Prima di dare i numeri, considerato che quando gioca il Genoa si sprecano, l’ultima volta a Savona lunedì sera scorso Juric ha fatto giocare in coppia Galabinov, Simeone e Morosini. Fu una notizia. E un’altra notizia arriva sempre dalla città del Chinotto (Savona, ndr): il Vecchio Balordo (si aspettano conferme dalla società) dovrebbe giocare domenica sera nuovamente al Bacigalupo contro gli olandesi dell’Heerenveen, squadra militante in Eredivisie, ovvero sia la seria A orange. Finita la partita il Vecchio Balordo non dovrebbe più fare ritorno a Bardonecchia.
Il calcio è dunque ripartito tra amichevoli, preliminari di Champions ed Europa League e subito è iniziata la caccia ai numeri dei moduli. Con i numeri tattici e di modulo si rappresenta solo una semplificazione statica della fase di non possesso e si indica in generale la collocazione in campo dei giocatori.
Sono solo tre i numeri nel sistema di gioco che rappresentano il reparto difensivo, il centrocampo e quello d’attacco, ossia le tre linee generali di disposizione dei calciatori sul campo, visibili chiaramente in ogni partita prima del fischio del direttore di gara.
Un sistema di gioco rappresenta e spiega la dislocazione di base attraverso i compiti e le funzioni dei calciatori in campo. La difesa a 3, 4 o 5 è un pallino di giornalisti, cronisti tv, radiocronisti e tifosi, ma non degli allenatori. In questo contesto di numeri bisognerebbe spiegare se si marca ad uomo oppure a zona, se si gioca con il libero se i terzini fanno i marcatori o se si adottano esterni a tutta corsia laterale.
Un sistema di gioco per ogni allenatore deve essere EQUILIBRATO, cioè tenere in considerazione allo stesso modo la fase di possesso e non possesso. Juric ad esempio in ogni allenamento fa capire che appena perso o conquistato il pallone ogni calciatore deve mentalmente essere in grado di capire, più che la strategia, la migliore situazione di gioco per ripartire velocemente.
Molti allenamenti del Pirata sono impostati affinché non appena viene conquistato il pallone i calciatori più vicini al possessore pensino a smarcarsi in funzione della posizione di campo occupata. Poco importante se non si va in avanti: l’importante è smarcarsi anche scaricando all’indietro per avere spazio e tempo per giocare meglio il pallone.
Il sistema di gioco deve essere ELASTICO, adattandosi ad ogni tipo di gioco dell’avversario senza squilibri e cambiando anche i compiti. Se ci sono difficoltà nel mantenere il proprio sistema di gioco perché le caratteristiche dei singoli non permettono di fronteggiarlo, pronti a cambiare sistema e qualche altro calciatore in campo: la famosa “lettura della gara” dalla panchina.
Il sistema di gioco deve essere poi RAZIONALE, ossia basato sulle caratteristiche fisiche, tecniche e atletiche dei calciatori a disposizione. Il sistema sarà perfetto se riuscirà ad adattarsi alle capacità e valori dei calciatori in rosa. Per questo motivo Juric si sta battendo per avere a disposizione calciatori adatti al proprio sistema di gioco. Operazione difficile per ogni tecnico.
La vera forza degli allenatori è quella di cambiare o progettare un altro sistema di gioco che riesca a sviluppare le potenzialità dei calciatori a disposizione cercando equilibrio, elasticità e razionalità, il tutto pur mantenendo i principi che ispirano la propria idea di gioco.
Ai numeri tattici vengono attribuiti dagli addetti ai lavori e dai tifosi troppa importanza, senza contare se la distribuzione degli uomini in campo è efficace al gioco di squadra. Questo sì che ha importanza perché giocare con difesa a tre o quattro, tre attaccanti o un centrocampista conta nulla in questo calcio veloce per il perfezionamento delle capacità difensive e offensive di una squadra.