28% del campionato consumato e alla 12ma giornata il copione oltre apparire già ben definito in testa e sul fondo è annacquato dalle prestazioni delle squadre che partecipano alle Coppe Europee, non solo in Italia visti i risultati negli altri campionati.

La Juventus di riffa o di raffa, il Chievo non si è scansato, vince. La Roma insegue, un rullo compressore all’Olimpico sei vittorie su 6, 20 reti realizzate, prima tripletta di Salah contro il Bologna alla settima sconfitta in campionato e per Donadoni 100 le gare perse in carriera nella massima serie.

Roma unica squadra a contrastare la Juventus se finirà di guardarsi allo specchio fuori dalle mura capitoline. Napoli alla ricerca del centravanti perduto pareggia sotto il Vesuvio con la Lazio, non è questione di prima punta ma di gambe e fiato lasciate in Champions. Sarri litiga anche con il Presidente cineasta che voleva ingaggiare Aubameyang non voluto dal bancario allenatore che ha replicato: “ne volevo un altro ma non è arrivato”.

Campionato particolare se Milan, Lazio, Atalanta, Napoli e Torino dai 25 punti ai 19 dopo 12 giornate di campionato viaggiano in zona Champions. Il solo ciuccio alla partenza era accreditato.

Milan vince a Palermo, sesta sconfitta consecutiva per i siciliani su 6 al Barbera. Primo gol di Lapadula di tacco… subito il “tacco del Diavolo”, istantaneamente convocato in nazionale, terzo successo consecutivo per Montella. Lazio la squadra più giovane del campionato, media 25 anni non incanta contro il Napoli cinicamente porta via il risultato con un solo tiro in porta aiutata dal paperone di Reina. Atalanta, la vera sorpresa unica squadra in Europa a vincere 6 gare e pareggiarne una su 7 . Solo il Lipsia in Germania all’inseguimento con 5 vittorie. Gli orobici grazie alla scossa di Gasperini anche con assenze importanti scalano la classifica. 3 a 0 al Sassuolo al Mapei Stadium , Berisha imbattuto da più di 300 minuti. Emiliani un punto nelle ultime 4 gare, solito effetto Europa League per le provinciali italiane che hanno tentato l’avventura fuori dai confini. Non è un momento facile per i neri verdi, hanno perso tanti titolari, sfortunati contro la Dea per traverse(due) colpite, rigore negato, primo gol in fuorigioco. Tutto ciò però non deve sminuire la cavalcata di Gasperini bravo a chiudere la partita nel primo tempo come contro il Genoa e dopo gestirla.

Torino dopo tre gare senza vittoria affossa il Cagliari e riparte con 5 reti. Toro maschio in casa che fa sognare la Coppa con le orecchie a Mihajlović, che non ha tenuto conto che ha incornato la peggior difesa della serie A che per di più soffre il trauma del viaggio e in precedenza aveva steso tappeti rossi a tutti gli avversari fuori dall’isola.

Tutte le squadre che inseguono o si sono trovate nel sogno europeo hanno sfruttato al meglio il calendario e gli episodi extra calcio.

17 punti per Fiorentina e Inter. La Viola 4 pareggio consecutivo al Franchi impatta con la Samp. Gara piena di occasioni con gigliati fioriti solo a tratti e blucerchiati più reattivi. Muriel trascina la squadra di Giampaolo.

Inter batte il Crotone negli ultimi 10 di partita con 3 reti. Calabresi difficile salvarsi con 9 sconfitte su 12 gare. Dovrebbe essere Pioli il nuovo allenatore del biscione, si aspetta comunicato ufficiale. Ha vinto il casting andato avanti una settimana. Pioli avrà l’X factor calcistico da allenatore che piacerà ai giocatori nero azzurri e agli orientali?

