Riapertura a Pegli dopo la sosta per le vacanze natalizie. Il Genoa ha ripreso tra le ultime squadre ed è stato giusto: non serviva far rientrare i calciatori il 29, rompergli i palloni e dopo concedergli festa il 31 e 1 come è successo da altre parti. Ripresa con un’ora e 45 di lavoro ad altissima intensità che ha stupito parecchi dei 500 tifosi dentro il catino del Pio. Tutti hanno rispettato le consegne durante le festività. Tutti tirati a lucido.
Assenti Perin per forte raffreddore rimasto negli spogliatoi e Ntcham ufficialmente in permesso.
Occhi puntati sugli ultimi arrivati seguiti attentamente da tutto lo staff e dal pubblico presente pronti ad interrogare gli addetti ai lavori per inquadrarli.
Morosini si è calato nelle partitelle a tema subito da buon bergamasco senza paura. Dinamico, dotato di buona tecnica individuale e di una discreta visione di gioco; Beghetto figlio dello sport, visti i parenti, ha dimostrato di poter coprire tutta la corsia di sinistra in modo ordinato e coordinato per tutto l’allenamento. Da entrambi non ci si poteva aspettare di più dopo essere stati calati al primo allenamento nel frullatore del Pirata.
Ai due nuovi arrivati bisogna aggiungere i primavera Pellegri a suo agio non solo a giocare ma anche nel fare a sportellate nelle partitelle dove non ci sono state esclusione di tackle robusti. Oltre Pellegri presente anche il giovane Quaini, centrocampista del ’98 con fisico da corazziere. L’allenamento è iniziato e finito con appalusi.
Inizio ore 14.45 con 15’ di lavoro a secco di riscaldamento e scioglimento muscoli. Primo esercizio con pallone del 2017 in quattro quadrati da 15 metri di lato alle lunette del corner con 6 calciatori che effettuavano esercizi fondamentali per il gioco del calcio: stop, controllo del pallone con passaggio e spostamento da un angolo all’ altro e dopo 5’ scatto nel quadrato più lontano in verticale e ripetizione dell’esercizio con cambio dei piedi con cui colpire l’attrezzo.
A seguire altri due esercizi con partitelle a tema per aumentare la personalità di decidere, lo spirito di collaborazione, allenando sotto pressione le qualità tecnico-tattiche e fisiche. Quarto esercizio: tre squadre composte da 7 calciatori con portieri Lamanna e Zima con pettorine di colore diverso a campo intero con pressing ultra offensivo- Una squadra attaccava, l’altra difendeva e quando perdeva il pallone o non concludeva si fermava. Esercizio che ha prodotto allunghi e scatti in serie ed anche intercettazioni del pallone con contrasti non su velluto.
Allunghi finali in circolo sui 300 metri se non di più. Perso il conto all’ottavo giro perciò l’allenamento è finito con circa tre km di corsa che sommati agli altri esercizi probabilmente hanno fatto il totale di quanto si corre in una gara ufficiale. Non male per smaltire non solo panettone ma anche il cotechino dell’ultimo dell’anno.
Nella corsa finale Morosini, seguito dal padre a bordo campo ha rallentato, reduce da una sindrome influenzale del periodo che gli ha fatto passare le feste a letto, anche se lui e Beghetto dovranno lavorare parecchio non solo sul piano tattico ma anche fisico per andare alla pari dei compagni che svolgono allenamenti intensi dal luglio scorso.
Domani e dopodomani doppio allenamento a porte aperte, giovedì’ solo al pomeriggio. Venerdì vedremo se la Befana Juric non porterà carbone ai tifosi rossi blu aprendo le porte del Pio Signorini anche se è l’antivigilia della gara con la Roma.