Si continua a parlare di qualche intoppo, anche nella rassegna stampa di questa mattina, ma la situazione, sulla base di quanto da noi scritto anche ieri sera, sembra risolvibile e non deve destare allarmismi.
Facciamo un passo indietro, fino al lontano 1528. Siamo in pieno “secolo dei genovesi”, Andrea Doria e i mercanti della repubblica marinara monopolizzano i mercati europei inserendosi con intelligenza negli interessi della corona spagnola, lanciandosi in spezioni alla volta dell’America. Uno degli stratagemmi ideati proprio dai genovesi è quello di “spagnolizzare” il proprio cognome per passare inosservati, dare meno nell’occhio durante i traffici commerciali in giro per il mondo. Ecco che in un attimo il cognome della casata dei Centurione divenne Centuriòn.
In un gioco di andate e ritorni molto simile ai continui viaggi dei ricchi mercanti di Genova, Adrián Ricardo Centurión vestirà nuovamente la maglia rossoblù alla ricerca di miglior fortuna.
Cresciuto nelle giovanili del Racing Avellaneda, alza una Copa Argentina nel 2012 ed impara cosa significhi la rivalità cittadina grazie alla presenza dell’Independiente. Tornato a casa nel 2014, dopo l’esperienza genovese segna una rete decisiva nella lotta per il campionato, che verrà poi vinto dalla sua squadra con un certo Diego Alberto Milito – anch’egli tornato in patria – in attacco. Capocannoniere quell’anno fu Lucas Pratto con 11 reti.
Acquistato nel 2015 dal San Paolo, è stato prestato agli Xeneizes del Boca Juniors per una nuova avventura argentina; El Pistolero contribuisce al ritorno in auge dei gialloblù, che vincono il loro 32° titolo sorprendendo tutti e piazzandosi a +8 proprio da quel Racing che lo aveva lanciato per poi lasciarlo andare. Una rivincita in patria per Centuriòn, che ora torna in quella Genova da cui ha ereditato il cognome. Dal secolo dei genovesi al 2017, Adrián Ricardo è tornato nella Superba per fare ciò che non gli era riuscito nel suo primo viaggio: la differenza.