Paese che vai, usanza che trovi. C’era un detto che faceva proprio così e che oggi ritorna a scalpitare parlando di calcio. Per chi avesse acquistato La Gazzetta dello Sport di mercoledì scorso sarebbe stato interessante leggere l’approfondimento sugli orari che caratterizzeranno la Serie A dal 2018 in poi.
Lo abbiamo detto più volte: tornare alle cifre di oltre due miliardi ottenuta con l’acquisto dei pacchetti del triennio 2015-2018 (per l’Italia, ndr) sarà difficile e serviranno deterrenti capaci di muovere le coscienze e il portafogli. Ecco allora che Lega e Infront cercano di ripartire da lontano. Lo hanno fatto trovando il modo di dare ancora più garanzie e carta bianca a chi acquisirà i pacchetti per gli eventi sportivi del calcio italiano all’estero.
Il broadcaster – o, ancor meglio, i broadcaster – potranno decidere l’orario di ben 12 partite trasmesse all’estero secondo un particolare regolamento di precedenza nella scelta degli orari. Tradotto: verranno scelti orari molto particolari per venire incontro alle esigenze del fuso in America, Medio Oriente o Estremo Oriente. Non un cambiamento da poco, seppur qualche esempio lo si sia avuto già nello scorso campionato e non si parli di novità assoluta.
La cifra, secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, a cui si ambisce di arrivare ruota intorno ai 300 milioni, cento in più del triennio precedente. Esiste la convinzione infatti che conferire questa possibilità ai compratori dei pacchetti (in totale 85, ndr) possa far alzare l’offerta e l’appetibilità del tutto, con cifre più consistenti di quelle investite anni fa.
Se verrà esteso anche all’Italia il “potere” da parte di chi compra i diritti tv di scegliere gli orari di alcune partite? L’idea c’è, ma ancora non se ne conoscono i termini. Senza dubbio il binomio Infront-Lega continua a studiare meccanismi capaci di assicurare al calcio italiano introiti sempre maggiori che lo avvicinino agli altri campionati europei. Con questa particolare asta per l’aggiudicazione dei diritti all’estero si parte oggi, col termine ultimo fissato per il 15 settembre prossimo.
La strada è ancora lunga: speriamo di non bollire questo calcio ancor di più a causa del jet lag.