Se risultava quasi inutile parlare di numeri prima della partita contro la Juventus, al netto delle quattro reti subite dal Genoa sembra quasi superfluo analizzare la sfida dello Stadium. Partita a luci soffuse per onorare la memoria di Michele Scarponi…

Foto TanoPress

…è terminata con i riflettori puntati sui rossoblu. Ma non per una sconfitta che poteva essere benissimo pronosticabile, quanto piuttosto per la prossima partita contro il Chievo. Il giornalista della rosea Sebastiano Vernazza questa mattina ci ha parlato di “una finale di Champions League” (clicca qui per approfondire l’intervista) e già ieri Juric era entrato in quell’ordine di idee: nel recente passato, mai due sfide casalinghe consecutive arrivavano al momento giusto e nel periodo più difficoltoso della stagione.

I dati dei singoli calciatori rossoblu nella sfida contro la Juventus

Visto che i social network continuano a impregnarsi più di taurina che non di bicchieri mezzi pieni (di cui vi è molto bisogno oggi, col Chievo nel mirino), abbiamo raccolto soltanto due dati incoraggianti in arrivo dallo Juventus Stadium. Doverosa precisazione: che la Juve abbia dominato dopo l’uno-due rifilato al Genoa in pochi minuti e che reggere l’urto di una squadra come quella bianconera, oggi, sia diventato quasi impossibile risulta chiaro a tutti.

Il Genoa però qualcosa ha provato a combinare. Poco e con scarsa precisione, ma qualcosa ha messo a referto. Qualche soluzione dalla distanza di Cataldi e Ntcham ha scaldato i guanti a Neto, in almeno due occasioni Simeone avrebbe potuto fare qualcosa in più col sinistro. E nel marasma di un centrocampo dove Khedira e Marchisio trovavano spazi per servire senza troppa fatica la mina vagante Dybala, ad oggi uno dei tre giocatori più forti al mondo senza alcun dubbio, Veloso ha macinato chilometri importanti. Giusto portarsi a casa i 10 km percorsi dal portoghese, che con la Lazio non aveva neppure 60′ nelle gambe ed era uscito stremato, mentre ieri sera ha dimostrato un buon spirito di sacrificio.

E non sarà tra le statistiche, ma la pacca sulla spalla che Juric gli ha destinato a fine partita ha molto da raccontare: Juventus troppo forte, classifica troppo brutta per essere reale, ma non è tempo per sventolare bandiera bianca. Non per il Pirata Juric, il quale ha voluto dire ai suoi ragazzi che il destino del Genoa è nelle loro mani, nelle mani di quanti gli hanno chiesto di tornare alla guida del Vecchio Balordo e che ieri sera hanno capitolato in casa di una formazione che non perde davanti al suo pubblico da tempo immemore (29 partite senza sconfitta o pareggi allo Juventus Stadium in campionato, ndr).

In settimana si lavorerà ancora sulla difesa, ancora sui movimenti senza palla, ancora sulle peculiarità che le squadre di Juric devono avere. Poi arriverà il Chievo, una delle poche formazioni che al “Ferraris” ha un saldo di vittorie positivo (3 quelle rossoblu, 4 quelle gialloblu), come riporta anche il sito www.italia1910.it:
Ripartire da Torino non si potrà dire, ma ripartire dalla sfida con la Lazio sarà più che doveroso. La partita che ha fatto tornare gli applausi del popolo rossoblu al “Ferraris” è l’unico punto da cui prendere la ricorsa. Riprenderla da Veloso, riprenderla da un Simeone che combatte, pur solo, contro le difese avversarie. Riprenderla dalla notizia del ritorno di Rigoni e da quella che i clivensi raggiungeranno la Liguria reduci da cinque sconfitte consecutive e da 15 reti subite negli ultimi 450′ (una ogni mezz’ora, tre a partita). Serve un Genoa che non ripeta i numeri di Torino, che noi per completezza d’informazione riporteremo di seguito ricordandovi come sempre che vengono da noi estrapolati dal sito della Lega Serie A: