La 35° giornata di campionato, con tre di anticipo, ha emesso dei verdetti. La Juve, anche se ha rallentato, ha vinto il sesto scudetto consecutivo, mentre la Lazio è matematicamente in Europa League considerati gli 11 punti di differenza con il Milan. A sua volta il Palermo si aggiunge con certezza matematica al Pescara nel ritornare in serie B.
Andiamo per ordine di classifica. La Juve rallenta con due pareggi consecutivi, l’ultimo dei quali con il Torino. L’ansia finale da Champions si paga nelle gambe e nella testa. Bravo Allegri ad aver fatto punti prima di giungere alle semifinali e contro il Toro ha fatto un turnover intelligente di ben 8 giocatori. Finalmente Rincon in campo dal primo minuto e dopo sostituito. Higuain spegne la festa granata al 92’.
Roma e Napoli continueranno a contare i punti, guardare il calendario per arrivare al secondo posto in classifica e non fare i preliminari agostani. Il ciuccio spera nella Juventus domenica prossima che scenderà sotto il Cupolone e si augurerà altresì che il Toro non sia troppo incazzato, dopo la sfuriata di Mihajlovic contro l’arbitro nel derby della Mole. Sotto il Vesuvio si godono il mini tridente con Mertens che realizza il 30° gol in stagione nel giorno del suo trentesimo compleanno.
La Lazio strapazza la Samp. Simone Inzaghi conferma la sua musica offensiva con 7 reti alla Doria raggiungendo 70 gol realizzati: altro che Bielsa. Tutto agevolato dai 70 minuti giocati in superiorità numerica per il rosso a Skriniar. Alibi che Giampaolo non accetta prendendosi tutte le responsabilità della sconfitta, reo di aver preparato male la gara. La Samp vuole avere il primato cittadino non solo in classifica e non ha potuto farsi scappare la possibilità di aver incassato più reti del Genoa in una gara. Samp in disarmo da qualche settimana? Domenica arriva il Chievo per una gita fuori porta e lì non potranno esserci alibi.
L’Atalanta fa invece un passo decisivo verso l’Europa con il pareggio al Friuli. Gasperini senza Kessiè, Freuler e Conti si avvicina al quinto posto. Sabato prossimo la sfida decisiva contro il Milan. Gasperini specialista sui calci d’angolo, operazione poco vista sotto la Lanterna: 13° gol su corner. DelNeri dopo la figuraccia di Bologna non ha mollato e ha lanciato un altro giovane da plusvalenze per i Pozzo, quel Perica da 6 gol in 5 partite.
Il Milan si ferma a 59 punti, l’Inter a 56. Le milanesi dopo l’avvento dei cinesi danno l’impressione che il calcio giocato sia solo un pretesto e che vi sia più interesse per la campagna acquisti. Sembra quasi che sia giocatori che allenatori, sotto la Madunnina, aspettino in forze e pompa magna sicuri che arriveranno centinaia di milioni cinesi. Per adesso Milan-Roma è stata senza storia. Dzeko al 27° gol in campionato affossa in mezz’ora il Diavolo. Montella lascia in panchina Bacca senza motivo e dopo aver detto in settimana di preferire “attaccanti più piccoli e furbi” viene punito dal granatiere romano.
L’Inter, pur avendo perso la dignità, ha dovuto fare i conti con il Genoa di Juric. Pioli non molla ma sotto di una rete leva Icardi, creando ancor di più confusione nella fase offensiva con Palacio e Gabigol. Quello che sembrava aver costruito dopo Natale è sparito. Il Biscione non ha più un senso tattico collettivo .
Fiorentina, Torino, Sampdoria, Udinese , Chievo, Cagliari Sassuolo e Bologna aspettano solo che finisca la stagione, onorata solamente nelle gare casalinghe. I Viola hanno qualche problema in più, non solo l’allenatore: Sousa è stufo di stare a Firenze ma anche la famiglia Della Valle per la contestazione. Il Patron alla fine della gara con il Sassuolo ha dichiarato: “Ci penseremo sopra se continuare. Non capiamo l’atteggiamento della tifoseria”. E anche l’isola felice Sassuolo non è contenta. L’allenatore Di Francesco ha un futuro incerto e mentre attende di parlare con Squinzi dichiara: “Dovremo valutare i reciproci obiettivi, qui la Champions rimane ancora un’utopia”.
In fondo l’Empoli non molla contro un inerte Bologna. “Pasqual di resurrezione” scrivono i giornali toscani dopo il secondo gol fotocopia che aveva fatto contro la Fiorentina.
Il Crotone a -4 dai toscani ci spera sempre ma la gara di Pescara dovrà far pensare a Nicola altre strategie. Le rincorse si pagano. Dal nulla in una partita piatta il primo gol in Serie A di Tonev. Gol bulgaro e proteste “ceche” da parte di Zeman per il rigore non concesso a Benali, per di più espulso per reiterate proteste. A Palermo resta intanto solo l’orgoglio dopo l’ufficialità del ritorno in B: pareggio in casa del Chievo con i clivensi già in vacanza o quasi.
Dalla Serie B, La Spal rimanda la promozione. Maradona torna a fare l’allenatore negli emirati arabi, Carrera (l’ex vice di Conte, ndr) vince il campionato in Russia con lo Spartak. Il masochismo sulla gestione di Totti nella Capitale diventa peggio delle buche stradali, gruviera per gli automobilisti.
Capitolo Genoa. Rossoblu in ritiro in Sicilia. Non è punitivo e probabilmente se Juric e i calciatori lo avessero richiesto sarebbe stato rimandato a giovedì. Invece tutti compatti sono voluti partire ieri mattina destinazione Catania per preparare al meglio la gara prossima contro il Palermo, facile solamente per quelli che pensano al “paracadute” tanto per aprire la bocca e non fare calcoli azzeccati.
Il Genoa contro l’Inter ha dimostrato di esserci. I calciatori in ritiro ad Acqui sono stati consapevoli della professionalità che vive anche nelle difficoltà il loro condottiero Juric, l’hanno percepita e replicata buttando nella mischia del “Ferraris” a festa il cuore al di là dei problemi, delle difficoltà, delle fobie, cercando e trovando il gol con la qualità a disposizione del croato: Cataldi, Veloso, Pandev.
Un gol, quello dell’attaccante macedone, che vale la salvezza da assicurarsi al “Barbera” domenica prossima: vietato ubriacarsi in anticipo pensando ad una gara senza difficoltà. Simeone probabilmente dovrà dare forfait anche se al martedì è difficile dare sentenze e fare previsioni.
Comunque sia, è cambiata la musica in casa rossoblu: si fa male Simeone e finisce la squalifica Pinilla. Il cileno non è in vacanza. Se ne sono accorti i dirigenti dell’Inter in occasione dei due rigori regalati da Damato ai neroazzurri: Pinilla dopo il fallo su Simeone e la mano non galeotta di Burdisso si è alzato dal primo gradino delle poltroncine della Tribuna centrale ed è andato a vedere il replay alla tv davanti a Preziosi assente, lanciando uno sguardo non solo di sfida all’entourage interista.