Parola al tecnico rossoblù Ivan Juric, tornato di fronte ai media nella sala stampa del Pio Signorini in vista della sfida casalinga contro la Lazio di Simone Inzaghi. Per l’occasione, per dimostrare la compattezza dello spogliatoio, ad accompagnarlo Burdisso e Rigoni.

Questi, per punti, i concetti espressi dal tecnico rossoblù:

LE PAROLE DI JURIC

Sulla novità di aver portato capitano e vice:

I motivi sono tanti, il primo è che ora sono tornato, ma quello che voglio trasmettere è che, al di là delle voci, anche brutte talvolta, da parte mia c’è tanta fiducia a livello umano e di gioco.

Bisogna lavare la nostra immagine, che in questo momento è proprio brutta. Il sostegno oggi non ce lo meritiamo, ma chiedo che ci venga data una grande mano e non mi piace che questi giocatori non abbiano diritto di esprimere le loro opinioni senza poter parlare.

Non devono essere solo insultati, io ho grandissima fiducia in loro e voglio che queste partite siano fondamentali. Ho visto i ragazzi molto concentrati questa settimana, abbiamo tante risorse e sono convito che domani daremo grande battaglia: sarà un Genoa tosto, cattivi, aggressivo pur con qualche difficoltà per via del lungo periodo di cattivi risultati. 

Voglio che ci sia un Genoa con questa immagine, dell’allenatore e dei suoi giocatori. 

In 52 giorni, meno di Napoleone, che cosa ha imparato Juric?

In una situazione del genere in cui tutti commettono errori, anche i giocatori, credo che nemmeno a Pescara sia mancata la volontà di far bene da parte loro. Io ho commesso molti errori più nella gestione di situazioni che come allenatore. Dovevo avere un peso diverso in alcune scelte, invece non ho protetto la squadra e conseguentemente me e la società. 

Io non ho protetto la squadra e di conseguenza me stesso e società, ho imparato che a volte anche a costo di sbagliare bisogna saper difendere le proprie idee. Ho passato un gennaio brutto ma sono convinto che questi ragazzi, che hanno dimostrato molta volontà e motivazioni allucinanti questa settimana, faranno le partite giuste e toste. Sarà una squadra vera.

Divido la mia permanenza in due blocchi: prima e dopo gennaio. Abbiamo dimostrato molto carattere e meritavamo molti punti in più, avevamo crescita costante, Burdisso che poteva fare altri tre anni, Rigoni trequartista, Izzo in nazionale, insomma un clima molto positivo.

Poi sono arrivate tante difficoltà e non è stato facile, anche io ho commesso errori.
Ho visto le partite senza di me, i concetti erano completamente diversi e io farò le prossime partite con la mia mentalità che penso sia anche quella della squadra.

Sulla lotta salvezza:

Tutti abbiamo bisogno di esser tifosi veri dimenticandoci il passato, non sarà facile ma voglio 7 finali: dobbiamo avere una mentalità positiva.
Il pubblico qui spesso può toglierti qualche peso e darti una mano, ciò che conta oggi è solo una salvezza che il Genoa merita. Il futuro per ora conta poco o niente, il Genoa oggi è oltre ogni cosa o persona.

Su Izzo:

Izzo è una perdita enorme ma chi giocherà domani sono convinto che farà bene. Ha caratteristiche uniche, gran difensore con ottima impostazione, ma con le sue caratteristiche ho sia Biraschi sia Munoz.

Su Lamanna:

Lamanna? Ruolo difficile, lui deve avere grande fiducia in sé stesso, è entrato in un periodo psicologicamente complicato ma io ho piena fiducia in Eugenio: farà benissimo come ha sempre fatto.

Su Veloso:

Miguel Veloso è fondamentale in fase difensiva e di impostazione, capisce il gioco meglio di altri e sono contento che ci sia anche se non so quanto possa giocare. Ai miei occhi è sempre un giocatore importante.

Su Ntcham:

Ntcham secondo me è in un momento positivo, ci sono periodi nei quali giocatori fanno bene ed altri in cui ci sono cali. Olivier è un giocatore molto particolare, abbina grandi doti a grandi errori.

Su Simeone:

Simeone è fortissimo in area di rigore, quando invece ha più campo da percorrere fatica, quindi bisogna attaccare creando le situazioni a lui più favorevoli. Non guardo in faccia nessuno, chi sta bene oggi gioca.

LE PAROLE DI BURDISSO

A prendere la parola, dopo l’incipit di Juric, anche il capitano del Genoa Nicolas Burdisso:

Venire qui in tre è stata idea del mister condivisa da noi e da tutta la squadra, penso che sia il momento giusto per dare questa immagine: dobbiamo far vedere che così come prima siamo più uniti che mai per ribaltare la situazione.

Affronteremo la Lazio con grande aggressività, fermare il tridente Anderson-Keita-Immobile non sarà facile ma dovremo far bene difensivamente. Non c’è bisogno di fare appelli ai tifosi, essere qui basta ed è la cosa più importante.

Sulle voci di liti con Juric:

Fa parte del calcio e del mondo del lavoro, bisogna accettarlo. Io da 6 mesi fino ad oggi ho gli stessi valori che ho da quasi 20 anni, in questo momento ci vuole sicuramente più convinzione e determinazione, a volte non parlare è una scelta. Abbiamo sbagliato tanto, dobbiamo concentrarci su quel che conta veramente che è il lavoro con la partita di domenica.

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LE PAROLE DI RIGONI 

Ci mettiamo la faccia come abbiamo sempre fatto, dispiace per l’esonero di Pescara dopo una partita bruttissima e tantissimi errori anche da parte nostra. In ritiro il lavoro è stato grande e ottimo, ora dobbiamo far vedere che squadra siamo e quanto valiamo.

Sul calo prestazionale del Genoa dopo i primi 20′:

Situazione mentale, venivamo da tanti risultati negativi e non era facile rialzarsi nei momenti complicato. Dobbiamo far vedere di essere giocatori di qualità, l’ambiente non era dei più favorevoli ma ora dobbiamo recuperare.

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