A Buoncalcioatutti una gradita sorpresa: Mario Faccenda, che ci ha dato una lezione tecnico-tattica sulla partita di ieri giocata contro gli olandesi dell’Heerenveen.
Prima qualche impressione sul primo tempo al “Bacigalupo” di Savona, poi una riflessione sul suo attuale lavoro – quello di osservatore – e sui talenti da portare al Sassuolo, squadra per cui proprio Faccenda lavora da qualche settimana.
Come hai visto questo Genoa?
“A centrocampo molto bene, sia Veloso che Bertolacci giocano la palla e si fanno vedere. Stanno cercando di costruire qualche azione, davanti invece si gioca più a sprazzi: Pandev quando ha palla cerca sempre l’uno contro uno, Simeone si infila negli spazi fa di tutto per creare uno spazio per possibili inserimenti proprio di Pandev e degli altri.
Nell’uno contro i difensori rossoblù devono fare gli straordinari a causa del 4-2-3-1 avversario e dei giocatori là davanti. Veloso e Bertolacci dovrebbero fare le diagonali ma dovendo già occuparsi della fase offensiva a volte curano meno meno quella difensiva. A destra molto bene Lazovic, meno bene sulla sinistra”.
Heerenveen con 4-2-3-1 e pressing ultra-offensivo: il Genoa sta patendo in fase difensiva?
“Si, ho visto la difesa così e così, un po’ indecisa sulle coperture e sulle diagonali: hanno concesso e rischiato qualcosa nel primo tempo. I difensori patiscono i due esterni dell’Heerenveen che attaccano, soprattutto quando fanno le giocate partendo dal portiere. Hanno cercato di giocarla ma non sempre ci sono riusciti, perché gli olandesi fanno un gran bel pressing e il Genoa è stato costretto un paio di volte. Spolli ha cercato lo spazio ed è uscito con la palla al piede, ma un paio di volte è stato costretto a lanciare sulla fascia sinistra. Se si perde palla diventa problematico, perché gli avversari trovano lo spazio e i tempi dìinserimeto per far male, anche se oggi hanno creato favvero poco senza riuscire ad accentrarsi con gli esterni. E ben per il Genoa”.
Hai scoperto tanti calciatori: il segreto del lavoro di osservatore?
“Lavoro con Beppe Corti, negli anni siamo stati a Palermo, Torino, 6 mesi all’Atalanta e oggi stiamo lavorando da 20 giorni con il Sassuolo. Abbiamo trovato giocatori validi per il gruppo, ma bisogna dire che ormai il lavoro è cambiato: non puoi dire di aver trovato o scoperto un giocatore, perché ormai sono già tutti conosciuti, famosi, importanti. Devi saper scegliere quelli giusti”.
“Adesso siamo ad Agosto e mancano 12 giorni all’inizio di un campionato nel quale credo ci saranno sorprese e partite difficili, perché si inizia presto e ogni squadra non si è ancora formata al 100%, sta cercando di rinforzarsi e manca qualche ritocco più o meno importante: il vero campionato inizia ad Ottobre”.
Se davvero non sei venuto ad assistere alla gara del “Bacigalupo” per osservare il Genoa, chi porti via degli olandesi?
“Mi piacciono il 10 e l’8, Odegaard e Thorsby. Parliamo di due giocatori validi, un 1998 già molto famoso e un 1996. Va anche detto che sono giocatori più validi in campo, ma che oggi nel primo tempo non hanno fatto bene”.
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