Nettuno favorisce il viaggiatore recita il motto latino del quale la città di Nantes si è fatta carico. Terra di conquista, di rivoluzione, patria del contrasto fra il romanzo ed il bretone. La stiamo raggiungendo anche noi come redazione per seguire la partita e aggiornarvi con quanto succede in campo e nel post partita.
La squadra gialloverde di Claudio Ranieri si sta ancora formando, plasmata dal tecnico italiano che ha subito chiamato a sé due giocatori per rinforzare il reparto difensivo: Pallois e Tatarusanu, un centrale ed un portiere. Manca ancora qualcosa in vista dell’esordio in Ligue 1, già in programma il 6 agosto contro il Lille.
Il 7° posto della stagione ormai conclusa ha portato in città voglia di tornare ai fasti del passato: 8 campionati francesi colorano la storia del Nantes, squadra non poi troppo lontana dal Genoa, che affronterà questo pomeriggio a La Roche-sur-Yon. L’annata 2000/2001 ha sancito la fine dell’era gloriosa, da quell’ultima Ligue 1 alzata in cielo sono arrivate solamente grandi delusioni; retrocessioni, promozioni e tante classifiche dal sapore dolceamaro. Il 7° posto del 2017, appunto, riporta i gialloverdi nella parte sinistra della classifica finale di un campionato dopo ben 14 anni di attesa.
I canarini francesi, da non confondere con quelli del Norwich City, portano addosso i colori della scuderia di Jean Le Guillou, primo presidente del club nel non poi così lontano 1943. Ebbene si, la scuderia nel tempo è cambiata eccome: oggi il presidente arriva dalla Polonia, si chiama Waldemar Kita ed è pronto ad investire in maniera massiccia per far sì che l’ottimo posizionamento della passata stagione non venga ricordato solamente come una goccia nell’oceano.
“Mi piace che si lavori duro ma con il sorriso: ho visto giocatori concentrati, impegnati, c’è l’atteggiamento giusto” ha dichiarato proprio Ranieri durante le sue prime sessioni d’allenamento alla guida del Nantes, la cui città si è letteralmente riunita attorno al nuovo tecnico per ringraziarlo della fiducia riposta in una squadra ben lontana dal Leicester delle meraviglie. “Una squadra è come un’orchestra, deve suonare la stessa musica”.
COME GIOCA IL NANTES – Bella domanda, soprattutto visto l’arrivo di un’enorme novità in panchina come Sir Claudio. L’equilibrio nei ruoli però non manca: 2 terzini per ogni fascia, 4 difensori centrali (più l’innesto di Pallois) di cui solamente uno su 8 supera i 26 anni di età. A centrocampo ruotano attualmente 4 centrali ed altrettanti esterni: il veterano
ed Alégué. Età media: 24.8 anni.Il sistema di gioco è sempre funzionale ai giocatori a disposizione sostiene Ranieri, ma a giudicare dal numero degli attaccanti – ben 5 – e di tutti gli altri interpreti tutto fa propendere verso un 4-4-2. O almeno sulla carta. In attacco il nome del futuro è quello di Emiliano Sala, giovane argentino dal passaporto anche italiano, mentre il grande giocatore da recuperare resta l’islandese Kolbeinn Sigþórsson. Di rientro da una brutta esperienza al Galatasaray, non dovrebbe farcela per l’amichevole contro il Genoa: la lacerazione del menisco lo ha costretto a star fuori per mesi, ma i numeri parlano chiaro. Quando è in campo segna con una frequenza impressionante: 22 reti in 44 partite con la nazionale, 53 gol fra Ajax ed AZ, solamente 4 nei suoi primi mesi in Francia. A metà strada fra la Bretagna e la Vandea, a voler essere precisi. Nel mezzo del nulla, un bel posto dove far nascere e ambientare una favola.