Il Genoa continua la preparazione a Torre del Grifo…a casa sua. A Pegli, ad Acqui o a Catania Juric, possiamo immaginare, continuerà sempre con lo stesso cliché di preparazione con gli esercizi che dovranno essere preparatori alla gara con il Palermo di domenica prossima. Il principale obiettivo? Andare sempre forte, curando tutto con giochi di posizione o partite a settore con grandissima intensità.
Solo allenamento al mattino perché i calciatori devono avere grandi tempi di recupero. Oltre all’intensità in ogni allenamento Juric vuole massima concentrazione. Concentrazione che deve essere rivolta all’idea principale mantenere il possesso pallone, rubarlo agli avversari ed attaccare, concetto strategico che il Vecchio Balordo dovrà ripetere con il Palermo come ha fatto con l’Inter. I siciliani giocheranno all’attacco, lasceranno spazi ,difficilmente il Grifone costruirà dal basso con il possesso ma dovrà ripartire per trovare i rosa nero scoperti.
Juric, dal suo ritorno, come prima operazione ha voluto blindare nuovamente la difesa: non esiste squadra in salute senza una difesa forte, e non lo insegna solo la Juventus ma anche il Crotone, che ha incassato solamente 5 reti nelle ultime 6 gare.
Sulla formazione ad oggi un solo dubbio, anche se qualcosa di diverso potrebbe frullare nella testa del croato con il rientro di Laxalt da squalifica al posto di Beghetto e l’assenza di Burdisso. Senza Simeone (è infatti difficile il recupero, ndr), Pandev o Pinilla in ritiro e anche Pellegri junior, reduce dall’Under 17. Se ci sarà staffetta, prima il cileno?
A Palermo nel frattempo si parla poco della gara con il Genoa: dopo la matematica retrocessione sono iniziati i processi e l’imputato maggiore è Maurizio Zamparini.
Al re dei supermercati fanno le pulci per il campionato dei rosanero e tutto si riduce al “supermercato” fiasco proveniente dall’est: da Jajalo, il primo a sbarcare in Sicilia a gennaio 2015, fino all’ultimo arrivato Sunjic, passando per Trajkovski, Balogh, Sallai, Rajkovic, Posavec e Nestorovski. Nessuno ha lasciato un’impronta eccetto l’attaccante macedone, autore di 10 reti.
Nel mirino della stampa palermitana e dei sostenitori anche il rapporto fra Zamparini e Davor Curkovic, fidato consigliere del vulcanico friulano che ha prodotto la maggior parte degli arrivi dal di là di Trieste. Operazioni che hanno prodotto e fruttato solo ricche procure tra costi smisurati, cartellini e ingaggi lordi.