Calma e gesso. Ha ragione Di Biagio: per avere i titoloni bisogna solo vincere, perché se perdi scali subito in quarta pagina. I titoli di domenica scorsa sull’Under 21 dopo la vittoria sulla Germania furono:
- Gazzetta dello Sport: “Che cuore ragazzi”
- Corriere dello Sport: “Bernardeschi firma l’Impresa“
- Tuttosport: “Baby Boom“
Sono titoli che dimostrano che il calcio italiano o sta sull’altare o si ritrova nella polvere: non ci sono vie di mezzo. Ora si mantenga la calma: l’Italia Under 21 ha battuto la Germania su un errore colossale della difesa dei panzer, fisico di quercia e cervello di ghianda, e si è ritrovata in semifinale un po’ perché la Danimarca ha battuto la Cecoslovacchia – che si è dimostrata cieca come contro l’Italia – e un po’ perché i germanici hanno fatto melina per i 20’ finali pur essendo in svantaggio di uno a zero: una chicca da libri del calcio futuro. Avessero attaccato, su ogni pallone inattivo Rugani e compagnia avrebbero tremato.
Si è fatto questo preambolo non per sminuire il raggiungimento della semifinale, ma per mettere in preventivo i titoli di domani se gli azzurrini dovessero perdere contro la Spagna. Quegli azzurrini che, cambiando notevolmente lo scenario del 2013, giocano tutti in Serie A e il cui valore di calciomercato è da Paperopoli, per la gioia dei procuratori.
Ventura è stato bravo ad aprire le porte della Nazionale e convocare tanti giovanotti per lo stage contro San Marino, ma le parole apparse sui quotidiani sportivi dopo averli battuti 8-1, non proprio grazie a un calcio libidinoso, hanno lasciato quasi sbigottiti: “forti, motivati, e cattivi come se si stessero giocando l’ultima possibilità di guadagnare l’azzurro che conta. I protagonisti della giovane Italia hanno superato l’esame a pieni voti per applicazione , mentalità e tecnica”. Parole che hanno fatto sobbalzare quelli che erano già in vacanza sotto gli ombrelloni.
Che i vari Gagliardini, Conti, Caldara, Rugani, Berardi siano pronti al grande salto in nazionale lo dovranno ancora dimostrare, così come Chiesa, Pellegrini e Petagna ancora grezzi. Per Ventura sarà l’estate più breve della sua carriera di allenatore: ogni giorno penserà alla gara con la Spagna di settembre. La sua idea di costruire una squadra duttile capace di interpretare in sicurezza più sistemi conservando il senso di appartenenza , la cultura del lavoro e l’amore popolare deve avere ancora un futuro roseo. Adesso servono solo i risultati. Peccato che sempre per la solita scusa accampata, sia per l’Under 21 che per la Nazionale maggiore, il momento atletico non sarà dei migliori a causa delle concomitanze con finale e inizio di campionato.
Qualcuno ha mai chiesto agli avversari se mangiano spinaci considerato che corrono per tutto l’arco dell’anno? Ad oggi, comunque, l’unica soddisfazione arriva dall’Under 20 di Chicco Evani che dopo 29 anni dai Mondiali in Corea anni è andata oltre i quarti.
La risposta futura al calcio italiano. Quanti saranno i giovani dell’Under 20 a calcare i campi di Serie A il prossimo anno? Se saranno sempre pochi, a quel punto non servirà più lamentarsi e fare fuoco e fiamme per battere l’Uruguay 2 per entrare tra le prime 10 del ranking mondiale.
Dirigenti, allenatori, preparatori: se credete nella Cantera del calcio italiano è il momento di far parlare il campo! Stasera contro la Spagna nazionale semplice o con il filtro? Meglio con il filtro per non far palleggiare gli spagnoli e più semplice coi tre attaccanti che dopo 60’ sono stravolti da un pressing che dovrà essere ultra offensivo. La soluzione dei tre davanti mobili, come contro la Germania, potrebbe essere la soluzione giusta. Petagna in campo subito è un riferimento certo per gli spagnoli che hanno difensori lenti, una delle pecche evidenziate in questo Europeo dalle Furie Rosse.