Il tris calato contro l’Hoffenheim è un successo che va oltre il campo. Juric non si cullerà su questa vittoria malgrado il risultato metta di buon umore tutta la truppa considerando che prima di d’iniziare la partita si facevano già i conti con un presunto pallottoliere tedesco.
Juric sarà soddisfatto per la capacità rivista dello scorso anno di fare la gara mettendo in pratica le idee e il lavoro dei primi 10 giorni in Val Stubai. Squadra convinta, anche se subito sotto nel risultato, e più corta per affrontare tutti i duelli con grande determinazione.
Il Vecchio Balordo non farà voli pindarici perché oltre ingannare qualcuno, il calcio d’estate ha sempre fatto sbattere il sedere per terra se qualcuno pensava di essere arrivato. Si troveranno giuste vie di mezzo, soprattutto se i rossoblu continueranno a studiare da grandi in termini tattici e di autostima.
Il vestito di gala genoano contro i quarti in classifica della Bundesliga, che giocheranno ad agosto i preliminari di Champions, non farà sognare. Vero comunque che l’amichevole giocata nel campetto austriaco di Wels ha fatto vedere di essere stata tutt’altro che un’amichevole estiva. Il Genoa ha vinto perché ha sviluppato trame di gioco interessanti, ritmo vero per più di 60’ di gioco e anche diverse giocate di qualità.
I tre gol sono un buon biglietto da visita non solo per la fattura dei tre tiri da fuori area ma anche perché sono arrivati da azioni manovrate, quasi studiate, col pressing alto voluto dalla filosofia di Juric: castigare se si ruba il pallone in fase di possesso.
Juric ha dato la possibilità quasi a tutti di mettersi in mostra e qualcuno potrebbe far riflettere il croato. Ingaggiare altri calciatori, se non saranno più buoni di quelli rosa, non serve perciò chiederà alla società sacrifici per un centrale difensivo di spessore e per un esterno d’attacco.
Per il primo ruolo, se dovessi dare un consiglio, tra tutti i nomi circolati punterei su Romero del Belgrano, soprattutto dopo averlo visto giocare al Torneo di Viareggio di due anni fa e nella nazionale Under 20 argentina. Si tratterebbe della fotocopia di Pellegri in difesa, tre anni più “anziano” del pegliese, ben strutturato nel fisico, ben impostato con i piedi da difensore moderno e soprattutto cattivo. Nato nel 1998, si profila sicuramente come una possibile e consistente plusvalenza futura.
Per quanto riguarda l’esterno d’attacco i consigli sono pochi perché quelli che potrebbero fare la differenza hanno un prezzo sia di cartellino che d’ingaggio. Occorre l’usato sicuro e per questa operazione bisognerà aspettare i saldi del calciomercato: Giaccherini è uno di questi saldi estivi.
Il problema del Genoa è che quando i giocatori scoperti e annusati per le loro qualità bisogna prenderli non lo si fa, e perciò oltre a lievitare i prezzi la pubblicità finisce per mettere in moto altre squadre: Cecchini ne è l’esempio. Calciatore del Genoa da tempo, fermato a gennaio ma non ingaggiato per mancanza di euro. Oggi vi è sul tavolo una sinergia con l’Inter per questa stagione, benché si parli di una trattativa non chiusa: ecco perché è finito nel mirino di diverse squadre che si giocano l’Europa.
Per Cecchini, Preziosi dovrà alzare la voce con Sabatini ricordandogli che la parola data conta più delle firme. Cecchini diventerà un altro caso Iturbe degli anni passati? A non volerci pensare e a voler guardare in casa, si arriva ad Omeonga. Bravo e grintoso, anche tatticamente, ma l’esame della Serie A è difficile per tutti. Ne sa qualcosa Cofie, il quale con le stesse caratteristiche del colored avellinese si presenta come cardine all’inizio dell’anno e finisce poi per essere poco utilizzato dagli allenatori.
Juric predica un calcio dove la tattica è importante ma non rappresenta un integralismo. Oltre tattica e tecnica, tutti il prossimo anno iniziando dal Pirata vorrebbero vedere voglia di soffrire, dare battaglia su qualsiasi campo con il massimo impegno. Juric per ottenere questo lavorerà come sempre sul gioco del gruppo al fine di esaltare i valori e la qualità dei singoli.
Non c’è molto di diverso dallo Juric-Genoa dello scorso anno ed è sempre viva l’idea di un calcio offensivo dove tutti devono pensare e agire in funzione del gol. Per quanto riguarda i gol presi contro l’Hoffenheim, tranquilli: da oggi o domani al Pio si lavorerà non solo sulla fase difensiva ma pure su calci d’angolo e punizioni dirette e indirette da fuori area.
Juric farà fatica perché pur cambiando l’ordine dei difensori il risultato non cambia, come nella matematica. Per tale motivo, Preziosi e Donatelli, occorre un centrale come Biava o Ferrari, uno di quei centrali degli anni passati rossoblu. Il cerchio in difesa non sarà più quadrato come in tante partite, commentate e viste anche ben prima che Juric sedesse sulla panchina del Vecchio Balordo. Partite dove i risultati non arrivavano per errori sui palloni inattivi.