Nei giorni scorsi vi abbiamo proposto qualche approfondimento su Andrea Mandorlini e le sue idee di gioco.
Oggi, in occasione della presentazione ufficiale del tecnico ravennate agli organi di stampa e all’ambiente rossoblu, sono arrivate molte risposte. Queste, riassunte per punti, le parole del nuovo tecnico rossoblù a Villa Rostan (questa sera, intorno alle ore 20, vi proporremo anche la conferenza stampa video del neo allenatore rossoblu per chi volesse viverla dal vivo):
Sulle prime sensazioni al suo arrivo a Genova:
- Forti, bellissime: sono contento di essere qui, nel club più antico d’Italia. Grazie a presidente e società che hanno pensato a me.
- L’ultimo risultato può avere influito sul primo impatto ma oggi siamo già più vicini.
- Sono stati giorni molto frenetici, ma con il presidente ci siamo detti di uscire il più in fretta possibile da questa situazione: aldilà delle parole servono i fatti e quindi la prossima partita da preparare.
- La paura non deve esistere, non nel calcio e nello sport. Parlare di paura nel calcio lo ritengo fuori luogo.
- Con il presidente ho parlato da Domenica.
Sulla questione Enrico Nicolini:
- Mi aspettavo questo, anche perché con Enrico siamo non solo stati compagni di squadra ma siamo come fratelli, con un legame molto molto forte: proprio per questo non gli avrei mai proposto di venire in questa società per tanti motivi che non spiegherò di certo qui.
- Sono certo che anche lui sarà felice del fatto che io sia al Genoa, lui ha la sua storia e io ho la mia.
- Mi ha sempre parlato di Genova, siamo qui e bisogna lavorare ma, perché no, mi piacerebbe conoscerla meglio. Penso sia difficile trovare una piazza più bella di questa.
L’amministratore delegato Alessandro Zarbano ha quindi aggiunto: “La società non ha mai cercato Enrico Nicolini, che conosciamo e stimiamo, ma abbiamo cercato solamente Andrea Mandorlini”.
Ai tifosi del Genoa:
- Magari potessi fare quel che ha fatto per loro Osvaldo Bagnoli, io sono orgoglioso di essere qui e farò di tutto per essere all’altezza.
- I risultati e i punti sono alla base, la richiesta è stata quella di portare tranquillità e fare i punti che servono alla squadra.
- Non mi amano? Vedremo, abbiamo tempo per innamorarci. Io sono qua, da professionista, e ho sempre dato tutto per difendere i colori che allenavo. Non vedo l’ora che accada anche qui: non ho la bacchetta magica ma farò di tutto e di più per dimostrare che valgo.
Sulla squadra a disposizione:
- Ho qualche mezza idea, abbiamo parlato tutti insieme e i valori sono importanti e sono contento.
- So di dover fare in fretta, l’ho detto ai ragazzi: dobbiamo tornare a far vedere quel che si vedeva un paio di mesi fa: una squadra aggressiva, pericolosa e che subiva poco.
- I valori sono stati espressi contro squadre importanti, bisogna tornare a tirarli fuori insieme a tanti altri aspetti: ci vuole tempo, non è facile cambiare subito.
- Ho avuto la massima disponibilità da parte di tutti, la squadre era allenata bene ma alcune certezze erano venute a mancare: ora dobbiamo fare in fretta, in questo momento la cosa più importante è l’aspetto mentale.
- Tatticamente ci sono giocatori che possono ricoprire più ruoli.
- Adesso tutti hanno la voglia di rimettersi a disposizione e riprendersi le soddisfazioni che nell’ultimo periodo sono mancate.
Sul modulo:
- Non sono integralista, mi piace giocare in una certa maniera ma non so se saremo in grado di farlo in fretta, subito. Ora serve una squadra mentalmente più forte di quanto non sia stato dimostrato recentemente.
Sul Bologna, prossimo avversario del Genoa, e in generale sulla lotta salvezza:
- Non ho fatto calcoli e sono concentrato solo sulla prossima squadra. Si parte da lì:una partita alla volta, la prima in casa nostra.
Sulla prestazione di Pescara e possibili soluzioni:
- Ovviamente ho parlato con loro anche di Pescara, a volte cerchi di fare la partita della vita e non ti riesce nulla, capita nel calcio.
- Qualcosa dovremo fare, è difficile dare una spiegazione ma abbiamo provato a parlare, sono situazioni che conosco e ho vissuto sulla mia pelle; spero possa servire.
- Ci sono piccole impressioni, discorsi che stiamo facendo come ad esempio alcuni sulle marcature: essendo una squadra molto alta, forse sulle palle ferme qualcosa puoi concedere ma questa squadra ha anche dimostrato di saper difendere bene.
Al Verona Mandorlini fece giocare insieme Toni e Pazzini: possibile una coppia Pinilla-Simeone?
- Pinilla e Simeone possono giocare insieme? Sono due giocatori che ho visto poco ma credo saranno fondamentali per la squadra indipendentemente dal fatto che possano giocare insieme o meno.
Sui singoli:
- Non conoscevo molti giocatori ma mi piacciono, poi tutte le componenti devono combaciare: questsa squadra però ha valori che per vari motivi non sono stati espressi, o comunque non sta accadendo da tempo.
- La squadra non ha problemi dal punto di vista fisico o atletico, lo staff con cui ho parlato è uno staff di prim’ordine.
- La squadra non ha perso i suoi leader, ci sono periodi no che però passano, bisogna volerlo tutti e deve accadere in fretta; penso di esser stato chiamato anche per questo.
- È fondamentale usare la testa, non sono un sergente di ferro. Non credo di esserlo, al massimo sono esigente.
DI SEGUITO L’AUDIO INTEGRALE DELLA CONFERENZA STAMPA: