Cosa avranno mai in comune, da inizio campionato, Fiorentina-Genoa (3-3), Genoa-Crotone (2-2) e Genoa-Juventus (3-1)? Semplicemente il fatto di essere le sol tre partite del campionato nelle quali il Genoa è stato capace di capitalizzare un calcio da fermo.
Tutte sotto la guida di Ivan Juric, queste tre reti constano di due rigori (Simeone a Firenze, Ocampos col Crotone) e dello sviluppo del calcio d’angolo da cui scaturì il terzo gol del Genoa contro la Juventus (fu autogol di Alex Sandro, ndr). Statistica generosa, considerata la lunga serie di rimpalli che portò al gol contro la Juventus, e che nonostante tutto designa il Genoa come la sola squadra a restare sotto la soglia del 10% per quanto riguarda i gol realizzati da palla inattiva (vedere tabelle in fondo all’articolo).
Nel giorno in cui si celebra anche l’addio improvviso di Chris Cornell, una delle voci più belle del panorama musicale internazionale, verrebbe quasi da dire, trasformando in domanda il ritornello della famosissima “Black Hole Sun”,
“O sole del buco nero, non verrai a spazzare via la pioggia?“
Nella canzone era una certezza che non sarebbe tornato, ma sotto la Lanterna non si è mai vissuto di certezze, specialmente in casa rossoblu, e questo rende più bello e affascinante poter dire di essere Genoani. La domanda, che tradotta in termini pratici significherebbe ritornare a vedere qualche rete su calcio piazzato, resterà tuttavia irrisolta sino a domenica un po’ come lo è rimasta per tutto il campionato: noi nel frattempo, sempre aggrappandoci ai numeri che restano il solo appiglio sicuro, mettiamo in evidenza questi dati per un semplice motivo: si parla infatti di una costante stagionale.
E verrebbe da dire “peccato che si sia segnato così poco da palle inattive“, se non altro perché a non sfruttare al meglio questa possibilità è stata una formazione con ottime individualità sui calci da fermo. Non parliamo soltanto di Veloso, che dai tempi dello Sporting Lisbona era stato etichettato come un grande tiratore di calci da fermo, ma anche di Ninkovic, Cataldi o Lazovic. Chi segue con una discreta costanza gli allenamenti del Genoa dal vivo, saprà di cosa si stia parlando.
Il campo, quello verde su cui impattano le domeniche di campionato, ha detto altro, ma non bisogna dimenticarsi che la stagione, in Coppa Italia ad agosto, era cominciata con un gol al Lecce su punizione calciata proprio da Miguel Veloso. Deviata, ma pur sempre capitalizzata: vedere al secondo 01:12 per credere…
Prima di fornire alcune tabelle tratte da Football.it che testimoniano quanto appena detto, sottolineeremo che il Genoa ha sfruttato poco anche la capacità dei suoi calciatori di staccare di testa. Pavoletti faceva capitolo a sé, ma sia Munoz che Burdisso, sia Gentiletti che Izzo, hanno fatto vedere, a tratti, che negli inserimenti e nello stacco di testa avrebbero potuto creare problemi agli avversari.
Lasciando comunque da parte l’ambito dei gol subiti dai rossoblu su calci piazzati, ampiamente dibattuto qui su Buoncalcioatutti.it da dicembre ad oggi (e oggi in netto miglioramento), andremo piuttosto a vedere come si comporta il Torino nel difendere sulle palle da fermo. Innanzitutto, se il Genoa ha subito 60 reti, i granata ne hanno incassata una in più (61) e non si presentano al “Ferraris” come la difesa più impenetrabile del torneo.
Inoltre, se di queste sessanta il Genoa ne ha incassate 18 da palla da fermo (30% del totale), il Torino ne ha concesse 16, compensando col fatto di essere la quarta migliore squadra della Serie A per gol segnati da sviluppo da palle da fermo (19) contro i 21 di Lazio e Atalanta e i 24 della Roma.
Ecco di seguito alcune tabelle che raccontano la situazione per tutte e 20 le formazioni di Serie A (cliccare sopra le immagini per ingrandire):