A prenderla così, come ci raccontava già ieri il doppio ex Ignazio Arcoleo (clicca qui per leggere l’intervista), la partita tra Palermo e Genoa dovrebbe andare in una sola direzione se sul banco si mettessero le sole motivazioni. Al Genoa manca la matematica della salvezza, mentre il Palermo non può più sperare di mantenere la categoria.

Le motivazioni in campo potranno fare la differenza, ma nessuna delle due formazioni dovrà sottovalutare l’altra. I rosanero si presentano alla loro penultima comparsa casalinga nell’arco di una stagione fallimentare, che li vede assieme al Pescara come formazione in Europa (nel computo dei cinque maggiori campionati, ndr) per media punti casalinga (0,6 a partita). Oltretutto, come testimonia anche la tabella sottostante, il Palermo è squadra che difensivamente offre spazi per colpire, tant’è vero che porta con sè un dato di 1,8 reti concesse nell’arco dei 90 minuti.

Soffermandosi sulle sole statistiche, risulta anche che il Palermo sia la quarta peggiore squadra d’Europa per tiri in porta all’indirizzo del portiere avversario, con una percentuale di precisione nel centrare lo specchio che si aggira intorno al 30%. Il Genoa, dal canto suo, risulta che riesca ad arrivare in porta almeno 4 volte nell’arco di una singola partita ed è, in tal senso, la 60° squadra in Europa a braccetto col Bologna.

In questo momento della stagione, ritornati al gol Simeone e Pandev, Juric ha a disposizione molte più scelte e molte più certezze che non mesi or sono. L’attaccante macedone va in gol due partite consecutive e ha segnato contro Lazio e Inter due reti pesantissime ai fini della classifica rossoblu. In coppia con Simeone, a quota 11 gol, hanno prodotto più del 40% delle marcature del Genoa in una stagione poco prolifica con sole 34 reti messe a referto in 35 partite.

Da evidenziare come il Genoa abbia conquistato solamente 11 punti in trasferta in tutta la stagione e non vinca lontano dal “Ferraris” dalla gara contro l’Empoli.

In casa Palermo attendono anche di poter godere ancora della vena realizzativa di Nestorovski, a secco di reti da 8 turni consecutivi ma comunque autore di 10 dei 30 gol totali messi a segno dalla formazione rosanero. La striscia che lo vede a digiuno dall’andare in gol la condivide, per numero di giornate consecutive, con il giallorosso – ed ex rossoblu – Diego Perotti. Da evidenziare per altro come il centravanti macedone, a gennaio accostato addirittura al Napoli per sostituire Gabbiadini, abbia realizzato in un intero girone (da Genoa-Palermo dell’andata, partita alla quale arrivava come 37° bomber d’Europa con sette reti fatte, ndr) solamente altre tre marcature, segno di un’involuzione su più livelli che in casa palermitana ha fatto degradare le prestazioni di molti interpreti della squadra.

Ritornando alla partita, domani la previsione è di vedere il Genoa all’attacco, per stessa volontà del suo tecnico, e il Palermo chiamato a onorare il finale di stagione come fatto con la Fiorentina. Il “Barbera” quest’anno è stato terra di conquista e i beniamini del pubblico rosanero hanno racimolato tra le mura amiche soltanto 9 punti, frutto di 3 pareggi e due vittorie con Crotone e, appunto, Fiorentina. In Serie A ha fatto peggio solamente il Pescara (8 punti).

Dal punto di vista dei precedenti, il Grifone rossoblu non mette tra gli artigli l’aquila rosanero dal marzo 2008. Quell’anno il Genoa vinse per 3-2 con reti di Figueroa, Milanetto e Konko e consolidò la sua prima stagione di ritorno in Serie A con una tranquilla salvezza. A livello generale invece le vittorie rossoblu in Sicilia sono state solamente 2 in 18 incontri ufficiali dal 1933 al 2015. Unici successi del Vecchio Balordo nel 1935 e, per l’appunto, nel 2008.