Intorno alle ore 10.30 il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, è intervenuto in conferenza stampa per anticipare i temi della sfida contro il Cagliari. Incontriamo una squadra viva, mentalmente molto forte visti gli ultimi risultati. Una squadra in fiducia perché una squadra che vince contro l’Atalanta in casa, pareggia in casa dell’Inter e pareggia con la Juventus in casa, partendo da un vantaggio di 2-0, vuol dire che ha trovate certezze e conferme. Sicuramente ha trovato attraverso allenatore e gruppo squadra solidità e compattezza che gli ha permesso di arrivare a questo punto del campionato coscienti delle loro qualità. Da parte nostra sappiamo l’importanza della partita e della gara e quanti sacrifici abbiamo fatto. Soprattutto quanti sacrifici i ragazzi e la squadra abbiano fatto per arrivare a questi 39 punti. Dirò alla squadra: “Ricordatevi quello che avete fatto in questi mesi per arrivare fino a questo punto e raggiungere questo traguardo. È il momento di mettere un timbro forte su questo campionato“. Ci sarà da fare una partita di grande agonismo, equilibrio e ordine: saranno le parole chiave per la partita di domani”.  

Ci dobbiamo aspettare qualche novità domani sera? 

“Credo che chi più chi meno abbiano tutti interpretato il loro ruolo nel migliore dei modi. Ci sono giocatori come Bohinen, che pur essendo il meno utilizzato, si allena costantemente ed è professionista che ha voglia di migliorarsi. Lo tengo in considerazione. Sta avendo poco spazio e posso capire i suoi sentimenti e le sue sensazioni in questo momento, ma spero che sia per lui che per altri giocatori ci possa essere spazio da qui alla fine. È importante la gara di domani, mantenere una compattezza di squadra e un gruppo squadra che ci ha portato, oggi, a raggiungere questa posizione in classifica. Questi sono gli aspetti fondamentali”.

In settimana ha recuperato Vitinha. Potrà avere spazio durante la partita? 

“Sta bene, si è allenato con la squadra durante tutta la settimana. Non ha appieno il ritmo della partita, ma credo possa essere anche lui della partita. Partirà in panchina, ma se ci sarà bisogno è un giocatore con caratteristiche diverse dai giocatori di reparto che ho. Quando ritroverà la sua forma migliore, potrà essere molto utile alla squadra”. 

Su Gudmundsson e Retegui e il sacrificio in fase difensiva: “Sono due giocatori importanti per questa squadra, ma devono dimostrarlo ogni partita perché il calcio richiede quello. Ormai il calcio moderno è una totale richiesta e una totale risposta dentro le gare. Risposte di sacrificio, di aiuto alla squadra, di essere decisivi in tante situazioni, sia quando si attacca sia quando si difende. Devono continuare a tenere alto questo tipo di mentalità, sono i primi difendenti e i giocatori che, in possesso di palla, devono determinare. La squadra si affida molto a loro due, abbiamo necessità che loro si esprimano al meglio e che la squadra ne abbia beneficio”.

Sulla situazione infortunati generale: “Bani, Malinovskyi, Messias e Matturro sono ancora fuori. Soprattutto per Ruslan e Messias ci auguriamo possano esserci situazioni positive nelle prossime settimane. Per Bani è molto lungo, quindi non so se riusciremo a recuperarlo prima della fine stagione. Matturro, invece, è una piacevole sorpresa: sta avendo un recupero veloce dovuto soprattutto al lavoro e alla sua giovane età. Può essere che rientri prima delle due settimane ad allenarsi con la squadra e mi auguro di poterlo fare rientrare in gruppo”. 

In difesa, senza Bani, De Winter domani potrà fare il centrale. E Cittadini?

“Koni penso possa lavorare da centrale, sia Vogliacco sia Vasquez in questo momento possono fare i due difensori laterali. Cittadini sta decisamente meglio e potrebbe essere una piacevole sorpresa da qui a fine campionato. Si sta allenando bene, ha recuperato appieno e spero possa davvero trovare spazio, se lo merita per il ragazzo e professionista che è. In settimana i ragazzi lavorano e devono essere pronti a lavorare in tutte e tre le posizioni dietro, l’attitudine del lavoro passa anche dallo sperimentare e dal migliorare a livello tecnico, mentale e di posizionamento durante la gara”. 

Domani incontra Ranieri, che immagino sia un modello di comportamento e di risultati ottenuti. Un tuo pensiero su di lui?

“È un allenatore che rispecchia il suo modo di essere, di porsi in panchina: persona molto calma, di grande spessore, e credo che questo rispecchi ciò che va a trasmettere alla sua squadra. E la squadra questo topo di atteggiamento lo percepisce e lo riesce a trasformare in campo in ciò che di buono il Cagliari ha fatto in questo periodo. Ha ottenuto risultati eccellenti, ha vinto, è allenatore di grande esperienza: per me è motivo di orgoglio e responsabilità potermi confrontare con un allenatore del genere”.


“Più che un club”