Genoa verso Firenze con la speranza che con il Capodanno Cinese, con lanterne a colori rossoblu, inizi l’anno del Grifone, che nessuno sia depresso anche se non felice. Una botta di felicità nel calcio non ha mai abbandonato nessuno, neppure i più malinconici.
La partita del Franchi in partenza è già uno scherzo del destino visto che metterà di fronte una squadra che viaggia a cento all’ora dopo i risultati positivi del 2017 contro una squadra che non ne ha azzeccata una – e non solo sul campo – visti gli importanti infortuni nel cuore del gioco.
Sulla carta il confronto tattico con il Grifone con tanti cerotti appare improbabile. Sarà un calcio che Juric non potrà dominare, ma conterà molto l’equilibrio. Juric non andrà certo a Firenze tirando su un muro portante o schierando la squadra con un 5-4-1, modulo non previsto nel suo DNA e oltre qualsiasi concezione di prudenza.
Il Pirata come nelle due mezze partite giocate al Ferraris cercherà di far prendere dei fischi a Sousa nel suo stadio, sempre pervenuti prima della vittoria contro la Juventus. Sousa si giocherà la quarta vittoria consecutiva del 2017 con un altro modulo anche se improbabile. Un 3-2-3-2 viste le ambasce genoane a centrocampo?
Uscendo dalla fredda logica degli schemi si può dire che Sousa avrà a disposizione 3 e più a centrocampo e il Genoa, se giocherà Cofie, solamente uno con le caratteristiche da mediano marcatore.
La partita sulla carta sembra già scritta, tuttavia se Juric applicherà le giuste marcature seguendo i centrocampisti viola anche negli spogliatoi potrebbe nuovamente ingolfarli e addormentare la Viola, che confermerebbe un classico delle gare giocate al Franchi nel 2016 quando dovevano far risultato a tutti i costi.
La probabile formazione rossoblu: Lamanna, Munoz, Burdisso, Orban, Lazovic, Izzo, Cofie, Laxalt, Hiljemark(Morosini), Simeone, Ninkovic. Le motivazioni sono state spiegate nel pezzo di ieri sera alle 21 (clicca qui per leggerlo).
Capitolo Fiorentina. Anche Sousa come Spalletti si è votato a mettere in campo una squadra più cinica che bella trovando solo vittorie nel 2017. Nell’ultima di campionato i Viola non si sono cullati sul successo molto sentito dalla piazza sulla Signora malgrado il portoghese, con il suo nuovo assetto tutto proiettato in avanti, ha faticato a fare il gioco voluto. Quando la fortuna gira tutto va liscio e per facilitarsi il sabato e farlo diventare quello del Villaggio ha dovuto aspettare un erroraccio di Dainelli che ha spalancato la porta a Tello.
Dopo una ventina di minuti dall’ errore di Dainelli, Sousa ha capito che doveva cambiare qualcosa dal momento che il Chievo lo stava mettendo in imbarazzo sulla corsia di sinistra. Lì Borja Valero non si trovava a suo agio a coprire la fascia da terzino e i cross che piovevano per Meggiorini e Pellissier venivano salvati da Gonzalo e Tatarusanu, non certo dal gioco.
Sousa ha capito che per fare risultato doveva rimediare con una Fiorentina più cinica e meno bella del 3-3-1-3 iniziale che, orfano di Kalinic, non aveva la profondità garantita.
L’equilibrio la Viola lo ritrovava abbassando Olivera in fase difensiva a quattro, ma subito pronto ad offendere.
Il nuovo modulo non ha più permesso al Chievo di avere occasioni quante nel primo tempo dove i clivensi paradossalmente hanno tirato più dei gigliati pronti a sfruttare gli errori dei veneti. Sousa con quattro mosse ha cambiato il trend del girone di andata.
1 – Il giovane Chiesa al centro della sua idea di gioco pronto a sacrificarsi e fare il lavoro sporco sulla corsia laterale;
2 – Arretrare Sanchez in difesa dopo averlo utilizzato in attacco e a centrocampo: una sorpresa per tutti che mette in discussione le titolarità di Tomovic e Astori(non domenica contro il Genoa vista l’assenza di Gonzalo);
3 – Bernardeschi più attaccante, che oltre ad andare a cercare spazi giocabili va a pressare il play maker avversario come è successo con Marchisio e De Guzman del Chievo;
4 – Il ritorno al trio dei tre tenori, i centrocampisti che gli avevano dato soddisfazioni lo scorso anno: Borja Valero, Vecino, Badelj.
Contro il Grifo rientrerà Kalinic da squalifica e Sousa potrebbe tornare al 3-3-1-3 o al 4-3-2-1 che ha fatto saltare il banco della Juventus. Nel frattempo sono quattro risultati utili della Fiorentina dal 22 dicembre: pareggio con il Napoli, doppia vittoria con il Chievo tra campionato e Coppa Italia e successo sulla Juventus.
Le tre sconfitte pesanti del 2016 con Inter, Genoa e Lazio hanno fatto cambiare idea tattica al tecnico e come sempre, quando i risultati sono tornati ad incidere positivamente, sul suo operato e sulla classifica e le tante polemiche sono state gettate dentro l’Arno.
La probabile formazione Viola sarà: Tatarusanu, Salcedo (Tomovic), Sanchez, Astori, Chiesa, Vecino , Badelj, Olivera, Bernardeshi, Borja Valero, Kalinic.
Gara affidata al fischietto di Orsato di Schio, internazionale dal 2009. Di professione faceva l’elettricista a Recoaro. Nato nel novembre del 1975. 169 le gare dirette in serie A, 39 le massime punizioni assegnate e 49 i rossi sventolati. In stagione 8 le gare dirette tra cui Genoa-Cagliari (3 a 1) e Fiorentina-Milan (0 a 0). Dirige alla Can (A e B) dal 2006, selezionato dal suo mentore Claudio Pieri ex arbitro ligure.
Con la Fiorentina 25 le gare dirette: 9 vittorie, 5 pareggi e 11 sconfitte. Con il Genoa, a partire dalla serie C, 25 le gare con un tabellino di 11 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte. La prima gara di Orsato di Schio risale al 4 ottobre 2005 con il Ravenna, gara vinta sul campo e persa alla Caf per il caso Ghomsi e il suo tesseramento.
Primo assistente Di Vuoto di Castellamare di Stabia, secondo Tolfo di Pordenone; quarto uomo Cariolato di Legnago, coi due addizionale che saranno Giacomelli di Trieste e Ros di Pordenone.
Diffidati: Astori, Sanchez, Bernardeschi per la Fiorentina, Izzo per il Genoa.