Empoli-Genoa non sarà partita facile da leggere alla vigilia. Affrontare i toscani non è mai un compito banale, soprattutto quando giocano al “Castellani”, questo perché sono formazione pronta a modellarsi sull’avversario. Il Genoa, dal canto suo, è formazione in pieno rinnovamento e il 3-5-2 che presumibilmente proporrà Mandorlini dovrà giocarsela a centrocampo, dove i numeri dei rossoblu erano stata per buona parte del girone d’andata tra i migliori del campionato.
Adesso il Genoa non è più squadra che privilegi il possesso palla, che in media si attesta sul 50,2%. Col Bologna si è visto che più la palla naviga nella metà campo
avversaria, più Mandorlini è soddisfatto: ad Empoli sarà dunque prevedibile un gioco in verticale alla ricerca di Cataldi e delle punte per innescare veloci ripartenze o trame offensive che sfruttino le corsie laterali.
L’Empoli, che non vince dal 20 gennaio scorso contro l’Udinese, ha necessità di allontanare lo spauracchio rosanero. Per farlo cercherà di aprire le maglie della difesa rossoblu orchestrando la manovra sui movimenti con e senza palla di El Kaddouri: forte di una percentuale dell’80% di passaggi riusciti a partita, il calciatore marocchino sarà senza dubbio uno dei pericoli maggiori per il Genoa, squadra che per altro è tra i suoi bersagli privilegiati avendogli segnati contro già in due occasioni con la maglia del Napoli e con quella del Torino.
Se sarà Cataldi l’uomo destinato a marcarlo ad uomo, lo si scoprirà domani al fischio d’inizio. Importante evidenziare come la sfida possa annunciarsi molto tirata: il Genoa cerca di tornare a fare punti in trasferta dopo il 3 a 3 di Firenze (la vittoria manca dal 2 ottobre, ndr), l’Empoli vuole invece porre fine a una striscia di risultati negativa che dura da tre giornate (6 gol incassati e uno segnato contro Inter, Lazio e Juventus).
Non è casuale che il momento delle due squadre le ponga nelle ultime posizioni per quanto riguarda la classifica punti del solo mese di febbraio. Entrambe si ritrovano appaiate con un punto: domani sarà la prima gara per aggiornare la graduatoria relativa a marzo. Oltretutto la formazione di Martusciello è costretta a convivere con altri dati non troppo confortanti come quello dei gol segnati: soltanto 15 le marcature empolesi dalla prima giornata sino ad oggi, che la collocano tra i peggiori attacchi di tutta Europa.
Più del 50% delle reti messe a segno dai toscani (8 su 15 per la precisione) sono state siglate da Mchedlidze e Maccarone, con ogni probabilità entrambi assenti contro il Genoa. Se si considera poi che altre due reti delle 15 totali portano il nome di un ex, ovvero sia Saponara, restano soltanto cinque gol da distribuire tra i difensori Costa e Bellusci, tra il centrocampista Krunjc e l’attaccante Pucciarelli (2 gol). Il dato non è sicuramente confortante se si pensa che i toscani puntano a mettere in sicurezza la permanenza in Serie A il prima possibile e hanno messo a segno soltanto 9 gol nelle ultime 23 partite disputate: un gol ogni due partite e mezzo.
Il Genoa, come si sa già da tempo, non trova i tre punti lontano da casa dalla trasferta di Bologna. Per il resto, soltanto 8 delle 28 reti totali sono state messe a segno fuori Genova: per il 50% di queste reti contribuisce Simeone, che comunque risulta a secco di gol da ormai quattro partite consecutive dopo la doppietta di Firenze.
Ritrovare il gioco e la profondità significherà presumibilmente ritrovare anche Simeone: Empoli potrebbe essere rampa di lancio per il Cholito. Attenzione però a non sottovalutare l’Empoli: i numeri parlano di una squadra poco cinica, ma tenere la difesa corta e compatta e non avere amnesie deve rimanere punto cardine all’ordine del giorno nella mente dei rossoblu. Solo così si potranno fare quei tre punti che mancano ormai da quasi tre mesi.