“Concentrarsi sulle cose semplici, che fanno stare bene”, è questa la filosofia di vita per il circolo degli hygge, gli amanti del sorriso e del buonumore nati e cresciuti nella patria designata dalla Sustainable Development Solutions Network (SDSN) come la più felice del pianeta. E con una rosa così a disposizione, senza pressioni perturbanti per la tranquillità di una nazione intera, la Danimarca può dormire tutto sommato sonni tranquilli. Magari ripensando alla tripletta di Eriksen nello spareggio mondiale, al caldo nella Russia meridionale sulle rive del Mar Nero.

LA STELLA – In difesa vale la pena di nominare il centrale Andreas Christensen, già noto ai cultori del calcio inglese e tedesco dopo le parentesi con Borussia e Chelsea. Sebbene qualche errore decisivo in Premier con Antonio Conte lo abbia “costretto a cercare aiuto da John Terry”, il 22enne nativo di Lillerød rimane un profilo da seguire con attenzione. Profilo già affermato, diversamente dall’esterno offensivo Pione Sisto (nella foto in fondo all’articolo), freccia del Celta Vigo nata in Uganda da genitori del Sudan ma adottata calcisticamente dalla flotta danese già all’età di 7 anni.

PORTIERI –Ronnow (Brondby), Lossl (Huddersfield), K. Schmeichel (Leicester City)

DIFENSORI – Christensen (Chelsea), Dalsgaard (Brentford), Vestergaard (Borussia Moenchengladbach), Larsen(Udinese), Knudsen (Ipswich), Jorgensen (Huddersfield), Kjaer (Siviglia)

CENTROCAMPISTI – Eriksen (Tottenham), Schoene (Ajax), Lerager (Bordeaux), Krohn-Dehli (Deportivo La Coruna), Delaney (Werder Bremen), Kvist (FC Copenhagen)

ATTACCANTI – Cornelius (Atalanta), Dolberg (Ajax), Braithwaite (Bordeaux), Jorgensen (Feyenoord), Sisto (Celta Vigo), Fischer (FC Copenhagen), Poulsen (Lipsia)

COME SI SCHIERA – Nella sfida più esaltante fra le 4 amichevoli in vista del Mondiale, ovvero la vittoria per 2-0 sul Messico nella serata di ieri, si è rivisto il 4 2 3 1 ad esaltare le qualità di Christian Eriksen, delle mezzali e degli interni di centrocampo Kvist e Delaney (acquistato dal Dortmund), i due metodisti al servizio di Åge Fridtjof Hareid. Con Yussuf Poulsen e Pione Sisto a completare il quadretto offensivo, l’unica pecca potrebbe venire riscontrata nella poca esperienza internazionale degli esterni di difesa. Il giovane già citato Christensen, in coppia con un baluardo come Simon Kjaer, possono compensare la carenza lasciando dormire al figlio d’arte Kasper Schmeichel sonni relativamente tranquilli in avvicinamento ad un Mondiale meritato. Non soltanto le gemme di Eriksen possono far luccicare i fiordi.