Qual è il problema con Donald Trump negli Stati Uniti? Alcuni iniziano a dire che sia un problema mentale. Una sindrome del “narcisismo maligno”, non un semplice disturbo della personalità narcisistica.
Tutto questo ragionamento si può applicare non solo all’ultima sessione di calciomercato invernale ma anche alle precedenti, senza il bisogno di aprire un dibattito approfondito come per capire il Presidente americano.
Basterebbe dire che vi è un calciomercato che non esiste più viste le compravendite. Dura troppo durante lo svolgimento di un campionato che già a gennaio emette verdetti.
L’Empoli, dovesse retrocedere per aver lasciato a casa Saponara contro il Crotone perché venduto al sabato alla Fiorentina, sarà contento? Ocampos che non va neanche in panchina passato al lunedì al Milan o altri come l’argentino che hanno accusato falsi malori essendo in rampa di partenza? Tra questi non mettiamo certo Palladino, l’unica pecora nera di questo gregge che ha giocato e contribuito alla vittoria della sua squadra pur avendo già in tasca il biglietto Lamezia-Roma-Genova.
Altro calciomercato da “Polp fiction”, come dicemmo il primo giorno di apertura, stravagante solo a chiacchere negli show, difficoltoso per mancanza di euro e per di più da parte di tutte le squadre, escludendo Juventus e Napoli con un occhio ai bilanci. Dal 2018 senza il bilancio in parità non si potrà iscriversi alla stagione calcistica.
È un altro calciomercato, non più per i manager delle squadre ma per i procuratori, veri protagonisti non solo nel portafoglio ma nello spargere bufale gestite ad hoc per un click in più.
Preziosi dopo un’estate al mare è rientrato dentro lo show: 6 le partenze e 9 gli arrivi. Oggi sarà rinnovata la similitudine tra il Genoa, il Porto e l’Aeroporto, tuttavia se qualcuno prima di parlare di rivoluzione si cimenterà a scrivere la prossima formazione si renderà conto che saranno solamente due i posti occupati dai nuovi arrivati quando Veloso e Rigoni rientreranno nei ranghi, uno al fianco del metronomo e l’altro posto al ballottaggio tra Taraabt e Palladino sulla corsia di sinistra.
L’uscita di Rincon e Pavoletti era annunciata non solo dentro lo spogliatoio ma anche all’esterno. Una scelta dei calciatori, dei procuratori del portafoglio – giustamente. Scelta che probabilmente adesso rimpiangeranno guardando le gare dalla panchina. Può darsi pentiti anche coloro che li hanno comprati alla svelta per paura di essere bruciati. Operazioni comunque che hanno fatto bene alle casse rossoblu.
Inutile negarlo: il calciomercato di Preziosi ha fatto qualche passo indietro di alcuni anni per gli addetti ai lavori.
Il Presidente è stato fregato principalmente dal risultato contro il Palermo e dalla falcidia di centrocampisti. Per non lasciare il centrocampo scoperto ha cercato di partorire come la gatta frettolosa Cataldi e Hiljemark, che però non dovrebbero essere gattini ciechi. Senza la scoppola con i siciliani e gli infortuni a catena il calciomercato sarebbe stato diverso, senza dover rimpolpare la rosa alla svelta nel cuore del gioco.
L’accusa di non aver subito rimpiazzato Rincon non è vera, ma reale. Con ogni probabilità, senza la convocazione in extremis per la Coppa d’Africa a causa dell’infortunio di un compagno, Marvelous Nakamba del Vitesse sarebbe arrivato subito oppure aspettato fino alla scorsa settimana.
Capitolo Ocampos. Appena arrivato a Milano non ha nascosto la sua gioia. Probabilmente non c’è rammarico da parte di Juric. Tra alti e bassi, il talento dell’argentino non si discute, anche se ha lasciato qualche perplessità non solo nell’allenatore a livello di adattamento nel 3-4-3 che deve poggiarsi molto sul movimento degli esterni e qualche volta anche a livello di adattabilità al calcio italico, considerati i pochi dribbling andati a segno rispetto alle prime giornate di campionato.
Juric ha poi scelto Palladino: l’opzione farà arricciare il naso a tanti esteti e conoscitori di calcio dimenticandosi che don Raffaele conosce a memoria i dettami tattici del Pirata.
Il Genoa ha lavorato anche per il futuro con Morosini, Beghetto, Landre parcheggiato a Pisa, Biraschi ancora non visto in campo. E pensare che tanti altri sono nel taccuino della struttura che ha triplicato Giulio Verne alla ricerca di talenti per il futuro, per adesso non gratificati in questo presente dalle scelte del Joker. I jolly nel mazzo rossoblu saranno giocati bene nei prossimi mesi.
Alla fine di questo calciomercato per i tifosi rossoblu non basteranno più le parole ripetute da lungo tempo da parte di Preziosi: “Dignità in ogni competizione, il Genoa che verrà sarà più forte di quello di quest’anno (girone di andata ad oggi), stazionerà sempre nella corsia di sinistra della classifica”.
Oggi possiamo dire che, come sempre, sarà il campo a decidere e i risultati si conteranno alla fine. Non bisogna dimenticarsi le ragioni del bilancio venturo, non quello di quest’anno per il quale si critica anche fuori dai termini.
Per troppi genoani di penna, di dito, lo stomaco è il suolo su cui germoglia il pensiero e nessuno mai si è chiesto – anzi, qualcuno sì – perché in questi quasi 14 anni di Preziosi sotto la Lanterna del Grifone nessun “maniman” con il grano genovese si è fatto avanti per aiutarlo, neanche per alleviare le spese di Palazzo Giobatta che per molti prossimamente diventerà un’altra questione di stato.
Ragioni il genoano pappagallo dalle bellissime piume rossoblu e di memoria eccellente sul perché Preziosi non metterà più piede al Ferraris. Non è per le critiche feroci via internet o per gli applausi provocatori di coloro che siedono in Tribuna, può darsi anche “gratis” al pareggio del Crotone (fra l’altro gli stessi che si sperticavano le mani nelle vittorie con le cosiddette grandi).
Il Joker si è stufato di essere preso per i fondelli non dai tifosi, ma dalla Genova che lo saluta in Tribuna di onore senza mai tirare fuori un euro per la causa del Vecchio Balordo.
Qualche spiritoso dopo queste parole dirà: “lo venda”. Se conoscete qualcuno fatevi avanti, assicurandovi prima delle garanzie bancarie.
Scommettiamo che finito il calcio mercato ci sarà la ripetizione di un altro cane Gunther, probabilmente più ricco rispetto ai fantomatici miliardari che si sono presentati all’uscio del Genoa via giornali?
Del calciomercato ne abbiamo scritto in abbondanza nelle pagine di ieri notte (e di molte altre sere addietro). Da oggi, con il benestare dei cinesi, parliamo solo di calcio e di Genoa.