Che tristezza! Il calcio italiano, con il vento in poppa per l’arrivo di CR7 e il suo contratto faraonico, non lo è dappertutto considerate le richieste della Procura della FIGC per Chievo e Parma sul precipizio della Serie A. Altro che disperazione per non aver partecipato al Mondiale russo, è in atto una fine annunciata del calcio italiano.

Sulla graticola in questo momento ci sono Chievo, bilanci in disordine e una rumba di plusvalenze. Ad Avellino per una fideiussione irregolare e taroccata da una società di maniche larghe anche con altre società, sospesa un anno fa dalla Banca d’Italia perché non possedeva consistenza patrimoniale. Oltre agli irpini, in ballo c’è anche il Palermo.

Il Milan è al Diavolo dopo la farsa cinese. Sperano che l’ingresso del fondo Elliott li possa riportare nel Purgatorio dell’Europa League. Nella strana, assurda vicenda delle fideiussioni taroccate, perché Covisoc, Lega e FIGC si sono mosse solamente adesso un giorno prima delle iscrizioni al campionato con tutto annunciato da tempo?

Il fallimento del Cesena e del Bari. Il Cesena zavorrato da un debito di 73 milioni affoga dopo una serie di bilanci in rosso e il suo Presidente Lugaresi ha annunciato il suicidio con una lettera aperta alla città. Il Bari è fallito per mancata ricapitalizzazione. L’Avellino potrebbe salvarsi presentando sul filo di lana dell’iscrizione una nuova fideiussione al posto di quella rumena dell’Istituto Onix Asigurari. Anche il Foggia è virtualmente in Serie C, avendo in sospeso una inchiesta che conta 37 tesserati per presunte violazioni legate all’attività gestionale e sportiva della società frutto di pagamenti in nero e fondi illeciti.

Il Chievo è più B che in A dopo il deferimento con il Cesena di 18 dirigenti di entrambe le società, che dovranno ora rispondere di responsabilità’ diretta e oggettiva sotto l’ombrellone del 2018 per plusvalenze fittizie. Cioè niente di nuovo sotto il sole. Tutte le società adesso stanno all’erta e non sono tranquille: le plusvalenze nei bilanci delle società italiane sono come le palline colorate sull’albero di Natale. Quelle tra Chievo e Cesena sono state esagerate. Il Cesena ha acquistato per 23 milioni dal 2015 al 2017 dal Chievo giovani, e questi talentuosi calciatori del futuro non hanno lasciato traccia nel calcio a qualsiasi livello. nominati solamente a livello giudiziario.

Per il caso Parma non si può’ che ripetere cosa hanno nella testa i calciatori. Questa stagione ha anche certificato il fallimento del Modena e del Vicenza, che si aggiungono al dato inquietante delle altre ben 147 squadre sparite dai campionati italiani in 15 anni. Stiamo parlando di club professionistici di A, B, C. Sono falliti club come: Fiorentina, Napoli, Spal, Torino, squadre che militano ora in serie A. Dopo il caos Parma di tre anni fa, fallito tra l’indignazione della FIGC: “mai più un caso Parma tuonarono in via Allegri”. Vergogna!
Il calcio italiano è in crisi, Marco Bellinazzo su Il Sole 24 Ore asserisce che è fortemente indebitato anche con la speranza.

Tavecchio, quando è sceso dal trono della FIGC, ha tuonato che era in arrivo l’Apocalisse del calcio italiano”. Non si riferiva alle sberle svedesi. Siamo sul fondo del barile con altre società che non vedono il futuro, in apnea di debiti, malaffare e città umiliate. Mancano gli spazzini di questa savana del pallone. Malagò, Fabbricini, commissari del calcio avranno un altro faccia a faccia con i componenti della FIGC venerdì a mezzogiorno. Sarà’ la solita guerra delle poltrone e nel decidere la data delle elezioni della FIGC. Nessuno si interesserà del caos del calcio italiano. Annunciano che vogliono fare prima lo statuto e dopo intervenire, intanto senza problemi continuerà l’arte del calcio italiano eludere in Europa il Fair-Play e in Italia spendere di più di quello che si produce e si incassa.


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