Chievo in caduta da 5 settimane, L’Empoli sbanca con 4 reti l’Adriatico di Pescara. In una sola gara ha raddoppiato gli unici due realizzati al Crotone alla terza giornata. Pescara quarta sconfitta consecutiva per adesso ha vinto solamente a tavolino con il Sassuolo. Tornati al gol Maccarone e Pucciarelli per i toscani.

L’Udinese di Del Neri al 4 risultato consecutivo si porta a 15 punti. Il tecnico friulano dopo aver rigenerato Thereau al 5 gol in 4 gare se blinderà la difesa non soffrirà in questo campionato già diviso in tre tronconi.

Genoa: la bella notizia anche Izzo, anche se in ritardo, convocato da Ventura in nazionale. È il più forte tra i giovani difensori del campionato. Già prima della gara contro l’Udinese la notizia circolava a Coverciano visto l’incidente a Barzagli che lo terrà fuori almeno un mese e mezzo.

Juric anche se non ha portato in porto la rivoluzione di ottobre, si consola rispetto al Governo sovietico di non aver ceduto senza alcuna resistenza. Già domenica in conferenza stampa ha fatto balenare nella testa degli scettici che non si chiuderà nel Palazzo d’inverno alla luce del calendario fitto da affrontare prima di Natale e continuerà ad attaccare.

Oltre recuperare forze in queste due settimane dovrà rigenerare in fase di possesso il ruolo fondamentale dei quadrilateri sul centro e corsie laterali. Il Genoa delle prime giornate sorprendeva gli avversari perché non erano in grado di marcare efficacemente 4 uomini sulle corsie laterali obbligandoli a fare delle scelte, seguire il movimento ed accentrarsi sugli esterni e di conseguenza lasciare spazi al centro e sulla corsia opposta. Le belle sovrapposizioni tra Laxalt e Ocampos con cambio campo per Lazovic sono venute a mancare in queste ultime 4/5 gare che per molti dovevano essere facili, dimenticandosi degli infortuni e di errori certificati non solo dalle moviole, senza i quali il vecchio balordo avrebbe pareggiato meno gare dentro il Tempio.

Juric continua a godersela non pensa al recupero con la Fiorentina che per molti sarà il crocevia del futuro rosso blu ed ai danni subiti. Gode l’unità ritrovata, l’imbattibilità casalinga, in compagnia di altre poche squadre (Juve, Roma, Fiorentina e Torino), la parte sinistra della classifica ed anche i due punti in più rispetto allo scorso campionato con 11 gare giocate.

Però s’ incazza perché le statistiche vengono sempre interpretate a capocchia con i calciatori rosso blu di mezzo, una su tutte la lentezza di Veloso. Alla prossima conferenza stampa potrebbe chiedere ai “bolton” della penna e del dito di indicargli un play veloce in Europa senza l’aiuto dei compagni che giocano senza pallone.

Se il Vecchio Balordo avesse fatto più di 5 punti nelle ultime 5 gare il giudizio sarebbe cambiato non solo nel commentare le statistiche ma anche nel fare le pagelle, dove chi non ha visto la partita contro le zebre friulane avrà avuto difficoltà nel capire chi ha giocato bene o male considerati non solo i voti differenti ma anche i giudizi.

Juric non è Allegri, domenica scocciato dalla solita domanda sulla Juventus che gioca male ha risposto: “È una moda. Le mode passano, le critiche divertono e gli uccelli non hanno bisogno di qualcuno che insegni loro a volare”. Juric non è livornese non è cresciuto con il Vernacoliere potrebbe rispondere in modo differente.

La sosta precedente era tutta allegria nel mondo rosso blu la prossima sarà all’insegna della depressione. Freud potrebbe paragonarla ad una melanconia per la perdita di qualche partita non gradita e non per il risultato complessivo da una sosta all’altra.

Juric e la sua band, quelli che sono rimasti, invece da domani i loro sintomi non saranno di contentezza visti gli ultimi risultati ma di buonumore perché consapevoli del lavoro fatto dal 13 luglio.

Pit Stop fino al 16 novembre

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