Buona Pasqua. Sorprendete e lasciatevi sorprendere, diceva Don Cristiano Mauri. Dedicata al Vecchio Balordo e ai suoi tifosi!
Genoa Lazio 2 a 2. Spot per il calcio italiano. Una partita di livello europeo sulla scia di quelle dei campionati tedeschi e inglesi. Peccato sia stata rovinata da un arbitro non all’altezza. Grifoni da battimani contro una Lazio inviperita e lanciata verso l’Europa.
Applausi a Juric che in sei giorni ha portato in campo il compito più arduo, che non era quello tecnico o tattico, bensì quello di ritrovare il lavoro svolto nello spogliatoio dallo scorso luglio. Notiziario: nuvoloso con sprazzi di sole, 17° gradi la temperatura. Terreno in buone condizioni anche se i calciatori ormai dovrebbero sapere che dopo il riscaldamento viene abbondantememente bagnato e i tacchetti per la prima parte della gara se non lamellari servono poco. In tribuna solamente Zarbano e Donatelli, in panchina Fabrizio Preziosi. Tribuna centrale desolatamente vuota senza Preziosi e la componente femminile. Izzo in tribuna acclamato dai tifosi con selfie e autografi in compagnia di Taarabt e Cofie.
Striscioni alla rovescia nei distinti e nella sud. Coreografia nella Nord completamente nuda di striscioni e bandiere con fogli con scritta “vattene” ad inizio gara, solo un piccolo ricordo con “Ciao Gian” ad inizio ripresa. Nei distinti “Benvenuta Cecilia” e “Ciccio vive”. Spettatori paganti 1504 di cui 460 laziali nella gabbia.
Subito l’arbitro Maresca di Napoli si mostrava non pronto a dirigere in Serie A partite importanti. Al netto dei calci di rigori reclamati e visti solamente da Inzaghi e dai giornali del Sud, il napoletano ha diretto male, condizionato dalle continue proteste laziali. La chicca principale non sono le massime punizioni che sul sito commenteremo, non attraverso la moviola ma attraverso il come le hanno viste arbitro e addizionale, la chicca al 37′ del secondo tempo quando non ha estraeva il secondo giallo a Milinkovic per fallo su Ntcham: 15 minuti in 10 e con 4 attaccanti in campo l’Aquila avrebbe sofferto.
I 7 minuti di recupero – meno male per lui che la Lazio ha pareggiato al secondo – sono stati conteggiati elementarmente: 3 per le sostituzioni, uno per l’intervento medico per Simeone, 2 per gli allontanamenti di Inzaghi e Juric senza senso ed uno per ripicca perché la tribuna non provvedeva a ridargli subito il pallone. Speriamo che Maresca non arbitri mai nei campi con pista di atletica.
Grifone da battimani non per superiorità tecnica ma per condizione fisica, marcamento degli avversari, gioco collettivo anche senza il vantaggio territoriale e il possesso pallone.
Questa volta i soliti amanti del calcio critico non potranno parlare della pochezza dell’avversario rossoblu.
La forza di Juric e la sua band è stata espropriare 60/70 metri di campo in pochi secondi con passaggi e scambi campo efficaci. Lo spartito lo hanno suonato bene i tenori Veloso, Rigoni per 70’ ma anche Palladino, Laxalt, Lazovic, Ntcham, Gentiletti e gli altri della difesa per 98’ di gara. Finalmente al Ferraris sono bastati solamente 10’ per compattarsi nello spingere il Grifone a volare: si è vista la banda rock della prima parte di stagione con quantità e qualità.
Dalla gara bisogna estrapolare che una volta usciti Veloso e Rigoni esausti il Vecchio Balordo ha continuato a giocare da orchestra con Pandev e Cataldi.
Bravo Juric a dislocare la squadra in modo corto e organizzato sul terreno di gioco in modo che tra i calciatori non ci fosse una distanza eccessiva, coinvolgendo tutta la squadra in sovrapposizioni e raddoppi di marcatura con tempismo e intelligenza.
Tornato Juric è tornato al gol Simeone, non più orfano tra i centrali avversari. Pagelle positive per tutti con lode per Lamanna, non solo per aver parato il rigore a Biglia, ma anche per due uscite di pugno in mischia e altri interventi, Palladino che conosce a memoria il gioco di Juric, Pandev per il primo gol in rossoblu, per di più contro la Lazio di Lotito. Fopo le discussioni di alcuni anni fa nel passaggio all’Inter del triplete, guardare la gioia del macedone rivolta ai dirigenti laziali in Tribuna dopo il gol di ieri.
Lazio troppo spocchiosa e più propensa al lamento con la sestina arbitrale che al gioco. Sorpresi dallo Juric bis. Immobile fischiato ad ogni tocco di pallone. Le sue interviste oniriche contro il Genoa e i suoi tifosi hanno lasciato il segno. Il centravanti della nazionale dovrebbe essere contento del suo trascorso a Genova, ha imparato a giocare da centravanti
Pasqua non è un giorno qualunque ma se vuoi può rinascere a nuova vita. La prima promessa di Juric, Burdisso e Rigoni di venerdì in conferenza stampa è stata mantenuta: “sarà un Genoa tosto, cattivo, aggressivo pur con qualche difficoltà per via del lungo periodo di cattivi risultati”.
Adesso tutti i tifosi del Vecchio Balordo vogliono che le parole di Juric in conferenza stampa dopo la gara con i biancocelesti siano confermate già contro la Juventus: “Questi giocatori tutto il gruppo ha l’obbligo di presentarsi come oggi, senza nessun calo”.
BuoncalcioPasqua a tutti!