Riapre le porte lo stadio “Luzhniki” di Mosca dove questo pomeriggio andava in scena Portogallo contro Marocco. Sfida dai numerosi spunti, non solo per la presenza di Cristiano Ronaldo reduce dalla tripletta alla Spagna. I lusitani con un successo potrebbero mettere una seria ipoteca sull’accesso agli ottavi, il Marocco invece è costretto a vincere per non vedersi pressoché eliminato con una una giornata d’anticipo e sapendo che se anche dovesse battere la Spagna all’ultimo turno, avrebbe comunque lo scontro diretto a sfavore con l’Iran.


LA PARTITA

Ci mette poco ad infiammarsi la gara del “Luzhniki Stadium” di Mosca: al 4′ di gioco è già avanti il Portogallo col solito Cristiano Ronaldo. Tanto bravo il difensore marocchino Da Costa nel chiudere in angolo una potente conclusione portoghese quanto impreciso nel marcare, sul medesimo corner, il giocatore sin qui più prolifico del Mondiale, che libero di staccare di testa in mezzo all’area batte El Kajoui. Quarta rete nella competizione per il capitano della nazionale lusitana e raggiunto il primo posto nella classifica all-time dei gol segnati da un calciatore europeo nelle competizioni internazionali (85) che apparteneva all’ungherese Ferenc Puskás. Un altra rete e Cristiano Ronaldo sarà sul tetto di questa classifica.

Ma al “Luzhniki” non è certo il Portogallo a fare la partita dopo la rete del vantaggio. A prodursi in avanti è specialmente il Marocco, il cui assetto tattico è meno spregiudicato di quello visto contro l’Iran: la difesa è passata a quattro e sfrutta la capacità degli esterni bassi Hakimi (compagno di Ronaldo al Real Madrid) e Dirar (Fenerbache) di spingere e coprire. Predisposta la coppia BoussoufaEl Ahmadi davanti alla difesa, anche se molti sono gli incroci fra i giocatori del reparto avanzato del Marocco: quando attaccano, i Leoni portano quattro giocatori a supporto di Boutaib unica punta, oggi preferito ad El Kaabi. Ziyech e Belhanda oscillano tra centrocampo e attacco portandosi spesso in zona di tiro. Continuo e frizzante il duello Amrabat-Guerreiro sulla corsia di destra.

 

Intorno alla mezz’ora un fallo in area di rigore portoghese di Fonte non viene considerato tale da richiedere un fischio (non interviene neppure il VAR): molte le proteste marocchine quando, sul ribaltamento di fronte, viene concessa punizione dal limite a Cristiano Ronaldo. Partita che si accende a sprazzi e che il Portogallo gioca specialmente sul contropiede, quando trova scoperta la metà campo avversaria.

Al 38esimo grande intervento di El Kajoui su Guedes, imbeccato da Ronaldo: con un guantone l’estremo difensore marocchino neutralizza un destro ad incrociare del partner offensivo di CR7. Chiude in crescendo il Marocco, anche se all’intervallo si va col Portogallo avanti nel risultato.

Ripresa che regala ancora emozioni e per lo più di marca marocchina. I Leoni non ci stanno a perdere e spingono con le stesse prerogative tattiche del primo tempo, collezionando tra 55esimo e 57esimo di gioco due nitide occasioni. Protagonista Belhanda, che si vede chiudere lo specchio da un attentissimo Rui Patricio, reduce dai fantasmi di un finale di stagione tremendo con lo Sporting Lisbona.

 

Prestazione atleticamente e collettivamente di livello per il Marocco di Hervé Renard che tuttavia fatica a segnare, creando e non finalizzando. Portogallo che gestisce e quando può contrattacca. Fernando Santos, tutt’altro che soddisfatto, toglie Joao Mario e inserisce il diffidato Bruno Fernandes. El Kaabi per Boutaib il cambio per il Marocco.

Al’80esimo, nel corso di una gara costellata di episodi al limite, c’è un tocco di mano di Pepe sospetto in area di rigore portoghese. Il pallone impatta sulla coscia del difensore lusitano e poi sul braccio, che non è largo ma compie un movimenti innaturale. Sicuramente c’è un silent check che però non fa tornare sui proprio passi il fischietto statunitense Geiger. Resterà più di qualche dubbio, così come ne resta qualcuno anche su un contatto Amrabat-Ronaldo all’84esimo in area di rigore.

Fino all’ultimo sarà Marocco all’attacco e anche Fonte, difensore portoghese, si aggiungerà all’elenco dei salvatori della nazionale lusitana assieme a Rui Patricio quando di schiena para una conclusione da dentro l’area di Ziyech, probabilmente il migliore del Marocco di questo pomeriggio. Alla fine, dopo 5′ di recupero, passerà il Portogallo. A Ronaldo e compagni bastano una manciata di occasioni per portare a casa tre punti fondamentali in chiave qualificazione. Marocco che, di fatto, si aggrappa alle ultime, flebili speranze di permanenza al Mondiale e attende la disputa di Spagna-Iran per sapere del suo futuro. Pesano l’autogol con l’Iran, la disattenzione di Da Costa e le occasioni sprecate sotto porta: destinata a lasciare la Russia una delle nazionali più attrezzate e offensive della Coppa del Mondo. Lo farà non senza possibilità di recriminare sugli episodi, visto il rigore solare negato a Boutaib a più di un’ora dalla fine di una partita movimentata. Fine della corsa.


IL TABELLINO

PORTOGALLO (4-4-1-1) Rui Patricio; Cedric, Pepe, Fonte, Guerreiro; Bernardo Silva (58′ Gelson Martins), Carvalho, Joao Moutinho (88′ Adrien Silva), Joao Mario (70′ B.Fernandes); Guedes; Cristiano Ronaldo A disposizione: B.Alves, M.Fernandes, Andrè Silva, B.Fernandes, Ricardo, Ruben Dias, Mario Rui, Gelson Martins, Adrien Silva, Quaresma, Lopes, Beto. Allenatore: Fernando Santos;

MAROCCO (4-2-3-1): El Kajoui; Dirar, Benatia, Da Costa, Hakimi; El Ahmadi (85′ Fajr), Boussoufa; N.Amrabat, Belhanda (74′ Carcela), Ziyech; Boutaib (70′ El Kaabi). A disposizione: Bounou, Mendyl, Saiss, El Kaabi, Fajr, Harit, En Nesyri, Bouhaddouz, S.Amrabat, Tagnaouti, Carcela, Ait Benasser. Allenatore: Hérve Renard;

RETI: 4′ Ronaldo

AMMONIZIONI: Benatia (M), Adrien Silva (P)

ESPULSIONI: nessuna

ARBITRO: Merk Geiger (Stati Uniti)


LA CLASSIFICA DEL GIRONE

  1. Portogallo [4:3]
  2. Iran [1:0]
  3. Spagna [3:3]
  4. Marocco [0:2]

GLI HIGHLIGHTS

in aggiornamento