Roberto Murgita, assistman del coach e uomo dello spettacolo. Nello staff tecnico del Grifone dal 2013, l’ex centravanti è stato intervistato dalla nostra redazione in quel di Bardonecchia, al termine della brillante amichevole contro il Borgaro Nobis.
Durante le partite è sempre presente una videocamera per riprendere l’intera partita: come vengano vivisezionati i filmati?
“Filmiamo gli allenamenti, ciò che accade in campo affinché possano riguardarsi e notare determinati particolari, importanti per espressione del nostro gioco. I video vengono analizzati singolarmente o di squadra, per far capire al gruppo quali sono le possibilità che abbiamo. Si tratta di semplici analisi, analisi che non vengono fatte per affossare qualcuno quando sbaglia”.
Il Genoa quest’anno gioca con 4 linee: 3 difensori, 4 centrocampisti, 2 uomini che si accentrano e 1 punta
“Ci sono situazioni in cui accade proprio questo ed altre in cui invece le linee si appiattiscono; quando difendiamo bisogna essere in sintonia e il calcio ormai è diventato molto flessibile a livello di linee. Il calcio è un’espressione continua, è sempre in movimento. Diciamo che ci sono novità nel gioco che stiamo esprimendo, non so se si siano già viste”.
Galabinov, un mese e mezzo di esercizi fra sagome ed attacchi alla porta: da ex centravanti cosa gli consigli?
“Sta lavorando molto bene, si è messo a disposizione dello staff, in una posizione di ascolto positiva per lui. Penso che possa dare una grande mano al Genoa con le sue caratteristiche, molto dipenderà anche dalla sua capacità di interpretare, capire come mettersi a disposizione della squadra”.
I numeri contano poco, nel mondo del calcio la differenza la facevano in passato e la fanno anche oggi le combinazioni di gioco più che i numeri. Sei d’accordo?
“Si, contro il Borgaro è stato un impegno molto difficile, perché il campo era anche più piccolo e loro giocavano molto stretti: abbiamo mostrato combinazioni molto buone, soprattutto nel secondo tempo. Oggi era difficile uscirne fuori, nel secondo tempo siamo stati abili a trovare situazioni e combinazioni anche tecniche, nel primo invece avevamo un po’ di lucidità in meno”.
L’impressione è che con l’ingressi di Simeone, Pandev e Ninkovic abbiano più spazio che con Galabinov
“Normale che sia così, hanno caratteristiche differenti”.
Dopo un mese di preparazione, come vedi il nuovo Genoa?
“Sto avendo a che fare con una squadra molto disponibile, si nota una serenità ambientale molto positiva che ha fatto si che si potesse lavorare bene. C’è molto di positivo, la squadra ha lavorato con grande entusiasmo e questo fa ben pensare, ci sono motivazioni altissime da parte di tutti: da chi ha vissuto la sofferenza dell’anno scorso a chi è arrivato da poco ma sa già di dover pedalare”.