Altra giornata di attività importante al Pio Signorini con una sola prospettiva da parte del tecnico, inculcare a tutti gli ultimi arrivati (come successe in Val Stubai) la cultura del lavoro. Il lavoro, Juric lo aveva detto sempre in Austria, è la base di tutto, dopo arriveranno le altre aggiunte come lo spirito di squadra e quello di spogliatoio.
Vista la giornata uggiosa il Presidente ha fatto qualche volta capolino lavorando negli uffici con gli altri dirigenti.
Stamattina Juric ha diviso la squadra in due tronconi: prima i difensori con aggiunta di centrocampisti a cercare la fase difensivista in possesso di pallone. Tutti gli altri in palestra. Capovolgendo il lavoro sul campo sono andati gli attaccanti, gli esterni e i centrocampisti Veloso e Cataldi.
Attacco della porta con schemi preconfezionati partendo dal centrocampo con l’obiettivo muovere il pallone centralmente o sulle corsie laterali arrivare al tiro tramite passaggi in profondità oppure con cross da destra e da sinistra. Semplicemente i calciatori facevano passaggio e sostengo o passaggio e vado nello spazio. Il giusto di tutta l’esercitazione tirare in porta e segnare. Tutto il lavoro fatto velocemente senza aspettare la famosa regola “dei 15 passaggi“ di Guardiola.
Veloso e Cataldi nel gruppo della seconda esercitazione possono alimentare buone prospettive in vista della gara con gli emiliani. Troppo presto per affermare che ci saranno considerato che non hanno mai partecipato alle partitelle a tema di ieri tutte contrasti e pressing. Per Veloso conterà anche il minutaggio che avrà a disposizione per giocare una gara di 90’ più recupero.
Unico assente all’allenamento Ninkovic. Rigoni e Biraschi hanno continuato ad inanellare giri campi e scatti.
Una piacevole notizia dopo due giornate di pioggia il terreno del Pio Signorini ha retto bene. Il lavoro visto e fatto durante le vacanze di foratura di cui una ad aria , come mi dissero gli addetti giardinieri, per fare drenare e respirare il terreno alla radice, aggiungendo la ragione di Juric di spostarsi ad Arenzano durante le precedenti piogge per allenare la squadra è la conseguenza di questa chicca raccontata dal Pio Signorini.