Dalla vittoria del Senegal a Mosca, nella tana dello Spartak di Massimo Carrera, alla prima gara in programma nella seconda giornata del Mondiale. Si gioca a San Pietroburgo: Cherchesov sfida la continuità e Cuper i fantasmi della sconfitta dolorosa subìta per mano dell’Uruguay nella gara d’esordio. A proposito di esordio, qualche ora fa i leoni gialloverdi ne hanno dette un paio alla Polonia dei giganti (clicca qui).


LA PARTITA – Tutti i riflettori sono chiaramente puntati su Mohamed Salah, che si prepara a sfrecciare nell’attacco egiziano avaro di reti (ma non di occasioni) nella gara d’esordio contro l’Uruguay di venerdì scorso. Mohsen ci prova di testa, Trezeguet con un colpo a giro, proprio Salah trova un colpo da maestro girandosi su sé stesso e sfiorando il palo difeso da Akinfeev, la Russia governa il gioco ma fatica a trovare nitide occasioni da rete. Ci pensa il capitano dell’Egitto Fathi, quando al 2′ della ripresa colpisce con il ginocchio un tentativo sballato di un indiavolato Zobnin (classe 1994 cresciuto proprio nello Spartak con Carrera) mettendo il pallone in rete per il vantaggio dei padroni di casa. 

Cominciano le girandole di scambi a centrocampo, Cherchesov può godersi una squadra in forma smagliante e vedere Cheryshev siglare la seconda rete consecutiva nel Mondiale. Sarà poi Artem Dzyuba, dopo aver combattuto per larghi tratti di partita con la fisicità di Ali Gabr, a controllare uno spiovente partito direttamente dalla difesa avversaria, beffare quella dell’Egitto e chiudere la partita con mezz’ora di anticipo sul cronometro del direttore di gara. “Vamos” sarà il grido dell’attaccante russo, mentre Salah “guarda il muro e si guarda le mani”.

Ramadan e Warda non rendono il gioco egiziano più frizzante, nemmeno il rigore trasformato da Salah darà linfa ad una squadra che fatica a trovare reti e solidità difensiva. Troppo poco Egitto: il numero 10 predica nel deserto, Dzyuba fa un saluto militare e tutta la Russia si gode una squadra che sembra giocare sul velluto e avere il vento in poppa. Merito anche del ritiro austriaco nella tranquillità di Neustift? Anche i tifosi del Genoa, prossima squadra diretta in val Stubai, ne siamo certi, lo sperano con tutto il cuore.

OTTO RETI – Solamente una vittoria dell’Arabia Saudita ai danni dell’Uruguay nella giornata di domani renderebbe la qualificazione agli Ottavi di Finale non ancora assicurata per l’armata rossa padrona del campo e costretta a fare gli onori di casa. Grazie a queste due vittorie roboanti, la Russia supera ogni record nazionale legato al numero di reti in un Mondiale: nel 2002 erano state 6, idem nel 2014, quest’anno invece si è deciso di portarsi avanti con otto reti in due partite. Per la gioia di Gazyinskiy, Dzyuba, Golovin e Cheryshev.


IL TABELLINO

RUSSIA (4-2-3-1): Akinfeev; Fernandes, Kutepov, Ignashevich, Zhirkov (Kudriashov 85′); Gazinskiy, Zobnin; Samedov, Golovin, Cheryshev (Kuzyayev 74′); Dzyuba (Smolov 77′). A disposizione: Semenov, Kuzyayev, Smolov, Lunev, Kudriashov, Granat, Al.Miranchuk, An.Miranchuk, Gabulov, Erokhin, Smolnikov. Allenatore: Stanislav Cherchesov.

EGITTO (4-2-3-1): Elshenawy; Fathy, Gabr, Hegazy, Abdelshafy; Elneny (Warda 64′), Hamed, El Said, Salah, Trezeguet (Sobhi 67′) Mohsen (Kahraba 82′). A disposizione: El Hadary, El Mohamady, Gaber, Morsy, Kahraba, Ashraf, Ramadan, Hamdy, Ekrami, Shikabala, Samir, Warda. Allenatore: Hector Cuper

RETI: Fathi 47′, Cheryshev 59′, Dzyuba 62′, Salah 73′ (rigore)

AMMONIZIONI: Smolov (R), Trezeguet (E)

ESPULSIONI: nessuna

ARBITRO: Enrique Cáceres (Paraguay)


LA CLASSIFICA DEL GIRONE

  1. Russia [8:1]
  2. Uruguay 3 [1:0]
  3. Egitto 1 [1:4]
  4. Arabi Saudita 0 [0:5]

GLI HIGHLIGHTS