Poche novità dal Pio Signorini dove oggi si sono portate a termine esercitazioni sia tecniche che atletiche. Unici annunci già conclamati i ritorni dallo stage della Nazionale di Cataldi e Izzo. Per sapere di più sul lavoro dei rossoblu a Pegli durante l’allenamento a porte chiuse di quest’oggi, che evidentemente non ci ha permesso di presenziare, rimandiamo i nostri lettori al sito ufficiale (clicca qui).
Abbiamo scelto questo appuntamento quotidiano per mettere gli occhi più che sul Pio sul comunicato uscito questa mattina. In tal senso ci siamo presi tempo per dare un parere, come doveroso che fosse in quanto redazione, sulle parole del comunicato della Gradinata Nord. Da quanto si legge, l’invito sembra seguire la linea imposta a Pescara attraverso la protesta civile e più che lecita messa in scena all’Adriatico dai tifosi rossoblù con l’abbandono dello stadio dopo 30 minuti di partita. La speranza adesso è che i tifosi rossoblu che desidereranno entrare al Ferraris domenica prossima non vengano costretti a rimanere fuori, anche se in tal senso sì è già chiarita la volontà di rispettare le scelte di tutti. Ognuno sta prendendo la propria posizione e il popolo rossoblu si sta dividendo in merito all’invito diffuso stamane.
Due invece sono stati i passaggi importanti del comunicato su cui vorremmo soffermarci, in primo luogo quello in cui si richiede al presidente di comunicare il nome dell’advisor. Notare bene: un advisor non è un investitore (avremmo infatti dovuto leggere investor ), ma il termine, prendendo in mano un dizionario, si configura come un sinonimo di supervisore o consulente. Ne consegue quindi che ogni speculazione intorno alla possibilità di una cessione societaria non ha motivo d’essere.
Almeno non ha motivo d’essere allo stato attuale visto che da qui a giugno mancano ancora confronti con la Fondazione e discussioni sul bilancio. Quel che è certo piuttosto è che se un advisor effettivamente arriverà sarà uomo che mastica calcio da tempo e sarà in grado di tenere rapporti di consulenza e mediazione con eventuali futuri acquirenti.
Il secondo passaggio su cui riflettere resta quello relativo ai calciatori che oggi vestono la maglia del Genoa. Nel comunicato si legge:
“Domenica è stato superato il limite. E anche chi scende in campo, che da noi ha sempre avuto il sostegno incondizionato, ha tradito tutti noi, servo del suo padrone e di chissà quali interessi, disonorando nel modo più subdolo la nostra Maglia. Questo non lo possiamo accettare“.
La protesta della Gradinata è dunque evidentemente rivolta anche ai giocatori del Genoa dopo la prestazione di Pescara. Poste in questa maniera, le parole del comunicato lascerebbero tuttavia trapelare che dietro a tutta la Caporetto pescarese si possa nascondere qualcos’altro. Non ci esprimeremo ovviamente a riguardo consapevoli dell’esistenza di un aspetto ben più importante di tutto il resto: la prestazione col Bologna, seppur a mezzo regime sugli spalti, sarà un’adeguata cartina al tornasole.
Lino Marmorato e Redazione
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