Genoa-Lazio si gioca dopo che a “San Siro” il Milan pareggia in extremis con l’Inter e recupera un doppio svantaggio: è un pari di cui la Lazio sicuramente avrà avuto notizia. Sulla sua strada troverà un Genoa molto motivato ad offrire una prestazione convincente dopo il ritorno di Ivan Juric sulla panchina. La Lazio ritrova De Vrij e Biglia e di conseguenza il 4-3-3, modulo che le ha assicurato 45 punti sui 60 fin qui conquistati. Genoa che torna invece a un 3-4-3 pronto a modificarsi in 3-4-1-2, come nella prima parte di campionato.

PRIMO TEMPO

In Gradinata Nord vengono issati alcuni fogli di carta con scritto “Vattene” e la squadra viene incitata a tirare fuori il meglio di sé. Tra i pali torna Lamanna, complice anche l’infortunio di Rubinho, e Ntcham va a fare coppia con Veloso davanti alla difesa, a anche se fin da inizio partita i due giocano molto slegati e distanti in fase offensiva: il Genoa si snatura in base alla fase di gioco, difendendo a cinque con Lazovic e Laxalt bassi ma pronti sempre a scaricare . Rigoni in marcatura su Biglia.

Come si diceva alla vigilia, anche grazie al contributo di Sebastiano Vernazza de La Gazzetta dello Sport, la partita vivrà di duelli individuali molto marcati. Il Genoa riesce subito a liberare uomini per colpire a rete al terzo minuto sugli sviluppi di calcio d’angolo: Rigoni cerca il pallonetto ma la palla finisce alta sopra la traversa.

Al minuto 4′ risponde Parolo con un potente destro dai 20 metri: palla fuori alla destra di Lamanna. In evidenza subito il problema del campo bagnato, con Radu che cambia scarpini già al quinto minuto di gioco. La palla circola velocemente, la Lazio cerca di fare la partita ma il Genoa tiene botta e va in gol al 10′ con Simeone: azione insistita dei rossoblu conclusa dalla finta di Palladino sulla sinistra, che crossa in mezzo e trova la testa di Simeone che prende il tempo a Strakosha e insacca. Undicesimo gol stagione per il Cholito.

Grande lavoro di Rigoni a chiudere le linee di passaggio e fare da metronomo tra centrocampo e attacco. Tra difesa e centrocampo ci pensa Miguel Veloso, che nei primi 15 minuti di partita dà una grossa mano alla difesa rossoblu recuperando e smistando palloni in quantità. I duelli sugli esterni sono Laxalt-Keita e Lazovic-Felipe Anderson, con Gentiletti e Munoz spesso sgravati da compiti di marcatura sui due esterni biancocelesti.

Al 23′ il primo episodio dubbio della partita: Parolo viene steso in area da dietro da Burdisso. Per Maresca non è fallo e il gioco prosegue, con Immobile ammonito per proteste.  Al 26′ ancora occasione biancoceleste: Basta scodella in mezzo un pericolo cross teso e la palla finisce di poco a lato.

Al 30′ ammonito Milinkovic-Savic per un brutto intervento su Munoz: il cartellino era tendente all’arancione. Ed è lo stesso Milinkovic-Savic ad andare vicino al pareggio un minuto più tardi su cross dalla sinistra di Anderson. Il suo colpo di testa finisce a lato di pochi centimetri come a lato, questa volta in calcio d’angolo, finisce la pericolosa punizione di Biglia al 33esimo. La Lazio in questo momento sta tentando in tutti i modi un break offensivo per mettere alle corde il Genoa; i rossoblu si oppongono coi denti, anche sui palloni inattivi, e obbligano Lamanna a non dover fare una parata.

Ottima chance per pareggiare da parte della Lazio al 40esimo: azione persona di Keita che arriva all’altezza del dischetto e calcia di sinistro. Trio strozzato deviato in angolo da Lamanna.

Un tiro di Ntcham rimpallato dalla schiena di Hoedt innesca al 43′ un insidioso contropiede biancoceleste con Immobile che spara sulla schiena di Munoz e guadagna un angolo. Il primo tempo, per il quale viene concesso un solo minuto di recupero, si chiude con la Lazio in proiezione offensiva e con il tiro di Felipe Anderson da trenta metri che colpisce Burdisso e a giudizio di Maresca anche il braccio del capitano rossoblu. Lamanna si supera con una grandissima parata, ma Biglia ribadisce in rete andando poi ad esultare sotto la Nord. Finale di tempo nervoso: i giocatori del Genoa non hanno giustamente apprezzato l’esultanza dei biancocelesti sotto la curva rossoblu, comportamento che avrebbe probabilmente meritato la sanzione del direttore di gara.

