Sulle coste del Mar Nero si affrontano Portogallo ed Uruguay, squadre pronte a darsi battaglia in uno scontro tutto sommato alla pari: da una parte Ronaldo e compagnia, dall’altra l’accoppiata Cavani-Suarez, rinforzata da un girone concluso a 9 punti senza reti subìte. Eguagliato quindi il record dell’Argentina, che questo pomeriggio ha dovuto abbandonare il Mondiale per mano di una Francia spietata ed arrembante. Nel segno di Mbappé. 


LA PARTITA – Oscar Washington Tabarez preferisce Diego Laxalt a Cebolla Rodriguez. Le sfuriate di Bernardo Silva sulla fascia destra hanno bisogno di un inibitore, identificato nell’esterno del Genoa, autore di una primo tempo in crescendo. La frazione si infiamma sul già citato asse Cavani-Suarez: l’azione parte dalla difesa, il Matador la ravviva servendo El Pistolero che prende campo e dà forza ad un traversone sulla testa della stella in forza al Paris Saint-Germain. Il tocco di Cavani non dà speranze a Rui Patricio, obiettivo sfumato del Napoli punito proprio da un ex azzurro.

Ronaldo cerca la porta ma trova Muslera, arginato dal trio di centrocampisti uruguaiani sempre pronti a supportare la coppia Godin-Gimenez. Nemmeno su una punizione, il classico dei classici per CR7, il muro difensivo della Celeste batterà ciglio. Il primo tempo si chiude con l’Uruguay in vantaggio, forte di un lavoro di squadra, sovrapposizioni, rapidità e giochi di prestigio. Ne sa qualcosa il povero Bernardo Silva, a tratti imprendibile ma superato con classe e scioltezza da un Bentancur in posizione inedita. Qualcuno scriverà “alla Milinkovic-Savic”.

Il Portogallo fa gruppo nel tunnel, i giocatori si abbracciano e attendono al varco i rivali, apparentemente tranquilli e sicuri di un piano che sta procedendo senza falle.

È il 55′ di gioco, calcio d’angolo per il Portogallo di Fernando Santos. João Mario e Raphael Guerrero si scambiano il pallone da pochi passi, il terzino del Borussia taglia uno spiovente al centro dell’area, tutti guardano Ronaldo ma a svettare è Pepe, che riporta i lusitani in corsa per un posto nei Quarti di Finale. L’Uruguay prova a ricominciare con grinta, Laxalt viene steso duramente ma per il direttore di gara Cesar Ramos non è ancora arrivato il momento di estrarre il primo cartellino giallo di una partita vivace, ravvivata dal pareggio verderubio.

La Celeste in fase offensiva è un 3 4 1 2, si muove con armonia e trova immediatamente la rete del 2-1: Bentancur ha campo aperto, si avvicina all’area di rigore e non serve Suarez, imbeccando un arrembante Edinson Cavani che con un destro potente a giro beffa Rui Patricio e fa alzare in piedi Tabarez.

Se per i cartellini gialli c’è ancora tempo da aspettare, i primi cambi della partita arrivano al 65′: è il momento di Rodriguez, che rileva uno stupito Bentancur, consolato dal proprio commissario tecnico: prestazione di spessore, assist decisivo? La risposta è nei piedi di Ricardo Quaresma, dentro al posto di Adrien Silva. La risposta è anche nella testa dei calciatori portoghesi, che circumnavigano l’area di rigore con fraseggi ben collaudati ma faticano a trovare palle gol di spessore. La prima arriva infatti da un errore di Muslera, che non trattiene un pallone – complice un intervento al limite di Bernardo Silva – lasciando la porta quasi sguarnita senza trovare tuttavia il colpo vincente da parte del funambolo di proprietà del Manchester City.

Al 70′ la cartolina della partita: Cavani chiede il cambio per un dolore muscolare e Cristiano Ronaldo lo accompagna fuori dal campo con un lungo abbraccio. Lo stesso CR7 si vede stoppare dal nerazzurro Vecino un tentativo di incursione nell’area di rigore avversaria, non l’unico respinto dalla muraglia difensiva. Retroguardia rinforzata da Sanchez, annebbiata dalle sfuriate di Bernardo Silva ma mai messa a sedere dagli avversari, che faticano e non concludono. Al minuto 88 è il solo Suarez a proteggere il pallone dalle parti del cerchio di centrocampo, è invece tutto il resto della squadra ad accompagnare con rapidità ogni presupposto di contropiede. Lo fa con gli ultimi entrati Rodriguez e Stuani, lo fa con il pendolino Laxalt, steso anche da Quaresma. La sirena verderossa che infiamma i minuti di recupero è un tentativo da fuori di Ronaldo, che manca lo specchio della porta. Laxalt è stoico nel salvare in mischia sul cross di Guerrero, Suarez costringe ancora una volta la coppia Pepe-Fonte a restare in posizione arretrata e imbecca Rodriguez di fronte a Muslera: l’ex alla dell’Atletico Madrid non trova il pallone, c’è ancora da soffrire.

Tra lanci lunghi ed avanscoperte di Rui Patricio in area di rigore, il fischio finale è anticipato dal messicano Ramos, che estrae il primo cartellino giallo sul viso di Cristiano Ronaldo, diffidato e sconsolato. Sarà il canto del cigno anche per i campioni d’Europa, che escono dai Mondiali non senza rimpianti per aver gettato al vento il primo posto nella sfida contro l’Iran. Tabarez è orgoglioso, Cavani in lacrime, l’Uruguay ai Quarti di Finale con merito e in scioltezza.


IL TABELLINO

URUGUAY (4-4-2): Muslera; Caceres, Gimenez, Godin, Laxalt; Nandez (Sanchez 82′), Torreira, Vecino, Bentancur (Rodriguez 63′); Suarez, Cavani (Stuani 74′). A disposizione: Varela, Sanchez, Rodriguez, De Arrascaeta, Stuani, Campaña, G.Silva, Pereira, Maximiliano Gomez, Coates, Urretaviscaya, M.Silva. Diffidati: Bentancur. Allenatore: Oscar Tabarez;

PORTOGALLO (4-4-2): Rui Patricio; Ricardo, Pepe, Fonte, Guerreiro; Bernardo Silva, W.Carvalho, Adrien Silva (Quaresma 65′), Joao Mario (Varela 85′); Guedes (André Silva 74′), Ronaldo. A disposizione: Bruno Alves, M.Fernandes, Joao Moutinho, Andrè Silva, Lopes, Ruben Dias, Bruno Fernandes, Gelson, Mario Rui, Quaresma, Cedric, Beto. Diffidati: Cedric, Quaresma, Bruno Fernandes, Ronaldo, Guerreiro. Allenatore: Fernando Santos;

RETI: Cavani 8′ 62′ Pepe 55′

AMMONIZIONI: nessuna

ESPULSIONI: nessuna

ARBITRO: Cesar Ramos (Messico)


GLI HIGHLIGHTS