Sulla base di questa premessa, la nota prosegue in questo modoo:

Sono, pertanto, ragionevoli e fondati i timori che, in questo modo, venga a determinarsi un grave danno e pregiudizio per i consumatori, in violazione di quanto specificato dalla predetta AGCM con la Delibera del 14 marzo scorso, nonché di quanto recentemente sancito dal Tribunale di Milano.

Si fa presente, inoltre, che, per danno e pregiudizio nei confronti dei consumatori, si deve intendere non solamente quello economico, ma anche quello attinente alle condizioni e modalità di fruizione delle trasmissioni audiovisive delle partite di calcio.

Si sottolinea, infine, come i pur legittimi interessi economici delle società di calcio e degli operatori della comunicazione, debbono essere sempre coniugati con la “inalienabile dimensione popolare, sociale, educativa e culturale” (art.2, comma 5, dello Statuto del CONI) dello sport, in generale, e, in particolare, del calcio.

Per tutte le suesposte ragioni, dunque, la scrivente chiede a codesto Consiglio, nell’esercizio dei suoi poteri-doveri istituzionali, di voler assumere ogni necessaria, opportuna ed urgente iniziativa a salvaguardia e tutela dei diritti e degli interessi collettivi dei sostenitori calcistici, nella loro  qualità di consumatori/ utenti di spettacoli di calcio“.

L’è tutto sbagliato…l’è tutto da rifare