La buonanotte: nel ricordo di un mitico Germania-Italia un mercato che non decolla ancora
Redazione
La limiteremo a davvero pochi contributi questa buonanotte, anche perché la giornata odierna ha regalato nuovi flash di calciomercato ma poco altro. In casa Genoa, come vi abbiamo più volte raccontato, i calciatori stanno facendo poco a poco ritorno in Liguria in vista del raduno della squadra, con la notizia delle più che probabili visite di Galabinov nella giornata di domani.
Tra pochi minuti finirà questo 4 luglio, secondo giorno di calciomercato, e si dissolverà anche il ricordo dell’anniversario di quella storica semifinale tra Germania e Italia nel 2006: vi riproponiamo la rete di Del Piero che ci avrebbe mandato a Berlino…
E dal momento che la Lega Calcio non ha visto depositato alcun contratto nella giornata odierna (si è fermi a quello del primo luglio scorso di Borini al Milan, ndr), che non vi sono ufficialità e che questo 4 luglio ricorda anche un po’ quel Mondiale tedesco, chiudiamo con una breve curiosità ricavata dalle pagine de La Segunda, quotidiano cileno che negli ultimi giorni abbiamo scandagliato in lungo e in largo. Riuscirà la nazionale cilena, seconda alla Confederations, a mantenere il quarto posto nel ranking FIFA e accedere al prossimo Mondiale come testa di serie?
Il quotidiano cileno rileva come l’undici titolare della Roja che disputò la Coppa America 2017 valesse 52 milioni di dollari, mentre quello sceso in campo in Russia avesse un valore intorno ai 191 milioni, valore quasi quadruplicato in soli dieci anni. Una crescita che è sotto gli occhi di tutti, con decine di calciatori che giocano in Europa e nei maggiori campionati del mondo. Basti pensare a Vidal, Sanchez e Claudio Bravo, rispettivamente in forza a Bayern Monaco, Arsenal e Manchester City. Lo testimonia anche il numero di “seleccionados en el extranjero”, ossia calciatori selezionati da campionati stranieri, che sale in percentuale dal 50% al 70%. A questi numeri si affianca poi, a chiudere un cerchio che non era mai stato così preciso, il ranking FIFA: Cile al quarto posto con una risalita di oltre 40 posizioni nell’arco dell’ultimo decennio, dove la “frenata” si è avvertita soltanto tra 2011 e 2012, con Claudio Borghi come allenatore. Nel 2007 la Roja era al 45° posto della graduatoria, adesso è stabilmente da due anni sul quarto e lotta per essere la favorita dei pronostici alla prossima Coppa del Mondo. Insomma, i cileni sono profili di assoluto livello nel calcio di questi pazzi, estroversi anni Duemila. E dalle Ande si possono osservare tutti con grande attenzione.