Tredicesimo scontro diretto tra Germania e Svezia quello che va in scena a Sochi, sulle rive del Mar Nero, valido per il secondo turno del Girone F dei Mondiali russi. Nel pomeriggio il Messico potrebbe aver messo una seria ipoteca sulla qualificazione agli ottavi sconfiggendo di misura la Corea del Sud e questa sera la Germania non può permettersi un altro passo falso. La Svezia, dal canto suo, con una vittoria chiuderebbe ogni velleità di qualificazione tedesca e si guadagnerebbe a sua volta il ticket per gli ottavi. Alla nazionale svedese manca una vittoria contro quella tedesca dal settembre 1942: era un’amichevole e la Svezia vinse per 3-2.


LA PARTITA

Al “Fisht Stadium” di Sochi la Germania campione del Mondo in carica si trova di fronte un’ostica Svezia, reduce dal successo all’esordio contro la Corea del Sud. Tutta la tensione di questa sfida è palese fin dai primi minuti, quando la nazionale scandinava in tenuta gialloblu fa quello che le riesce meglio: difendersi e contrattaccare blindando Kroos, cuore della manovra, insistendo sulle debolezze che la nazionale tedesca aveva messo in luce già contro il Messico, come la difficoltà nel coprire quando gli avversari giocano in profondità.

Lo si nota già al 9′ di gioco quando Berg viene spinto alle spalle in area da Boateng, che compone la coppia centrale con Rüdiger (Hummels diffidato viene tenuto in panchina, ndr). Per il fischietto polacco ed il VAR coordinato dal francese Turpin non sarà rigore: grave non concedere il penalty neanche con l’intervento della tecnologia. L’antifona rimarrà comunque la medesima, con la Svezia più pericolosa della Germania e brava a sfruttare l’ennesima disattenzione in copertura per colpire al cuore l’avversaria.

Al 31esimo di gioco va in gol Toivonen, vecchia conoscenza della Sampdoria in Europa quando vestiva la maglia del PSV Eindhoven e l’uomo che durante la scorsa stagione, con la maglia del Tolosa, ha segnato solo due reti in Coppa di Francia (e nessuno in campionato). Oggi rappresenta un faro per l’attacco svedese in assenza di Ibrahimovic. Prima dell’intervallo saranno protagonisti i due portieri: Olsen salverà su Gundogan e Müller, Neuer eviterà guai peggiori alla nazionale campione in carica su un colpo di testa di Berg.


Alla ripresa, il ct tedesco Löw ha a disposizione solamente due sostituzioni avendo cambiato alla mezz’ora del primo tempo Rudy a causa di un infortunio al setto nasale. Una modifica viene apportata subito ed è l’ingresso di Mario Gomez al posto di Draxler. Una modifica che manda in confusione totale la retroguardia svedese, che al 47′ si è già fatta riagguantare da Marco Reus (con assist di punta di Gomez).

Cinque minuti di apnea restituiscono quindi una partita frizzante, l’ennesima che non terminerà a reti bianche in un Mondiale assai prolifico in termini di gol. La Germania è passata a specchio rispetto alla Svezia: 4-4-2 con Müller largo a destra, Reus a sinistra e Werner che gioca molto vicino a Mario Gomez, girandogli spesso attorno e svariando su tutto il fronte d’attacco.


Il primo, lungo break tedesco ad inizio ripresa porta al pareggio ma la Svezia riesce presto a trovare un nuovo equilibrio. La necessità, da parte della Germania, di ribaltare il risultato fa alzare moltissimo la sua linea difensiva e ne può approfittare la nazionale scandinava, come accaduto nel primo tempo.

Janne Andersson spende il suo primo cambio al 73′ togliendo Claesson per Durmaz, esterno in forza al Tolosa assieme a Toivonen e con una propensione più offensiva che difensiva. Poi inserisce un paio di minuti dopo anche Guidetti al posto di Toivonen. Sarà un finale di gara in cui le forze fresche potrebbe fare la differenza.

All’80esimo sembra essere stato graziato dall’arbitro Marciniak il difensore tedesco Boateng, già ammonito. Il suo fallo da dietro su Berg è senza dubbio da sanzionare: perché sia così deve però intervenire il VAR. Germania che dall’82esimo in poi giocherà in dieci uomini.

L’assedio finale viene contenuto prima da un miracolo di Olsen su girata di testa di Gomez, poi dalla consueta fase difensiva ad oltranza di marca svedese e da un palo clamoroso di Julian Brandt in controbalzo. Non basterà perché un fallo del tutto inutile di Durmaz al limite dell’area permette a Toni Kroos, autore di una partita al di sotto delle sue doti, di incastrarla dove Olsen non può arrivare. Esplode la porzione tedesca di pubblico al “Fisht Stadium”. Non esenti da colpe né Olsen né Durmaz, che provoca un fallo inutile.

A sottolineare l’importanza del gol di Kroos il dato storico che racconta di come, dal 1934, la Germania non sia mai uscita ai gironi di un Mondiale. Il peggior risultato sino ad oggi è stata l’eliminazione al secondo turno della Coppa del Mondo del 1978 (Argentina). Adesso le speranze tedesche sono meno nelle mani degli altri, molto più nelle proprie. Agguantata la Svezia, con lo scontro diretto a favore, sarà importante incrementare la differenza reti nella gara con la Corea del Sud. Svezia che, dal canto suo, sarà costretta a vincere contro il Messico, che a sua volta non potrà cullarsi nella certezza degli ottavi ma dovrà vincere per non rischiare un aggancio in testa al girone. in teoria, in corsa rimane anche la Corea del Sud: la nazionale asiatica dovrebbe battere la Germania con tre gol di scarto e auspicare la sconfitta della Svezia.


IL TABELLINO 

GERMANIA (4-2-3-1):Neuer; Kimmich, Boateng, Rüdiger, Hector (86′ Brandt); Rudy (30′ Gündogan), Kroos; Müller, Draxler, Reus; Werner (46′ Mario Gomez). A disposizione: Ter Stegen, Plattenhardt, Trapp, Ginter, Goretzka, Sule, Khedira, Rudiger, Gundogan, Mesut Özil. Allenatore: Joachim Löw;

SVEZIA (4-4-2): Olsen; Augustinsson, Granqvist, Lindelöf, Lustig; Claesson (73′ Durmaz), Larsson, Ekdal, Forsberg; Berg (89′ Kiese-Thelin), Toivonen (77′ Guidetti). A disposizione: Olsson, Guidetti, Johnsson, Svensson, Helander, Hiljemark, Kraft, Ròhden, Durmaz, Kiese Thelin, Nordfeldt, Augustinsson. Allenatore: Janne Andersson;

RETI: 31′ Toivonen, 47′ Reus, 90’+4′ Kroos

AMMONIZIONI: Ekdal (S), Boateng (G), Larsson (S)

ESPULSIONI: Boateng (G)

ARBITRO: Szymon Marciniach (Polonia)


LA CLASSIFICA DEL GIRONE

  1. Messico 6 [3:1]
  2. Germania 3 [2:2]
  3. Svezia [2:2]
  4. Corea del Sud 0 [1:3]

GLI HIGHLIGHTS

in aggiornamento


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