Dopo due giorni di allenamento, giunti alla terza sgambata sul terreno del “Signorini”, a presentarsi in sala stampa all’interno di Villa Rostan è stato Mattia Perin, che ha cominciato a parlare della stagione che verrà, di come ha ritrovato i compagni e di cosa si aspetta dal futuro. Ecco le sue parole (in grassetto le domande della nostra redazione).
Sull’infortunio:
“Sto bene, l’infortunio ormai è una cosa passata, un brutto ricordo. Ho finito gli allenamenti un po’ più tardi per non farmi trovare impreparato. Ricaricare un po’ le energie dopo due anni facendo quindici giorni di vacanza fa sempre bene, e mi è servito anche a livello mentale. Non sto ancora al massimo, sarò al 70/80%, ma per la Coppa Italia (13 agosto, ndr) sarò pronto“.
Sulla prossima stagione e su quella passata:
“L’anno scorso purtroppo, per diversi motivi, avevamo quasi toccato il fondo. Abbiamo voglia di rivincita, come collettivo e come singoli, e cercheremo tutti insieme di dare un unico input facendo capire che vogliamo una rivincita e fare una grande annata. Non so cosa faremo, ma vogliamo una grande annata“.
“L’anno scorso ho cercato di dare quel poco che serve da fuori, un po’ di spensieratezza. Siamo stati contenti di essere usciti da quella situazione e cercheremo di non commettere gli stessi errori. Sarà comunque l’ennesimo anno in Serie A del Genoa, e per questo sono contento. Per come si erano messe le cose, abbiamo fatto una cosa grande l’anno scorso”.
Sulle voci che lo davano al Milan:
“Io accostato al Milan? Ero in vacanza in America, ma nessuno mi ha interpellato: io fin dal primo momento ho detto che voglio essere il portiere del Genoa, diventare grande portiere qui e lo ripeto: quest’anno sarò il portiere rossoblu sino almeno alla prossima stagione. Questo perché lo voglio io. Probabilmente la vicenda è stata molto ingrandita, ma più che altro per il clamore che si era creato intorno alla vicenda. Credo che Donnarumma abbia dimostrato molto attaccamento al Milan”.
“Tirato in mezzo dal mio procuratore nella trattativa col Milan? Probabilmente c’è stato un incontro tra le parti ma non sono arrivati così vicini da interpellarmi. Questo è successo tante altre volte – e non ne sono stato a conoscenza – e credo che la cosa sia stata ingrandita proprio per la vicenda del non rinnovo di Gigio che aveva fatto scalpore“.
Prime impressioni dopo il raduno:
“Differenze tra questi primi tre giorni e quelli dell’anno scorso? Ci vuole la rivincita dei compagni, che sono quasi tutti quelli dell’anno scorso. Abbiamo tanta voglia di fare bene e dobbiamo pensare che chi non la pensa come noi comincerà a impararlo molto presto“.
Sul suo rapporto con la maglia del Genoa:
“Ho la consapevolezza di poter dare molto a questa squadra, assieme ai miei compagni, questo perché so cosa vuol dire giocare al Genoa e indossare questa maglia. So cosa vogliono in società, cosa vogliono i tifosi. Chi c’è da tempo deve farlo capire a chi è nuovo: penso dopo 10 anni di non essermi mai sottratto alle mie responsabilità e continuerò a farlo. Ci vorranno uomini con le palle”.
Su nuovi arrivi e possibili altri innesti di vecchia conoscenza:
“Bertolacci lo sto sentendo frequentemente, anche perché se tornasse sarebbe un gran giocatore dalla classe immensa. Ogni giorno gli mando un messaggino tattico: vediamo che succede, non voglio esprimermi. Conoscete tutti le sue qualità tecniche, e forse non è neppure il caso di parlarne. Oltretutto conosce la piazza. Sarebbe importante nel caso arrivassero lui e Mandragora, perché sarebbero due giocatori che rientrano nel mio pensiero di giocatori da Genoa”.
“Se ho fatto da intermediario con Pavoletti durante la mia vacanza negli Stati Uniti? Non ho mai parlato di Pavoletti quando era qui, non lo farò adesso. Certo se tornasse sarebbe un giocatore importante che conosce già l’ambiente. Ho provato a fare da intermediario (sorride, ndr) ma non so cosa farà: mi risulta difficile parlare di altri giocatori“.