Dopo la vittoria ai rigori nella prima sfida contro i gallesi dello Swansea, il Genoa di mister Ballardini riparte da una formazione quasi interamente diversa rispetto a quella del primo incontro della Interwetten Summer Cup: Lazovic diventa mezzala destra, a destra gioca Zanimacchia. A sinistra Kouamè. Lapadula e Galabinov a giocare l’uno vicino all’altro. Il dato sui paganti è di 5870 biglietti venduti.

LE FORMAZIONI

GENOA (3-4-3): Vodisek; Günter, Rossettini, El Yamiq; Lazovic, Omeonga, Callegari, Kouamè; Lapadula, Galabinov, Zanimacchia. Allenatore: Davide Ballardini.

MAGDEBURGO (3-4-3): Fejzic; Muller, Hammann, Butzen; Weil, Rother, Niemeyer, Lohkemper; Harant, Bülter, Berisha. Allenatore: Jens Hartel.

LA PARTITA

Parte con un’intera formazione cambiata la seconda ed ultima partita della Interwetten Cup. Il Genoa si schiera con la difesa a tre ma rende più folto il centrocampo, con Kouamè e Zanimacchia sugli esterni a fare tutta la corsia e ripiegare anche difensivamente e Callegari centrale, assistito dalle due mezze ali Omeonga e Lazovic.

Alto il pressing del Genoa per cercare di indurre all’errore la formazione di casa, neo promossa in Bundesliga2. Non grandi occasioni nel primo quarto dura e possibilità di cercare la via del gol che passano quasi esclusivamente da errori di copertura o tiri dalla distanza, specialmente di marca Magdeburgo. Al 20′ ammonito Rother per una trattenuta su Omeonga.

Mancano dieci minuti al termine della prima mini-frazione di gioco. Al 22′ passa il Magdeburgo su un disimpegno centrale non perfetto di El Yamiq: il pallone finisce sui piedi di Philipp Harant che non ci pensa un attimo scaricando un potentissimo destro alle spalle di Vodisek. Magdeburgo in vantaggio. Al 27′ cartellino giallo per Omeonga per una trattenuta reiterata su una ripartenza avversaria. A fine primo tempo è vantaggio per la formazione tedesca.

Nella foto, Rossettini chiede alla panchina se passare alla difesa a tre oppure a quattro dopo l’ingresso di Romero

Il secondo tempo vede l’ingresso in campo di Spinelli al posto di Galabinov e di Romero al posto di Callegari, uscito dolorante alla spalla destra. Rossettini chiede a mister Ballardini se l’inserimento di un difensore comporta il passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro. Viene confermato l’assetto a tre con Romero a destra, Rossettini centrale e Günter a sinistra. El Yamiq avanzato sulla linea del centrocampo in fase offensiva a spingere parallelamente a Kouamè. Zanimacchia mezzala sinistra.

Non regala particolari emozioni questa seconda frazione, se non quando fa il suo esordio alla Interwetten Cup, al 75esimo di gioco, il giovane portiere Russo. Anche Asencio prende posto in campo al posto di Zanimacchia. Si torna alla difesa a quattro.

Fra tanti esperimenti, il Genoa non riesce a trovare il modo di pareggiare e il clima alla MDCC Arena si affievolisce di minuto in minuto in attesa delle parole di mister Ballardini. Al 53′ arriva al rete che chiude i giochi: scorribanda sulla destra di Nils Butzen, che entrato in area trafigge Russo in uscita per la rete del raddoppio. Il Magdeburgo è il campione del triangolare.


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