Ci eravamo lasciati con Genoa-Frosinone all’orizzonte e da qui ripartiremo per scandire il 2016 rossoblu. A fine marzo si era potuto intravedere un Grifone in ripresa, ma la vera prova del nove sarebbe arrivata soltanto il 3 aprile contro i ciociari allenati dall’ex Roberto Stellone.
APRILE 2016
Che sarebbe stata una partita muscolosa e sofferta era cosa nota, ma il Vecchio Balordo non riuscirà a sbloccarla fino al minuto 43′: tiro di Suso a battere Leali e vantaggio rossoblu. A fine partita Suso si porterà poi a casa il pallone e il poker di giornata verrà completato da Rigoni.
E tra le note positive del post-partita vi è anche un Genoa che trova finalmente la sua dimensione e quota 37 punti, molto lontano dalle propaggini più basse della graduatoria (+9 sul Palermo terzultimo, ndr).
Il Grifone diventerà presto anche corsaro e conquisterà altri tre punti a Sassuolo prima di uscire sconfitto per 4 a 1 dalla sfida con il Carpi. La partita con i biancorossi vedrà tra i pali Lamanna (Perin si è infatti infortunato al ginocchio in uno scontro con Muñoz nella sfida di Reggio Emilia col Sassuolo, ndr), penetrato incolpevolmente per quattro volte dalla formazione emiliana capace di rispondere al gol di Pavoletti e approfittare dell’espulsione di Izzo allo scadere del primo tempo per infilare due volte il Genoa nell’arco di un minuto e dilagare nella ripresa.
Battuta d’arresto per i rossoblu che tuttavia rispondono subito vincendo in casa con l’Inter e salendo a 43 punti: siamo al 20 di aprile e la salvezza diventa dunque aritmetica. Fino al termine della stagione, nell’impossibilità di raggiungere obiettivi diversi dalla metà classifica, il Genoa si concentra sul derby per riscattare l’amara sconfitta dell’andata.
MAGGIO 2016
Per dare il ben servito alla Sampdoria c’è però ancora tempo. Chiuso infatti il mese di aprile con il 2 a 0 subito a Bologna, è Perotti a ritrovare il “Ferraris” ma in maglia giallorossa. Il Diez ha già risollevato con le sue giocate le sorti della formazione capitolina e troverà il modo di fare male anche alla sua ex squadra fornendo assist per Salah ed El Shaarawy. La Roma, mossa dall’idea di poter agguantare il Napoli, vincerà 3 a 2 contro un Genoa mai arrendevole: le motivazioni hanno sempre un peso nell’economia di una stagione. E Totti ne è la dimostrazione.
Tra alti e bassi il Vecchio Balordo arriva all’8 maggio: c’è aria di derby. Una partita che darà vita all’ennesimo trittico di marcature rossoblu: Pavoletti la sblocca, Suso la consolida. Per il Genoa l’apoteosi del post-partita è il momento del definitivo riscatto dopo un inizio stagione che aveva creato più di qualche preoccupazione.
Qualche soddisfazione in più potrebbe anche arrivare dalle convocazioni in Nazionale: il Genoa si gioca le carte Izzo e Pavoletti, con Perin fermato solo dall’infortunio al ginocchio. E prima di giocarsele prova a chiudere in bellezza agli occhi del proprio pubblico contro l’Atalanta, quella che diventerà la futura squadra di cui Gasperini sarà allenatore.
Tra le voci di un possibile addio del tecnico di Grugliasco e i primi sussulti del calciomercato, il Grifone esce però sconfitto per 1-2 contro gli orobici. Da segnalare, al minuto 57′, la 14esima rete stagionale di Leonardo Pavoletti. Per lui, all’orizzonte, l’opportunità di un Europeo in maglia azzurra e le prime avvisaglie di un mercato che, a distanza di sei mesi, avrebbe finito per portarlo a indossare un altro “azzurro”.
GIUGNO 2016
Il mese di giugno non lascia troppo spazio al calciomercato. Tutti attendono l’Europeo e i Genoani hanno, in cuor loro, la speranza che qualche rossoblu possa far parte dei convocati di Antonio Conte. In realtà, nessun grifone partirà per Parigi.
A partire saranno invece molti altri volti della formazione rossoblu, in prima battuta i vari calciatori in prestito, da Cerci a Suso. Quest’ultimo ringrazierà molto il Genoa per averlo rilanciato, ma sceglierà di ricominciare dal Milan. Anche Ansaldi, capace in metà stagione di conquistarsi la stima di tutto il popolo rossoblu, pur trattenendosi un po’ più a lungo a causa di un accordo sul riscatto con lo Zenit che tarderà ad essere trovato, si congederà dirigendosi a Milano, sponda nerazzurra.
L’Italia intanto non sfigura all’Europeo, anzi stupisce: il 27 giugno batte infatti i campioni in carica della Spagna e lancia il guanto di sfida alla Germania. Ma siamo già a luglio e questa è un’altra storia.