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Genoa, analizziamo la “tre giorni” di interviste a Preziosi. Dal futuro societario alla salvezza

Questa mattina abbiamo voluto chiedere ai nostri lettori di inviarci alla mail di redazione (redazione@buoncalcioatutti.it) alcune domande da rigirare al Presidente Preziosi, come avevamo chiesto nell’intervista telefonica di domenica sera. 

Questo pomeriggio invece abbiamo cercato brevemente di riassumere alcuni dei concetti espressi dal Presidente Preziosi negli ultimi quattro giorni, dove sono state diverse le interviste rilasciate dal presidente rossoblu. Prima l’intervista esclusiva al nostro sito nella tarda serata di domenica, poi le parole a “Radio Anch’io” e quelle all’emittente Telenord.

L’intervista di domenica scorsa, di cui abbiamo anche diffuso l’audio, è stata in assoluto la prima di tutte quelle rilasciate dopo la salvezza rossoblu (clicca qui per riascoltarla). Da sottolinearne fondamentalmente due passaggi, di cui riportiamo i virgolettati:

Da quel “se ne accorgeranno l’anno prossimo”, forse la frase più intrigante di tutta l’intervista, si è passati la mattina successiva alle dichiarazioni rilasciate a “Radio Anch’io”, dove si è parlato degli errori commessi in sede di calciomercato. In qualche modo, Preziosi ha anticipato quanto detto la sera successiva a Telenord dicendo che l’unica mossa che non rifarebbe sarebbe cedere Rincon a gennaio, confermando anche l’intenzione di vendere la società.

Attraverso l’intervista rilasciata a “We Are Genoa”, quasi a chiudere il filo, il Presidente rossoblu ha quindi provato a chiarire le possibili modalità di vendita: o con un compratore solo oppure attraverso l’arrivo di un partner che permetta a Preziosi di restare un azionista di minoranza, lontano dai riflettori. Una richiesta, quella di allontanarsi dai riflettori, già espressa all’uscita da Villa Rostan nel pomeriggio di ieri (clicca qui per leggere le parole del Presidente Preziosi) e nella quale sembrerebbero rientrare anche le uscite dall’organigramma societario di Fabrizio Preziosi e Omar Milanetto.

 

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