Interrompiamo la nostra giornata di non pubblicazioni per riportare ai nostri lettori le parole del Presidente rossoblu Enrico Preziosi, presente alla ripresa degli allenamenti al “Pio Signorini” dopo la brutta sconfitta per 2 a 1 contro il Chievo. All’uscita dai cancelli del centro sportivo rossoblu, il Presidente rossoblu ha parlato a lungo della difficile situazione in casa Genoa.
La frase più importante è stata senza dubbio la seguente: “Da oggi in poi i giocatori hanno smesso di vedere le loro famiglie, da domani vanno in ritiro e quando finisce la partita con l’Inter vanno in ritiro anticipato anche in Sicilia, questo finché non ci salveremo: altrimenti staranno qui fino al 28 giugno”.
Questi invece, per punti, i concetti espressi da Preziosi, che ha risposto alle domande del direttore Lino Marmorato (un estratto delle parole del Presidente rossoblu potranno essere riascoltate anche stasera su “Genoa Inside”, sul canale 16, alle ore 23):
- “Le cose che ho detto ai giocatori me le tengo per me, sono cose di spogliatoio.”
- “Contro il Chievo probabilmente volevano gestire il risultato ma in questa situazione non si può gestire nulla, il risultato va perseguito fino alla fine e le partite purtroppo o per fortuna durano 95 minuti; loro hanno le gambe per reggere e correre 90′, non stanno male.”
- “Il mister aveva preparato bene la partita, a me dispiace”.
- “I tifosi devono capire che in questo momento siamo fragili, è colpa mia e va bene tutto, ho fatto cambi scellerati e ho messo in squadra ragazzi senza attributi ma proprio per questo motivo è inutile venire lì a contestare. Secondo me è stata una forma di sfida per manifestare la propria esistenza; non si può interrompere una gara sull’1-0, anche se non è questo il motivo della sconfitta ma non ha contribuito al normale svolgimento della partita. Certe cose accadono solo in Italia, loro affermano la loro esistenza in nome di chi non si sa e il problema è sempre lo stesso. Ovviamente non è la colpa della sconfitta ma ha contribuito, devono capire che la squadra non ha gli attributi in questo momento e se vogliono bene ai loro giocatori devono proteggerli. Sugli insulti a me facciano pure, ormai ho imparato a sopportarli.”
- “Non si interrompono partite come queste sull’1-0, che senso aveva fermare la gara? Era il momento di stare uniti”.
- “Forse ho ingaggiato giocatori senza le potenzialità per questa piazza, me le prendo io le colpe, anche quelle di mio figlio. Me le prendo e spero solamente di venirne fuori.
- “La squadra non può e non potrà comportarsi come se nulla fosse accaduto, ho provato a spiegarglielo con i miei modi”.
- “Da oggi in poi i giocatori hanno smesso di vedere le loro famiglie, da domani vanno in ritiro e quando finisce la partita con l’Inter vanno in ritiro anticipato anche in Sicilia prima della gara contro il Palermo, questo finché non arriverà la giornata in cui ci salveremo: altrimenti staranno qui fino al 28 giugno”.
- “Loro non erano abituati a questa situazione, dall’inizio del girone di ritorno ad oggi ci siamo trovati a non riuscire a fare una quarta parte dei punti raccolti nel girone di andata e per questo siamo a pezzi”.
- “Lungi da me scaricare le colpe su Ivan Juric”.
- “Abbiamo perso un pezzo importante come Izzo e abbiamo subìto debacle importanti: questa è la nostra situazione e dopo aver preso il secondo gol non siamo più stati in partita. I giocatori sono in questa situazione e ora devono tirarsene fuori da soli, anche perché non è giusto che io debba sempre essere arrabbiato ogni volta che in famiglia parlo di Genoa, con figli e nipoti”.
- “Voglio parlare di cose concrete: sono certo che i ragazzi ne verranno fuori. Quando accadono queste cose c’è solo un responsabile ed è il sottoscritto; spero di venirne fuori pure io così da far tesoro di tutto questo”.
Su Andrea Mandorlini:
- “Evidentemente abbiamo fatto un passo indietro pazzesco, non tanto per i risultati ma quanto per un gioco impossibile da guardare”.
- “Probabilmente aveva bisogno di partire dall’inizio, ho sbagliato anche io ma continuo a pensare che questa stagione sia stata un po’ particolare: prima Veloso, poi Izzo, le cose col tempo si complicano”.
Sul mercato di Gennaio e sui giovani:
- “Il problema del mercato di Gennaio è uno solo: i giovani devono iniziare a giocare venendo inseriti gradualmente man mano che si acquista serenità, quando sei in difficoltà non rendono e perciò non è possibile mettere in un chaos del genere un giovane che arriva dalla Serie B”.
- “Probabilmente domenica dovrà giocare Beghetto e vedremo come reagirà”.
Sulla questione paracadute:
- “Alla gente piace parlare ma è gente ignorante che dice tanto per dire, per rabbia e senza essere obiettiva, il fatto del paracadute mi fa ridere: è semplicemente una forma di salvagente per chi va giù”.
- “È in malafede chi dice che vogliamo andare in B per i 60 milioni, ma a Genova del resto sono pochi a non esserlo”.
DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DEL PRESIDENTE PREZIOSI: