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Calciomercato

A venti giorni dall’inizio del calciomercato nulla di nuovo rispetto agli scorsi anni: prime pagine dove tutti sono campioni d’estate, stucchevoli show, i soliti tanti “mostri” – sulla carta – ancora da conoscere come asseriva alcuni anni fa il Guerin Sportivo.

In ogni intervista ad allenatori, giocatori e dirigenti il ritornello è sempre lo stesso: la rosa è stata rinforzata e ringiovanita, però dal sesto/settimo posto in giù della passata classifica tutti sperano di partire dalla squadra dello scorso anno con la speranza che da qui al 31 agosto non venga smantellata ulteriormente.

Sarà un altro campionato dove fino al piazzamento in Europa saranno i giocatori a fare la differenza. A seguire gli allenatori.

A partire dalla fine del calciomercato saranno i talenti degli allenatori con poche mire europee che dovranno venire fuori quando dovranno raddrizzare un progetto tecnico che non cammina o reinventare un giocatore in un ruolo scoperto senza avere la possibilità di passare dal calciomercato.

Un altro calciomercato dove lavorare per gli allenatori è diventato impraticabile. Per le società “misce” bisogna aspettare il colpo, per quelle che comprano Top da 40 milioni in su si dovranno invece fare i conti con tournée transoceaniche e calendari affollati che peseranno nel prosieguo della stagione.

Nulla di nuovo insomma, anche se qualcosa di diverso c’è in questo calciomercato.Oltre a procuratori e intermediari comandano le famiglie. Raiola è stato messo KO da quella di Donnarumma per desiderio di un contratto milionario al fratello Antonio come terzo del Milan.

Anche al Genoa la famiglia ha segnalato l’ingaggio di Rodriguez, essendo il figlio del procuratore di Simeone. È nuovamente il mercato dei 100 milioni e se gli euro in Europa muovono i ricchi proprietari, in Italia c’è chi cerca di produrre una soddisfazione piccola anche se ancora c’è tempo di qui alla fine della Sarabanda di fine agosto. L’offerta cinese milionaria del Milan per Belotti non ha smosso Urbano Cairo. Se lo vogliono, devono pagare la clausola intera di 100 milioni.

L’altra freschezza di questo calciomercato è che i calciatori, oltre stracciare i contratti , scappano anche dai ritiri oppure non ci vanno neanche perché vogliono essere trasferiti: asilo infantile confermato. La Juve, abituata a vincere, ha dimostrato in questo senso che chi comanda è la società, non i giocatori o procuratori. Con Bonucci ha guadagnato degli euro, si è tolto un mugugnone, il termine sarebbe un altro, altrimenti Bonucci con qualche euro in più nell’ingaggio sarebbe rimasto sotto la Mole.

Meravigliato e stupito che ad oggi non abbia ancora parlato Gasperini sulla campagna più vendite che acquisti della Dea. L’Atalanta sulla carta ha incassato quasi 100 milioni di euro e ne ha spesi circa 6 per i rimpiazzi dei “big”.

Difficile capire se il mercato condotto dall’Atalanta sarà un ridimensionamento: è presto azzardare giudizi. Per l’ennesima volta Gasperini non si potrà divertire e far fruttare l’ottimo lavoro dell’anno precedente. Toccherà nuovamente a lui, per di più con l’Europa League in programma, trasformare le scommesse in nuovi incassi milionari.

Gasperini è bravo ma anche non fortunello perché si trova sempre una struttura davanti. Per struttura si intendono il figlio del proprietario e un direttore sportivo. L’allenatore, il più bravo di tutti, un giorno chiederà – speriamo di no perché vorrà dire che sono arrivati i risultati – in che ruolo gioca il solido progetto della Dea a lungo termine basato sull’acquisizione dello Stadio Azzurri D’Italia costato 35 milioni dopo averne incassato il triplo.

Sabato mattina ha intanto parlato Juric alla Gazzetta dello Sport e al termine della gara con i tedeschi ha replicato. Servono idee chiare e precise sul calciomercato del Genoa. “Voglio fare bene come il girone di andata dello scorso anno. Per farlo ci serve qualche pedina di qualità. Mi servono giocatori forti titolari ed anche qualche riserva. Ma soprattutto mi serve qualche pedina di qualità. Così ci divertiamo”.

La qualità e serietà il Vecchio Balordo la dovrà trovare in un centrale difensivo di spessore e in un esterno d’attacco aggiungendo prima di partire per Bardonecchia il fatto di dover sfoltire la rosa. Troppi più di 30 calciatori da allenare.

Anche in Italia a breve sarà tempo di clausola rescissoria, una protezione del patrimonio ed anche un avviso ai potenziali compratori che tutti sono in vendita ma con un prezzo fissato da chi vende e non dai capricci di calciatori e intermediari. Il Barcellona sfida il mercato di arabi, americani e cinesi con quella su Neymar, più di 200milioni: chi vuole lo paghi.
Gli agenti sono favorevoli alle clausole rescissorie se la loro percentuale e poco meno del 10%, altrimenti difficilmente le accetteranno così alte perché si complicherebbero i futuri trasferimenti.

Diciamolo chiaramente, sapendo purtroppo che non è nemmeno la prima volta che lo scriviamo e diciamo: l’appetibilità del calcio italiano, la sua capacità attrattiva, il suo fascino sono in caduta libera, compreso il lungo e inutile calciomercato dove a Luglio ogni allenatore prepara una strategia e dopo due giornate dall’inizio del campionato, alla luce dei saldi,  la deve cambiare.

Figc e Lega Calcio, prendete spunto dagli altri sport di squadra che ogni stagione cercano di inventare o fare qualcosa di nuovo. Occorre riformare il calcio italiano.
Sveglia! Se non avete capito che le televisioni sono scappate perché tutti sono sintonizzati su Liga, Bundesliga e Premier, altro che caduta libera .

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