Non ci eravamo dimenticati della Serie B e del parco giocatori che offre tutti gli anni. Molti prestiti, tante novità in arrivo dalla Lega Pro (che dalla prossima stagione tornerà a chiamarsi Serie C, ndr) e costi del cartellino che in diversi casi sono accomunabili con quelli della Serie A. Dopo ieri sera si conoscono le tre squadre ad aver raggiunto la promozione: Benevento, Spal ed Hellas Verona. Quale era il loro monte ingaggi? E di quanto hanno migliorato le aspettative di inizio stagione?
In sintesi, l’unica a “peggiorare” risulta l’Hellas Verona, che partiva con un monte ingaggi di poco inferiore ai 15 milioni di euro (con calciatori fuori categoria come Romulo e Pazzini, ndr) e con il valore della rosa più alto (circa 25,3 milioni di euro) e che, contrariamente alle attese, ha chiuso al secondo posto facendosi superare dalla Spal, vincitrice del campionato con un netto ribaltamento del pronostico “economico” rispetto alle aspettative di inizio anno. Del resto la squadra ferrarese, l’unica a non avere calciatori stranieri in rosa, partiva da un valore dell’organico di poco inferiore ai 12 milioni di euro, puntellato qua e là da calciatori in prestito secco da squadre di più alto blasone: si pensi solo che a Ghiglione (dal Genoa), Bonifazi (dal Torino) e Meret (dall’Udinese).
Infine si è vissuto anche il capitolo Benevento, che oltre ad essere stata la prima formazione di sempre a compiere il doppio salto dalla C alla A raggiungendo il massimo campionato per la prima volta, ha letteralmente “stregato” tutti. Dati alla mano però l’obiettivo raggiunto non deve fare pensare che non fossero state gettate le giuste basi per conseguirlo. La società del presidente Vigorito aveva già in partenza un organico del valore di 17,2 milioni e il quinto monte ingaggi della cadetteria. Non deve stupire: tra le fila dei gialloblu troviamo calciatori come Chibsah, Camporese, Viola o Ceravolo, tutti già consapevoli di cosa significhi giocare in Serie A.
Oltre ai nomi sopracitati, quelle di Benevento e Ferrara saranno piazze su cui le lenti d’ingrandimento delle società più blasonate si poseranno con frequenza. Coi colori biancazzurri hanno dato prova di ottime prestazioni sia Manuel Lazzari, esterno destro di centrocampo con tutte le carte in regola per essere ipoteticamente un buon vice-Lazovic (va in scadenza nel 2019 e il suo cartellino si aggirerebbe intorno al milione e mezzo), sia Francesco Vicari, 22enne difensore centrale, destro, con un posto da titolare nell’Under 21 azzurra.
Con la casacca giallorossa invece varrà la pena ricordare Amato Ciciretti, ala destra con 12 assist e 6 reti all’attivo (in scadenza a giugno 2017, ndr), la cui permanenza in Campania non è affatto una certezza. In grado di saltare l’uomo e di trovare la via del cross con facilità, è giocatore che a 23 anni ha ancora molti margini di miglioramento. Si citino poi anche Filippo Falco, trequartista di proprietà del Bologna, e Lorenzo Venuti, terzino destro classe ’95 cresciuto nella Fiorentina e da lì spedito in prestito al “Vigorito”. Nomi interessanti per un taccuino tutto da scrivere.
Alla luce di così tanti nomi e prospetti di mercato, giovani o meno giovani, non ci si stupisca del risultato finale di questo campionato cadetto, che di anno in anno ci insegna che almeno una sorpresa la regala sempre. E ci si tenga forte anche in vista della prossima stagione, dove a tentare il doppio salto – ormai di moda – saranno squadre con basi solide e ambizioni enormi: parliamo del Venezia del patron Tacopina, allenato da “Pippo” Inzaghi, così come del Foggia allenato da Stroppa, beffato l’anno scorso dal Pisa e quest’anno riscattatosi con la promozione diretta. E ancora cautela, perché pure la Cremonese ha già raggiunto la Serie B e attende di sapere se ritroverà sul proprio cammino l’Alessandria oppure se dovrà fare i conti con una tra Pordenone, Reggiana e Parma.
Alle promosse fanno da contraltare non solo le retrocesse, ma anche le delusioni del torneo. A partire dal Frosinone, ultimo ad arrendersi al Carpi in semifinale playoff. Tra le sue fila sono tanti i giocatori che avevano pregustato la massima serie, avendola in gran parte dei casi già disputata. Interessante sarà capire il futuro di calciatori in scadenza come Dionisi e Kragl – oltre a Fiamozzi che tornerà alla base rossoblu: potrebbero essere due profili appetibili, capaci di ricoprire ruoli che per il gioco di Juric sono imprescindibili: l’out di sinistra a centrocampo (Kragl) e l’esterno d’attacco (Dionisi).
Anche il Carpi, terza rosa del campionato per valutazione di mercato dei calciatori, dovrà restare ancora in cadetteria per giocarsi altre chance di risalita. Con Lasagna già promesso all’Udinese e decine di calciatori in prestito, l’obiettivo sarà cercare di rinnovare il contratto in scadenza a Di Gaudio e trattenere pezzi pregiati come Letizia, Gagliolo e il portiere Belec, da troppi sottovalutato ma dotato di ottimi fondamentali e proveniente dalle giovanili dell’Inter. Con lui altri estremi difensori della cadetteria resteranno nell’anonimato assieme con le loro formazioni: parliamo di Micai (Bari) e Da Costa (Novara), che potrebbero ponderare un salto di categoria, se richiesti.
Sarebbe troppo vasto da indagare tutto il parco giocatori della Serie B, ma prima che inizi ufficialmente il mercato ci premureremo di elencare alcuni dei calciatori in scadenza e fare un quadro più dettagliato della situazione. Nel frattempo non ci si dimentichi che in tanti – e il Genoa in particolare – hanno pescato dalla Serie B durante le sessioni di mercato, in diversi casi avendo ragione della scelta fatta. Il Genoa, non a caso, si gode da tre stagioni Armando Izzo dopo averlo prelevato dall’Avellino ed è pronto a farlo anche con Beghetto, Biraschi, Morosini e – mai dire mai – anche con Fiamozzi.