Il Vaso di Preziosi come quello di Pandora, che una volta aperto scatenò la fuga dei mali del mondo. Nel nostro caso, col Genoa di mezzo, delle notizie e delle ipotesi di vendita.
Anche al Genoa, nell’arco di una stagione travagliata, sono stati infatti scoperchiati nomi e profili per una cessione societaria sin da quel famigerato 2 aprile, giorno del 5-0 rifilato dall’Atalanta al Genoa. Al termine della gara avrebbe parlato a caldo il presidente Preziosi, prima in tribuna (clicca qui) e poi in zona mista (clicca qui), e in qualche modo avrebbe fatto intendere che la strada verso una vendita del Genoa sarebbe stata percorsa con più decisione. Contestazione o meno, se c’era un momento per dare un’accelerata era proprio quello. Dopo tre mesi e mezzo, tra voci, supposizioni e una risma di opzioni tra le quali potrebbe celarsi la verità, ci ritroviamo con un “vaso di Preziosi” che sembra pronto per essere richiuso. Dentro vi resterà solamente la speranza, che non deve mai mancare: quella di vedere un Genoa capace di giocarsi a pieno le sue carte.
Ripercorriamo cronologicamente tutti gli acquirenti che sono stati accostati al Genoa in questi ultimi tre mesi, quelli ventilati “dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno“, per dirla con Manzoni. E chi vuol capire capisca.
APRILE 2017: il mese della taurina e dei fondi misteriosi
Nel mese di aprile, oltre ad essere rilanciate le voci di misteriosi fondi senza nome dal Medio Oriente, la vera novità è quella di un interessamento via sms del signor Mateschitz, patron del colosso RedBull. Arriverà al Genoa, ne modificherà i colori sociali e il nome e lo porterà tra le grandi d’Europa. Il web si divide tra chi si priverebbe di una gloriosa tradizione ultracentenaria per vincere il decimo scudetto e chi invece la vorrebbe preservare sino in fondo e difenderla, ma la taurina fa effetto solo un paio di settimane. Poi si torna alle bibite un po’ meno esplosive: RedBull accantonata.
MAGGIO 2017: tra sprint salvezza e cessione si insinua il nome di Spinelli
Il mese di maggio non vede il Genoa navigare in buone acque: inevitabilmente si comincia a fare quadrato intorno ai rossoblu, che devono assolutamente salvare la pelle e la categoria. Le voci continuano a rincorrersi, seppur con minore insistenza, e avviene il tanto discusso incontro con Aldo Spinelli. C’è chi parla di un suo possibile ritorno in sella, chi di una mano nella fase di intermediazione. Il 24 maggio il presidente rossoblu si presenta a Pegli per festeggiare l’acquisita salvezza prima del match contro la Roma (clicca qui per riascoltare le sue parole).
“Ci sono giornalisti che pur di imbrattare la carta scrivono cazzate. Secondo qualcuno avrei dovuto vendere la società almeno dieci volte, ma se non ci sarà nessuno farò un aumento di capitale per portare avanti la società”. Queste sarebbero state le parole di Enrico Preziosi, che facevano da “preludio” al girovagare di nomi e fondi. A livello di fondi se ne sarebbero letti almeno cinque tra Russia, Medio Oriente, Cina, Stati Uniti e Genova. Eh sì, perché sono queste le settimane in cui prende quota lo scenario sia della cordata genovese, sia dell’azionariato popolare, due panorami strettamente legati, come vi avevamo spiegato alcune settimane fa (clicca qui).
GIUGNO 2017: il mese di Cellino, Galliani e delle ultime “soffiate”
Il mese di giugno ne vedrà molte di voci rincorrersi e avvicendarsi. Si passa dall’interessamento di Cellino al malcontento di Adriano Galliani, che vorrebbe rilanciarsi nel mondo del calcio. Sullo sfondo le suggestioni della famiglia Berlusconi, ormai svincolatasi dal Milan, e il viaggio in Medio Oriente dello stesso Preziosi (notizia rilanciata il 19 giugno, ndr) che avrebbe fatto pensare a qualcosa di importante per il futuro della Fingiochi e, a margine, anche del Genoa. Di fatto, col mese di giugno, le probabilità che il Genoa venga venduto entro l’inizio di luglio sembrano restare stabili, forse tendenti al ribasso. Spunta telefonicamente anche il presunto interesse di una cordata di imprenditori fiorentini.
LUGLIO 2017: la rosea conferma l’imminente cessione
Il primo luglio la Gazzetta dello Sport esordisce con “Finisce l’era Preziosi: Genoa venduto”. L’ultima data disponibile, per logica, rimarrà nella storia come quella di un lancio di testata che ha inevitabilmente agitato le acque e gli animi rossoblu. Saranno settimane di ulteriori suggestioni, dal nome di Gianfelice Rocca a quello del Beverage Group di Massimo Zanetti passando ancora per quelli di Pier Silvio Berlusconi, del finanziere Andrea Bonomi e di Pier Paolo Marino, ex direttore sportivo del Napoli di De Laurentiis. Tra di loro si inserisce forte il nome dello Sri Group e del suo fondatore Giulio Gallazzi, membro anche del consiglio d’amministrazione di Banca Carige. Lavoro di intermediazione e closing vicino? Le ufficialità ancora non arrivano, con l’ombra sullo sfondo di altri fondi, da quello cinese a quello britannico.
L’attesa adesso, alla luce anche delle ultime parole del presidente Preziosi, resta l’annuncio ufficiale delle firme e la presentazione del nuovo acquirente. Molto probabile che si nasconda proprio tra questo enorme ventaglio di profili.