Sarà una rubrica un po’ più breve del solito quella di oggi relativa a Fiorentina-Genoa. E sarà più breve non per mancanza di curiosità statistiche, ma perché di questa sfida se ne è parlato già un mese e mezzo fa esatto, il 14 dicembre 2016. Il giorno dopo sarebbe andato in scena il recupero di Genoa-Fiorentina sospesa per impraticabilità del campo due mesi prima.
Il Genoa quella partita la avrebbe poi vinta grazie al primo gol di Lazovic in maglia rossoblu, ma quella sfida avrebbe anche aperto una voragine nella crisi di risultati dei rossoblu. E’ infatti da quel 15 dicembre che Ivan Juric non trova più la vittoria, né in casa né fuori.
Il Genoa arrivava al recupero del 15 dicembre da imbattuta in casa, mentre oggi è costretta a presentarsi al “Franchi” con l’infermeria piena, una vittoria che manca da 44 giorni (in trasferta addirittura da quasi tre mesi) e un’avversaria, la Fiorentina, che tra scelte tattiche ultra offensive e rivolgimenti di formazione ha ritrovato poco a poco sè stessa dopo le critiche di inizio stagione (per saperne di più sugli avversari del Genoa clicca qui).
Oltretutto il Vecchio Balordo guidato da Juric stenta a ritrovare il proprio gioco di inizio stagione con la forte ricerca di spinta sugli esterni e una linea mediana capace di gestire il pallone e strapparlo dai piedi degli avversari più volte durante la partita. Venuti a mancare Veloso e Rincon, chi per sfortuna e chi per sirene di mercato, il Genoa è collassato. Anche nei numeri.
Tanto per dare qualche dato flash dopo il sofferto punto guadagnato con il Crotone al “Ferraris”, il Genoa da quel recupero pre natalizio con la Viola ha macchiato – e di molto – il proprio curriculum. Il 14 dicembre scrivevamo che la stagione disputata fino a quel momento dal Genoa restituiva, “a tre partite dalle vacanze natalizie, numeri da non sottovalutare: miglior difesa in casa con quattro reti subite in sette partite disputate e la palma di squadra più “aggressiva” tra le mura amiche con 18 cartellini gialli e 3 espulsioni“.
Premettendo che Veloso ancora non si era ancora infortunato e Rincon vestiva ancora rossoblu, quel Genoa in un mese e mezzo sembra essersi dissolto. In trasferta già si procedeva con qualche affanno a dicembre, ma adesso che il 2017 si spalanca all’avvento di febbraio le statistiche risultano ancora in peggioramento. Il Grifone infatti non ha collezionato soltanto 7 punti lontano dalla Liguria, ma ha subito anche 18 reti (62% di quelle totali che sono 29, ndr) mettendone a segno solamente sette con una media di due gol ogni tre partite.
Juric è consapevole di dover ripartire e di avere l’onere di ricreare un’idea di gioco nelle menti dei nuovi arrivati, da Cataldi a Hiljemark passando per Taarabt e i due giovani Morosini e Beghetto. Non sarà facile, ma Firenze è un ambiente da “specchietto per le allodole”: a volte alle premesse non seguono i fatti.
Passando ora alla Fiorentina, vi è intanto da segnalare come risulti imbattuta in casa dopo 21 giornate con 5 vittore e 5 pareggi che le valgono 20 punti, ossia il 60% del totale. Un totale che recita 33 punti e garantisce l’ottavo posto (ma si tenga conto che la formazione toscana ha una partita in meno da recuperare contro il Pescara all’Adriatico, ndr).
Quella di domani al “Franchi” sarà la 92esima disputa tra le due formazioni e il ruolino di marcia sorride ampiamente alla formazione viola, che dal 1932 in avanti ha vinto 30 delle 45 partite giocate contro il Genoa nella città di Dante Alighieri. A fronte di 12 pareggi, è altrettanto evidente come il Genoa abbia vinto a Firenze soltanto tre volte nella sua storia calcistica, l’ultima delle quali nel 1977.
Ma tornando alla più stretta attualità, dopo aver detto che la Fiorentina è ancora imbattuta in casa, passiamo ad analizzare uno dei punti di forza di questa squadra: il calcio piazzato. Lo si farà perché – ed è ormai cosa risaputa – in casa rossoblu i calci piazzati sono diventati l’incubo del reparto difensivo.
Questa tabella, già proposta ieri, indica le reti subite dalle singole squadre della Serie A con palla da fermo. Il Genoa si trova al primo posto come squadra ad averne subite il numero maggiore; al contrario la Fiorentina, nella colonna di destra, si gode un rotondo 12% equivalente a tre sole reti (due subite su calcio di rigore, una su calcio di punizione). Un dato da non sottovalutare nel mettere in evidenza questa particolare propensione della Fiorentina nel difendere con attenzione sui calci piazzati è la presenza in rosa di calciatori specialisti nella marcatura e nello stacco di testa: basti pensare – difensivamente parlando – ad Astori e Gonzalo Rodriguez, domani assente ma rigorista e gran saltatore di testa.
La Fiorentina, dal canto suo, ha realizzato 6 gol da situazioni da palla inattiva di cui cinque su rigore e uno su calcio d’angolo dalla sinistra. Si sta parlando, per la precisione, del corner che ha portato i Viola a vincere per 2 a 1 sul Palermo il 4 dicembre scorso. Era la prima di Corini coi rosanero e la formazione di Sousa subì principalmente a inizio secondo tempo, subendo anche il pareggio di Jajalo.
Avviandoci verso la conclusione, siamo andati a cercare qualche infografica relativa ai gol fatti e subiti dalla Fiorentina per quarti d’ora di partita. Interpretando i dati che vi proponiamo in foto immediatamente sotto, sembrerebbe quasi che la Fiorentina tenda ad adattarsi all’avversario scoprendosi più facilmente nei primi quindici minuti di gioco, che siano della prima o della seconda frazione di gioco. Sono circa il 30% i gol subiti in quegli spezzoni di partita, quasi a spiegarci che la Fiorentina è formazione che carbura sulla lunga distanza (e che quando carbura sono dolori!): con la concentrazione giusta per tenere bloccate le linee di passaggio viola e le incursioni dei centrocampisti le avversarie della Fiorentina, Genoa in primis, potrebbero però approfittarne.