La giornata dei calendari, uno degli appuntamenti estivi più attesi per i calciofili, ha decretato quando le singole formazioni si affronteranno durante la prossima stagione. Una stagione che sarà ricca di novità, dal VAR ai turni sotto Natale e Capodanno che vedranno il Genoa giocarsela all’antivigilia del 25 dicembre con il Benevento e la giornata prima di Capodanno col Torino, in Piemonte.
Se dovessimo commentare il calendario del Genoa, a freddo, potremmo definirlo “cadenzato quanto basta per mettersi tranquilli”. A leggere come giusto le opinioni di tutti su quello che sarà il calendario rossoblu, mi è venuta in mente una celebre scena di “Fantozzi in Paradiso”, proprio all’inizio del film, quando un gruppo esce dalla chiesa ricevendo le condoglianze da chi sta entrando, che a sua volta riceve gli “auguri”: si alternano infatti un funerale e un matrimonio, che tra una spallata e l’altra si avvicendano nei pressi dell’altare.
L’inizio in salita, per il Vecchio Balordo, non è più una novità da anni e il Genoa, tutto sommato, l’ha sempre retto abbastanza bene. Il matrimonio col nuovo campionato, in altre parole, è spesso andato meglio delle sensazioni di fine luglio. Il doppio turno consecutivo in casa, infrasettimanale e post-pausa del campionato, con Lazio e Chievo è invece molto simile al travagliato finale di campionato dell’anno scorso, quando la sfida allo Stadium contro la Juventus intervallò il 2 a 2 contro i biancocelesti e il clamoroso 1-2 in rimonta dei clivensi al “Ferraris”. Un funerale celebrato solo a metà – per fortuna – dal quale prese corpo il ritiro di Acqui Terme in vista della partita contro l’Inter, in cui tutto ricordiamo cosa accadde. Corsi e ricorsi storici, avrebbe detto Vico. Dal 20 agosto prossimo bisognerà farli valere rendendoli punti di forza, attraverso la costanza di risultati.
Come si dice ogni anno, forse meglio affrontare i grandi blasoni subito, quando ancora il lavoro estivo pesa sulle gambe. La Juventus arriverà alla seconda giornata, l’Inter alla sesta, il Milan alla nona, il Napoli alla decima. Potenzialmente quattro sfide che serviranno a capire cosa il Genoa potrà dare a questo campionato, prima di andare ad affrontare la prima neopromossa (la Spal, ndr) e giocarsi il derby contro la Sampdoria alla 12esima giornata, in casa.
Dopo la stracittadina, che quest’anno assumerà un valore diverso dal momento che il Genoa dovrà riscattare la doppia sconfitta della scorsa stagione, si ripartirà subito in quarta con la difficile trasferta di Crotone e la sfida alla Roma tra le mura amiche, che l’anno scorso vennero espugnate dai giallorossi solo grazie a uno sfortunato autogol di Izzo. Dove non sono arrivati gli errori arbitrali è arrivata la Dea bendata a sfavore del Genoa contro la Lupa: chissà che quest’anno non sia quello buono.
Infine il quintetto finale di partite contro Verona, Atalanta, Fiorentina, Benevento e Torino prima di ripartire con la parentesi invernale di calciomercato e ritrovarsi al giro di boa di un campionato che, fiato sul collo, porterà dritti dritti al Mondiale russo.
Un calendario quello appena visto che diluisce, dal decimo turno in poi, gli scontri diretti con le big del campionato, alternandoli a sfide che sulla carta sono accessibili, se giocate come Juric vorrà giocarle. In tal senso, sull’equilibrio tra le medio-piccole che questo torneo si prospetta di assicurare, sono un buon esempio le dichiarazioni del direttore sportivo del Sassuolo Carnevali, che commentando l’esordio col Genoa ha parlato di “un inizio che potrebbe permettere di fare bene da subito. Siamo fiduciosi”. Sassuolo che alla guida tecnica ha un altro sorridente come Christian Bucchi, dettaglio da non sottovalutare.
A commentare un po’ a sorpresa il calendario – e lo scorso campionato – del Genoa, Giancarlo Marocchi, opinionista Sky, che lancia anche un mònito: “quest’anno serve fare punti subito per evitare corse salvezza come quella dell’anno scorso”. Benevento, Spal e Verona sono apparse abbastanza sicure di poter non sfigurare, come spiegato dai loro presidenti: non bisognerà lasciarsi ingannare dalle prime giornate di campionato.
Lasciando un attimo da parte il calendario in sé, si dedichi una breve parentesi alla VAR, entità maschile che assisterà i direttori di gara in quattro circostanze limite (gol viziato da irregolarità nella precedente fase d’attacco; calcio di rigore concessi o da concedere; espulsione diretta e scambio di persona).
“L’arbitro rimane al centro della fase decisionale” ha spiegato il dirigente arbitrale ed ex direttore di gara Roberto Rosetti. “ Solo nel caso di evidenti errori la VAR potrà segnalare all’arbitro un errore: si tratta solo di situazioni estremamente chiare”. Un Rosetti che per altro apre chiarendo che il VAR è da considerarsi un sostantivo maschile. Ci verrebbe da dire: “ora vedremo se saprà tirare fuori le palle”.
Piccola chiosa finale: per i corridoi di Sky Sport si è rivisto anche un sorridente e non più scontento Adriano Galliani, ormai fuori dal mondo del calcio in veste dirigenziale ma rientrato dalla porta sul retro come presidente di Mediaset Premium. Mossa in vista della nuova asta per i diritti tv, coi calendari come prima comparsa ufficiale.