SECONDO TEMPO 

Il secondo tempo si riaccende subito con la formazione di Inzaghi che preme sulla retroguardia rossoblu e lo fa con una punizione scodellata in area di rigore ma deviata da Munoz. I biancocelesti ci riprovano in contropiede al terzo minuto di gioco quando Biglia serve bene l’accorrente Keita ma Ntcham fa la diagonale e coi tempi giusti sventa il pericolo.

La partita è meno frizzante rispetto al primo tempo: il Genoa prova comunque ad attivare le catene di gioco sulla destra con Palladino e Laxalt mentre la Lazio blinda con De Vrij i movimenti di Simeone. Al minuto 54′ ammonito Basta per fallo su Laxalt. Al 56esimo ci prova Hoedt dalla distanza: Lamanna devia in angolo.

Qualche minuto più tardi presunta trattenuta di Laxalt su Keita in area di rigore. In piedi tutta la panchina biancoceleste e Keita che rabbiosamente si dirige verso il guardalinee: Maresca prende provvedimenti espellendo Simone Inzaghi, già richiamato nel primo tempo.

La Lazio gioca ormai con la difesa altissima e lascia solo De Vrij nella propria metà campo e Juric decide di fare una contromossa inserendo Pandev al posto di Veloso. Siamo al minuto 60′ e il macedone si propone come supporto alla manovra offensiva rossoblu. Palladino svarierà a destra, Rigoni arretrerà a fare coppia con Ntcham.

L’ingresso di Pandev fa alzare nuovamente baricentro al Genoa che può permettersi di avere due giocatori costantemente nella metà campo avversaria. La formazione biancoceleste si riassesta come nel primo tempo e gioca in contropiede rinunciando a fare la partita. Al 66esimo Lombardi prende il posto di Felipe Anderson andandosi a piazzare sull’esterno destro d’attacco. Keita si sposta invece a sinistra.

Al minuto 70′ il vice rossoblu Corradi corre per richiamare Cataldi, chiamato a scendere in campo contro la squadra che ancora ne detiene il cartellino. Cataldi rileva Rigoni, Lukaku intanto prende il posto di Radu. Il numero 30 rossoblu esce osannato dai tifosi e visibilmente stanco: la sua prestazione in marcatura su Biglia e sugli inserimenti avversari da centrocampo è stato molto importante. 

Al 73esimo Immobile solo davanti a Lamanna spedisco sul fondo vanificando l’occasione più nitida capitata sui suoi piedi sino a quel momento della partita. Il Genoa reagisce prima con Laxalt che tenta un’azione personale e non serve al centro Simeone, poi con Lazovic. E il gol è nell’aria e arriva al minuto 76′: prima rete in Serie A con la maglia del Genoa per Pandev che ribadisce di testa in rete un cross sublime di Lazovic, che da qualche minuto non aveva nessun problema ad arrivare sul fondo per ribadire in area.

Dopo la sostituzione di Parole per Luis Alberto, spagnolo classe ’92 arrivato dal Liverpool, al minuto 81′ espulso anche Ivan Juric che esce dal campo tra i cori del pubblico del “Ferraris”. Al minuto 82′ grande intervento di Lamanna su Immobile: uscita tempestiva sui piedi dell’attaccante ex Genoa e Torino. Poteva essere una buona occasione per il pari della Lazio, attento il portiere rossoblu.

Il gol di Pandev permette al Genoa di respirare un po’ e non avere fretta nell’arrivare a colpire nuovamente la Lazio. Per dare forza al centrocampo rossoblu arriva anche l’ultimo cambio, al minuto 87′, con Hiljemark che sostituisce Simeone, poco prima a terra per crampi. Pandev va a fare la prima punta con Palladino a supporto del centravanti macedone.

La comunicazione del recupero (7 minuti, ndr) non viene ben accolta dal pubblico del “Ferraris”, che un minuto più tardi viene ammutolito dal gol del pareggio di Luis Alberto. Destro potente e imparabile dai trenta metri e palla che si insacca alla destra di Lamanna.

Un gol che permette alla Lazio di proiettarsi in attacco per il forcing finale col Genoa che inevitabilmente difende, mostrando di aver incassato il colpo. Milinkovic-Savic vicinissimo al 2-3, Pandev un minuto più tardi fermato da Strakosha per la possibile doppietta. Genoa che si riversa in area per l’ultimo corner, ma la partita ha nel suo destino il pareggio. Finisce 2 a 2: si è tornati a vedere un Genoa spavaldo.