Che la prossima partita tra Genoa e Chievo sarà una sfida importantissima per il futuro del Genoa è fuor di dubbio, motivo per cui questa settimana abbiamo cercato di capire, tra allenamenti e numeri, quali siano le armi migliori nelle tasche del Vecchio Balordo. Un peso notevole sarà rivestito anche dall’atteggiamento mentale e psicologico della formazione di Ivan Juric, uno che di motivazioni ne sa tirare fuori molte. Crotone docet.
Per questo motivo l’editoriale di oggi sarà una breve ma interessante intervista alla Dottoressa Francesca Viacava, psicologa che segue da vicino i ragazzi del settore giovanile del Genoa fino alla Primavera e che conosce da vicino il modo di educare al calcio adottato in casa rossoblù.
La psicologia e il calcio, lo studio dell’anima e lo studio di come ci si muove con un pallone tra i piedi: in molti raccontano che il gioco del calcio parte dalla testa, passa dal cuore e arriva ai piedi. Quanto c’è di vero in questa affermazione?
Direi che c’è molto di vero ed è centrata come affermazione. Il talento deve sempre essere supportato da motivazione e passione, perché la prestazione del calciatore ha sempre bisogno di questo equilibrio. Già nel settore giovanile viene data molta importanza all’equilibrio della singola persona, che passa attraverso la scuola, la capacità di stare in gruppo e allenare le proprie capacità.
Il calcio a Genova, nel Genoa, è sempre un capitolo a sé per la vita di un calciatore. Si arriva infatti in una piazza che sa riconoscere i meriti di chi indossa la maglia rossoblu: come si gestisce l’ansia da prestazione, in generale, di fronte a grandi palcoscenici di pubblico?
Diciamo che Genova è una piazza dove l’attaccamento ai colori e il senso di appartenenza sono molto forti, quindi la gestione dello stress deve passare dalla coesione della squadra, che a sua volta deve passare dalla creazione di un gruppo per riuscire a gestire l’ansia in maniera ottimale.
Per un calciatore, secondo lei, quali fattori possono aiutare per gestire le tensioni e le emozioni prima di una partita importante come quella che arriverà dopodomani? Quanto la forza del gruppo e l’unione di intenti influiscono nella capacità del singolo di reggere le pressioni e cercare di raggiungere obiettivi comuni?
La forza del gruppo viene data dal mister, che è motivatore del gruppo, e dal suo staff. Uno staff coeso riesce sia a seguire il singolo sia a fare in modo che percepisca un senso di appartenenza, allenando le proprie caratteristiche e il proprio attaccamento alla maglia.
Il calcio, in quanto sport, dà la possibilità di riscattarsi anche dopo periodi poco positivi: come nella vita, quanto influiscono in questi casi la determinazione e la motivazione del gruppo e dei singoli?
Il gruppo e la sua coesione sono fondamentali perché trasmettono una spinta di passione e motivazione. Non dobbiamo dimenticarci che i calciatori sono ragazzi giovani, e come tali devono essere supportati fortemente da tecnico e staff, che risultano in questo senso fondamentali.