Dopo aver intervistato mister Gennaro Ruotolo, ci siamo fatti raccontare questa mattina la vittoria dello scudetto Under 18 anche dal vice allenatore dell’Under 18 rossoblù, Paolo Mazzieri.

“L’emozione è grande, siamo tutti contenti. Sono successo cose che a raccontarle ci vorrebbe un’oretta e mezza, è stato un susseguirsi di emozioni e fatti, sia ad Ancona sia durante l’anno. Emozioni e fatti che si sono tramutati in questo scudetto, per certi versi abbastanza inaspettato per come si era messa subito. Pian pianino, però, ci siamo chiuso nel nostro guscio, nel nostro Lagaccio, nei nostri campo e abbiamo trasformato questa sofferenza in uno scudetto”. 

Questi ragazzi hanno stupito, ma prima ancora della parte tecnica che è molto cresciuta – il Genoa Under 18 è stata una delle squadre ad aver giocato il calcio migliore -, da fuori c’era la sensazione di un gruppo forte…

“Certo. Ci hai visto lungo, io lo avevo capito anche prima perché li conosco già da 4/5 anni. È un gruppo speciale. È il primo in cui vedo che, nelle partite importanti, sono presenti anche i giocatori che di questa leva non fanno più parte e magari sono in Primavera e hanno domenica o lunedì pomeriggio liberi. E sono sempre presenti con noi. Penso che noi dovremmo essere un gruppo di cento persone (nei ringraziamenti, ndr). Ci butto dentro tutti: i tecnici che hanno allenato questi ragazzi negli anni precedenti, i campi dove ci alleniamo, i magazzinieri che ci portano al campo, psicologa e tutor. Metterei dentro tutti: questo scudetto è un po’ di tutte queste persone. Quel “noi” comprende anche il lavoro di Andrea Bianchi e della cantera“.

“L’altro giorno mi è arrivata la foto di questi ragazzi dieci anni fa – prosegue Mazzieri – Una foto straordinaria in cui stavano facendo un torneo lontano. Questa unione, questa loro conoscenza e questa fratellanza hanno fatto la differenza ad Ancona e durante l’anno. Ci tenevo, poi, a fare un ringraziamento ai ragazzi che si sono infortunati con gravi infortuni, come Camilletti e Pellicanò, ma si sono sempre fatti vedere e sentire. E in parte erano presenti ad Ancona. E grazie anche a Barbini, che all’ultimo non ce l’ha fatta, e a quanti ad Ancona non hanno giocato, ma si sono sempre fatti sentire, caricando la banda senza mai lamentarsi”. 


Genoa Under 18 Campione d’Italia, il racconto di mister Ruotolo