I numeri nel calcio sono un certificato di vita dato agli zeri. Contano poco per gli allenatori, quasi zero per i calciatori, poco di più per i presidenti.
I sistemi di gioco nel tempo si sono evoluti per qualcuno, per altri no. Molti cambi sono avvenuti per le modifiche (molte inutili) delle regole del gioco calcio. Con il fuorigioco, specialmente quello attuale, i numeri dei moduli si sono trasformati in senso retrogrado. Prima si giocava tutti all’attacco, attualmente sempre più coperti e in difesa.
L’altra differenza nel calcio attuale è che una volta il gioco del pallone era individualista e il passaggio e la transizione del pallone erano poco contemplate: meglio un dribbling che una chiusura preventiva o la copertura di una linea di passaggio.
Per scrivere una storia dei moduli occorrerebbero molte righe e parecchie delle figure geometriche del passato. Piramide e rombo si vedono nel calcio attuale.
Il calcio totale olandese ha comunque cancellato numeri e geometrie nette. Attualmente chi non attacca e difende a fisarmonica difficilmente emerge nei campionati europei, compreso quello italiano, il più tattico a discapito dello spettacolo e del gol.
Il calcio attualmente, non nel campionato italiano, deriva oltre che dal calcio olandese da quello brasiliano del 4-2-4 per quanto concerne la dislocazione di base dei calciatori in campo, con un’aggiunta che riguarda i singoli compiti dei giocatori nei vari reparti.
I libri di Coverciano regalati da Franco Ferrari, raccontano che il 4-3-3 è il sistema più equilibrato per la presenza pressoché uguale di giocatori nelle tre zone in cui si divide il terreno di gioco.
Il 4-4-2 è quello che i calciatori imparano più alla svelta. I calciatori nel cuore del gioco possono essere schierati a rombo o in linea.
Il 3-4-3 è invece un sistema prevalentemente offensivo che consente di sfruttare al meglio il fronte d’attacco ma che non assicura adeguata copertura in difesa, in particolare sulle corsie laterali.
Il 3-5-2 è quello che va di moda, e Juric in tal senso si è già espresso. “Quando una squadra è in crisi tutti reclamano questo modulo”. Caratterizzato da un centrocampo folto con due esterni e tre centrali di cui uno più arretrato per coprire la difesa, in zona difensiva prevede la marcatura a uomo da parte di due calciatori con il libero alle spalle. La mancanza di difensori esterni obbliga i centrocampisti laterali ad offrire adeguata protezione. Nel 3-5-2 il gioco offensivo o difensivo dipende solo dai centrocampisti, il cui lavoro è fondamentale per i risultati di una squadra.
Abbiamo parlato di numeri perché in tutti c’è la curiosità su cosa inventerà Juric senza Veloso per quasi due mesi.
Il croato dovrà essere bravo a trovare la dislocazione di base dei calciatori a disposizione con compiti singoli e collettivi che dovranno integrarsi. Il telaio guida sarà sempre lo stesso, sul quale dovranno essere applicati procedimenti tecnico-tattici che oltre consentire le due fasi di gioco dovranno in qualche modo prescindere dalla figura del metronomo. Questo profilo, in assenza di Miguel Veloso, non è contemplato nelle caratteristiche degli attuali centrocampisti rossoblu.
Se il Pirata vorrà continuare con la figura del metronomo dovrà piuttosto rivolgersi a Ntcham, attualmente ai box, oppure inventarsi in quel ruolo Morosini, l’unico che negli allenamenti dà la sensazione di pensare la giocata a testa alta.