Ivan Juric ha parlato al termine della sfida di Coppa Italia contro la Lazio, gara che ha visto i biancocelesti vincere per 4 reti a 2 qualificandosi così ai Quarti di Finale, dove affronteranno l’Inter.
Questi i concetti espressi dal tecnico croato a ‘Zona 11’, trasmissione in onda su RaiSport:
- Penso che abbiamo cominciato molto bene il secondo tempo, poi abbiamo preso un gol su rinvio, come accade spesso ultimamente, e ci siamo un po’ persi.
- Siamo in un momento dove non ci esprimiamo bene, a tratti facciamo anche molto bene come ad inizio secondo tempo e a fine primo tempo ma in generale non è sicuramente un periodo positivo.
- I giocatori non hanno smesso di seguirmi, non abbiamo fatto bene nelle ultime due partite e oggi contro una Lazio molto forte, forse si è accumulata insicurezza ma a livello di gioco e prestazioni il nostro girone di andata è stato ottimo, abbiamo raccolto meno del previsto.
- Non ho segnali che dicano il contrario, la squadra mi segue, si impegna molto in allenamento e altrimenti mi toglierei da mezzo. La squadra sta dando tutto quel che può, che non è abbastanza.
- Non mancano motivazioni, abbiamo dato il massimo anche a Milano contro l’Inter, a Torino con il Toro e nella battaglia contro la Roma, le ultime due partite sono state invece molto negative.
- Cerco di trarre il massimo dalla rosa che ho a disposizione adesso, chiedo il massimo da chi c’è ora, non conta chi è partito. Ci riprenderemo.
- Il Genoa ha perso dei giocatori importanti e ci vuole tempo per trovare equilibri, Cataldi è un ragazzo interessante ma bisogna trovare quel gioco che ci ha contraddistinto nel girone di andata, con possesso palla ed aggressività diventa tutto più semplice.
- Quando perdi un po’ di sicurezza non riesci a mantenere il ritmo di gioco e le giuste distanze, anche il fatto che perdiamo tanti palloni non era tipico del Genoa. Prendiamo tanti contropiede? Sono tutte cose che dobbiamo migliorare.
- Io penso che domenica non fossi in discussione, la squadra ha fatto sempre la sua bella figura. Non ci penso [ad un eventuale esonero, ndr], poi quel che arriva arriva.